Voce narrante.
Tanti pensieri affollavano la mente della giovane Black intenta a guardare fuori dalla finestra le piccole gocce di pioggia che battevano contro il vetro incapaci di poter entrare in casa.
Da quando aveva scoperto del bambino ella era diventata molto cupa e silenziosa non faceva altro che stare in quella stanza con i suoi dubbi e incertezze sulla scelta presa.
Si chiedeva se aveva fotto bene a tenere il bambino, ma la sua mente la portò da suo padre inconscio di quella situazione e questo l'agitava.
Come l'avrebbe presa? E soprattutto cosa avrebbe fatto Jack e i suoi amici?L'avrebbero sostenuta? Lei non lo sapeva e questo aumentava le sue preoccupazioni facendola piangere tutte le notti.
La ragazza si toccò il ventre, era cresciuto da quando aveva saputo la notizia, ma non era ancora molto visibile poteva benissimo nasconderlo nei vestiti che la zia le aveva dato.
La ragazza sospirò facendo appannare il vetro della finestra e chiuse gli occhi "mi manchi papà" sussurrò.
"Ora più che mai vorrei ritornare da te e da Jack" disse con una lacrima sul viso.All'improvviso, Sira, senti un brusio di voci provenire da fuori, la ragazza si avvicinò alla porta e tese l'orecchio verso di essa.
"Il signore oscuro ha affidato a me la sua tutela, tu non puoi né vederla né averla" Sira riconobbe la voce di Piton fredda e distaccata.
"E chi lo dice?" La ragazza ebbe una scossa di terrore al suono di quella voce e le lacrime minacciavano di uscire."Non lui" sussurrò la ragazza con voce tesa e flebile.
"Lo dico io, Crouch. Ringrazia che sei ancora vivo, il signore oscuro doveva punirti per le tue azioni nei confronti della ragazza, non eri autorizzato a fare quello che hai fatto" Sira avvertì una nota di rabbia nella voce di Piton e si rasserenò.
"Tsk lei mi appartiene" disse Crouch.
"No, Barty, lei ora appartiene a me, solo perché le hai tolto la purezza non vuol dire che sia tua".
"Tsk scommetto che anche tu ti stai divertendo con lei, vero?" La ragazza avvertì una punta di malizia in quella frase, poi sentì il suo professore sospirare.
"A differenza tua io ho ancora una dignità e di sicuro non mi abbasso ai tuoi livelli, ora sparisci e non tornare nelle stanze della signora Malfoy non sei a casa tua, Crouch" disse Piton senza emozione."Tanto me la riprenderò quella puttanella" e dicendo questo, Sira sentì i passi di Crouch farsi lontani e tirò un sospiro di sollievo e si appoggiò al muro e si mise una mano sulla bocca.
Ancora una volta Piton l'aveva protetta e non poteva non essere grata al suo insegnante di pozioni.
Sira rimase lì per qualche minuto, non si rese nemmeno conto che la serratura della porta era scattata e che si era aperta.
"Sira, sono io" la ragazza fu come risvegliata al suono della voce del professore e se lo ritrovò difronte con i suoi occhi scuri che la scrutavano."Hai sentito?" Chiese lieve.
Ella annuì di rimando, non aveva motivo di mentire non al momento.
"Ho avuto paura che entrasse qui" disse con lo sguardo basso.Piton portò una mano a sfiorarle la guancia con fare delicato e timido e disse "era quella la sua intenzione, mi ha seguito perché voleva sapere dove ti tenevo nascosta. Ma io l'ho fermato in tempo, nessuno ti toccherà finché sei sotto la mia protezione, capito?"
"Si, professore, ma a volte ho paura che possa apparire da quella porta" disse Sira con le labbra tremanti.
Piton sospirò e le andò più vicino e lentamente l'abbracció e lei si pose sul petto del professore liberando la sua frustrazione.
"Lo so" disse "ma non preoccuparti farò in modo che uno di noi tre stia il più possibile qui, non ti lasceremo da sola nuovamente".
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Figlia di un prigioniero parte seconda.
FanfictionQuesta è la seconda parte di figlia di un prigioniero, se non lo avete letto, vi converrebbe farlo. In questo libro tratterò, in parte, il principe mezzosangue e i doni della morte. Alcuni capitoli saranno inventati, inserendosi nelle vicende di Jk...