Voce Narrante
Remus aveva, finalmente, compreso i suoi errori e malgrado egli aveva ancora dei dubbi e delle perplessità riguardante il bambino, il mannaro aveva deciso di non abbandonare la sua famiglia.Sirius aveva lasciato i due soli a chiarirsi nel salotto, mentre egli si era rintanato nuovamente nella sua stanza, stanco di quella giornata alquanto stressante.
Aveva risolto un problema, ma più di ogni altra cosa voleva di nuovo sua figlia con sé.
L' indomani, egli e Remus discutevano sul dove la ragazza poteva essere rinchiusa, ma avevano solo delle ipotesi, una di queste era che Sira fosse a Spinner's end, luogo dove viveva Severus Piton.
I due malandrini decisero, dunque, di sorvegliare quella zona, e pattugliarla in incognito.
Ma i giorni passavano e man mano diventò un mese, e neanche una sola prova che lei fosse lì, nemmeno un'avvistamento sospetto.
Sirius era su tutte le furie voleva trovarla a tutti i costi, ma egli non sapeva che la poverina giaceva su un pavimento freddo e umido, di una cella ben lontana da lui o da Spinner's end. La piccola Black era ormai sfinita e nauseata da tutta quella situazione, rimaneva immobile, con le braccia, ormai doloranti, e ancora legate al soffitto.
Non aveva più neanche una lacrima da versare, la sua carenza di cibo le faceva venire le allucinazioni, ma al tempo stesso rimetteva i succhi gastrici. Dopo la visita di Barty Crounch Jr, Sira avvertiva dolore al ventre e alle gambe, queste tremavano al tal punto da non riuscire più a sostenerla.
Mentre Bellatrix e Samara continuavano a torturarla per farla parlare, per farle dire anche solo un informazione, ma non si rendevano conto che ella non aveva neanche la forza per parlare, non urlava neanche più alle cruciatus che le infliggevano.
Sira era ormai arrivata al limite, si diceva che lentamente stava morendo.
Una dipartita lenta e piena di agonia, sentiva che il suo cuore stava smettendo di battere ogni giorno, e lei pregava che accadesse.
Ma fu proprio un mattino che ella sentì, nuovamente, il cigolio mettalico della porta della cella; non aprì neanche gli occhi non ne valeva la pena, sentì soltanto dei passi farsi sempre più acuti, ma ella sentiva solo dei suoni sordi, non si rese nemmeno conto che le sue braccia furono, finalmente, liberate dalle catene. Il suo corpo nudo ricadde sul pavimento, debole e fragile, come una rosa appassita.
Sira non vide più nulla, solo oscurità.
È la morte? È venuta finalmente ad abbracciarmi?
Ormai i suoi pensieri erano legati a quella figura, non ne poteva fare a meno; priva di sensi, fu presa di peso da due braccia possenti e portata via dal quel luogo dicendo, finalmente, addio a quella cella.
La ragazza non avvertiva nulla, solo il silenzio, era tutto nero intorno a sé.
Ma non si agitò anzi rimase tranquilla.
Ma a poco a poco si rese conto di non avere più freddo, cominciò a riacquistare lucidità e lentamente si rese conto di essere stesa su qualcosa di morbido, così aprì gli occhi.Le palpebre erano molto pesanti, ma riuscì ad aprirle.
Sira mise a fuoco un soffitto con appeso un lampadario con dei pendoli di cristallo.
Guizzò gli occhi da una parte all'altra, rendendosi conto di essere in una stanza abbastanza grande, questa era decorata con i colori verde e argenteo, alla sua destra vi era una scrivania con affianco una libreriamolto ampia, davanti al letto c'era un camino in pietra con dei draghi come decorazione su entrambi i lati della bocca.Alla sua sinistra, Sira, vide due porte una, si disse, era il bagno, mentre l'altra, presumibilmente, portava fuori.
Sira si rese conto di essere su un letto a baldacchino, e indossava una veste da notte di seta bianca, non avvertiva dolore sul suo corpo ma si sentiva, comunque, molto intorpidita.
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Figlia di un prigioniero parte seconda.
FanfictionQuesta è la seconda parte di figlia di un prigioniero, se non lo avete letto, vi converrebbe farlo. In questo libro tratterò, in parte, il principe mezzosangue e i doni della morte. Alcuni capitoli saranno inventati, inserendosi nelle vicende di Jk...