ventotto

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"Non vuoi nient'altro?" mi domanda Luca dolcemente ma io scuoto la testa.
"Vado un po' fuori a fumare una sigaretta, ci vediamo dopo." dico ricevendo un'occhiataccia da Alex, il quale è sempre contrario al fatto che io ogni tanto fumi.
Mi alzo lasciando quasi tutti ancora a tavola e mi dirigo fuori sul retro.

A quanto pare però non ho avuto la stessa idea perché trovo già Simone seduto sul divanetto. Mi siedo accanto lui e noto che sta piangendo.
"Ehi, tutto bene?" gli chiedo poggiandogli una mano sulla spalla.
"Per niente" mi risponde lui visibilmente scorreggiato.

Mi dispiace davvero molto vederlo così, Simone è sempre stato un ragazzo apparentemente forte ma so che dentro ha un'anima molto fragile. Ricordo quando alle medie era molto insicuro di se stesso a causa delle prese in giro dei nostri compagni.

"È per la puntata?" gli chiedo e lui annuisce ricominciando a piangere.
A quel punto lo abbraccio accarezzandogli delicatamente la testa.
"Simo tu sei particolare, devi solo trovare la chiave per sbloccarti e mostrare a tutti chi sei davvero." affermo cercando di consolarlo.

Lui a quel punto si stacca asciugandosi le lacrime con la manica della sua felpa e rivolge lo sguardo verso di me.
"Si ma non è facile, sembra che Rudy voglia mandarmi a casa." mi risponde.
"Simo lui è il tuo insegnante, sicuramente si sta comportando così perché vuole il meglio da te e cerca di spronarti." affermo decisa.

"Che casino." sospira lui portandosi entrambe le mani sul volto.
"Va' a riposarti ora, domani mattina sarai più lucido e saprai reagire meglio di così. Non dimenticare quello che ti ho detto." dico accarezzandogli il braccio.
"Grazie Giulietta, ti voglio bene." dice.
"Anche io Simo." gli rispondo iniziando finalmente a fumare la sigaretta per cui ero uscita fuori.

Non appena Simone apre la porta per tornare in casetta escono Luigi e Carola, i quali si siedono accanto a me.
"Fammi fare un tiro." dice Luigi togliendomi la sigaretta dalle dita.
"Al mio paese prima si chiede e poi si prende!" gli dico lanciandogli un'occhiataccia scherzosa.

"Ormai siamo fratelli, e i fratelli cosa fanno?" chiede lui retoricamente.
"Condividono." rispondo io ridendo e lui annuisce sorridendo.
Carola ride godendosi questo teatrino e poi rivolge la sua attenzione verso di me con un sorrisetto malizioso.
"Che c'è?" le chiedo non capendo perché avesse quello sguardo.

Carola a volte è così enigmatica, sta lì a fissarti senza dire nulla e non si riesce a capire cosa le frulli per la testa.

"Ecco diciamo che io e Luigino volevamo sapere cosa sta succedendo tra te e Alex." inizia a parlare la ballerina ed io alzo gli occhi al cielo non avendo voglia di conversare su quest'argomento. Non mi è mai piaciuto parlare delle mie cose private con gli altri, nonostante loro due siamo ormai miei amici.

"Dai Giulia adesso puoi dirci anche qualcosa eh" afferma Luigi.
"Ma in realtà non so nemmeno cosa dire, tra noi è un po' tutto particolare e difficile." rispondo sincera.
E in realtà è proprio così, decidiamo di stare lontani ma non ci riusciamo, decidiamo di rimanere amici e finiamo per baciarci...

Inizio a raccontare ai due la nostra situazione, magari qualche consiglio da parte di amici potrebbe essermi utile. Gli dico del bacio di ieri e del fatto che non avendone ancora parlato con lui non so nemmeno quali siano le sue intenzioni. I due mi consigliano di parlarci ma onestamente non mi va di andare da lui e chiedergli cosa pensa perché forse per lui tutto questo non significa niente.

"Giù quello che io posso dirti è che lui è davvero preso e ci tiene a te." mi rassicura Luigi.
"E tu cosa ne sai?" gli chiede Carola sorpresa.
"Magari perché siamo amici e parliamo?" domanda ironico Luigi facendomi scappare un sorriso per l'ingenuità della ragazza.

Decido di rientrare e trovo Alex in cucina intento a lavare i piatti, essendo oggi il suo turno di pulizie.
"Hai consolato un po' Simone?" mi chiede con il suo solito sorrisino ironico.
"Si, ci hai visti bene?" gli chiedo provocandolo.
"Mh, si dai." risponde continuando a pulire il lavandino.

Non controbatto e cerco una tazza per prepararmi una tisana. Vado di fianco ad Alex, essendo le stoviglie nel ripiano sopra di lui, e mi alzo sulle punte per arrivare a prenderla ma, essendo piuttosto bassa, non ci arrivo. A quel punto Alex inizia a ridere.

"Dai, aiutami cretino." esclamo tirandogli dei colpi scherzosi sul petto.
"Come mi hai chiamato?" domanda lui avvicinandosi a me e mettendo le sue mani sui miei fianchi.
"Cretino." scandisco bene non smettendo mai di colpirlo.

A quel punto lui mi solleva in aria dai fianchi costringendomi ad allacciare le mie braccia attorno al suo collo per non cadere. Mille brividi percorrono la mia schiena e non esagero quando dico che nel mio stomaco in questo momento c'è letteralmente uno zoo.

Mi porta in questo modo fino al divano dove mi lascia cadere iniziando a farmi il solletico. Ridiamo con le lacrime agli occhi fin quando non decide di smetterla e di sdraiarsi accanto a me. Iniziamo a stuccicarci come è nostro solito fare fino a quando le nostre labbra arrivano quasi a toccarsi.
"Sai che se continuiamo a stare così io non potrò fare a meno di baciarti." sussurra.
"E non vorresti?" chiedo.
"Sai già che se in questo momento ti bacio..." risponde lasciando la frase a metà.
"Che succede Alex? Non ha più senso stare così tanto sai già come finisce." continuo.

"Potrei darti ragione." mi risponde posando una mano sulla mia guancia e iniziando ad accarezzarmi il viso.
"Sei davvero bella Giù." mi sussurra e io sorrido dolcemente e a quel punto elimina finalmente ogni distanza tra di noi posando le sue labbra sulle mie.

Ricambio il bacio posando una mano sul suo petto mentre il mio cuore batte all'impazzata.
"È il mio o il tuo cuore che batte così velocemente?" mi chiede staccandosi lievemente e puntando i suoi occhi nocciola sui miei.
"Forse entrambi." rispondo ricominciando a baciarlo.

******
La mattina dopo vengo svegliata da Luigi e gli rivolgo un'occhiataccia. È domenica, unico giorno in cui possiamo dormire un po' di più e lui mi sveglia?
"Mi hanno dato la possibilità di cantare sul tetto degli studi Elios!" esclama il mio amico sorridendo.
Sorrido nel sentire queste parole, sono davvero contenta per lui, se lo merita tantissimo.

"E indovina? Posso portare due di voi con me, muoviti e preparati, Alex ci sta già aspettando."
Il mio sorriso si allarga ancora di più, sono davvero contenta che lui abbia scelto noi, tra me e Luigi si è instaurato un rapporto bellissimo.

Mi preparo velocemente e quando sono finalmente pronta raggiungo i due ragazzi che mi stanno aspettando in cucina e usciamo dalla casetta insieme abbastanza felici. Arrivati lì Luigi inizia a prepararsi per cantare e io ed Alex ci posizioniamo di lato appoggiati alla ringhiera.

Tu con quegli occhi timidi mi cerchi
io faccio slalom tra i miei sbagli
per rivederti qui davanti
e non mi importa se siamo diversi
è una guerra che vincerai
promettimelo.

E i nostri occhi si incontrano forse presi un po' dal momento o dalle parole.

Giunti al ritornello Luigi si avvicina a noi costringendoci a cantare con lui.
Iniziamo a muoverci pronunciando le parole della canzone e non facciamo altro che sorridere. Alex mi circonda le spalle con un braccio avvicinandomi di più a Luigi e al microfono e tutti e tre saltelliamo e ci muoviamo in maniera molto buffa canticchiando le parole dell'inedito.

"Com è andata?" ci chiede Luigi una volta terminata la canzone.
"Benissimo" risponde Alex.
"Sei stato grande, davvero Gigi." affermo io dando una pacca sulle spalle al mio amico.

****
Speriamo vi sia piaciuto, fateci sapere cosa ne pensate <3

𝐓𝐫𝐚 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢 || 𝐀𝐥𝐞𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora