Era un tardo pomeriggio del due dicembre 2019, la pioggia batteva forte sul finestrino e i tuoni risuonavano nel silenzio.
"Lascia questa!" dissi a mia madre, la quale stava cambiando continuamente stazione radio in attesa di trovare una canzone bella da ascoltare.
"Non pensavo ti piacesse la musica triste." affermò lei voltandosi lievemente verso di me senza distogliere lo sguardo dalla strada.Where did I go?
I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life"Questa è davvero bella però." risposi scrollando le spalle e piegandomi verso lo stereo per alzare il volume.
"C'è davvero troppo traffico, ci conviene fare l'altra strada altrimenti arriverai tardi agli allenamenti." affermò mia madre invertendo il senso di marcia.
Quella strada era davvero brutta, in piena campagna e senza lampioni che illuminassero la strada già dissestata e sterrata di suo.Cercai di controbattere non avendo voglia che mia madre facesse quella strada alquanto pericolosa ma mi resi conto che era l'unico modo per raggiungere più velocemente l'altro lato della città dov'era la mia scuola di danza e che se fossi arrivata in ritardo il mio insegnante si sarebbe arrabbiato molto.
"How to save a life." risuonava nell'abitacolo dell'auto accompagnata dal rumore dalla pioggia. Chiusi gli occhi beandomi di quel suono rilassante e canticchiando le parole della canzone.
All'improvviso una luce accecante mi costrinse ad aprire gli occhi, fu tutto così veloce; non capì nulla frastornata da quel bagliore davanti a noi provocato dai fari di un'altra auto. Sentì delle urla e poi di colpo il buio.
Aprì gli occhi frastornata ritrovandomi in un silenzio assordante. Non capí dove mi trovassi e mi guardai intorno cercando di fare mente locale. L'auto in cui mi trovavo era completamente distrutta e non avvertivo più sensibilità nella parte inferiore del corpo.Cercai istintivamente mia madre e non la trovai nel sedile affianco a me. Cercavo di scendere dalla macchina ma non ci riuscivo, avevo dolori ovunque e le mie gambe erano incastrate tra le lamiere dell'auto ormai distrutta.
Sfruttai quel briciolo di forza che mi era rimasta in corpo e riuscì a scendere dalla macchina ed è lì che la vidi. Era completamente stesa sull'asfalto con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta e una pozza di sangue intorno a lei. Arrivai da lei zoppicando e l'immagine del suo volto bianco pieno di tagli e lividi mi provoco un colpo al cuore. Mi sembrò quasi che il dolore fisico che stavo provavo fino a qualche minuto prima fosse svanito perché riuscivo solo ad avvertire la forte fitta che avevo allo stomaco e il mio cuore spezzarsi per sempre.
"Mamma, ti prego apri gli occhi." urlai scuotendola e cercando di farla risvegliare.
"Mamma, ti prego!" continuai ad urlare mentre le lacrime mi rigavano il volto.
Nel silenzio di quella campagna deserta si sentivano solo le mie urla e i miei singhiozzi che diventavano sempre più forti mentre le esili braccia ferite di una me sedicenne scuotevano il corpo ormai senza vita di mia madre."Giulia, ehi svegliati." sentì dire e quando aprì gli occhi trovai Carola e Serena davanti a me.
"Che è successo?" domandai disorientata alle due.
"Hai avuto un incubo probabilmente, ti abbiamo sentita urlare." sussurrò Carola accarezzandomi delicatamente il braccio.Nel sentire quelle parole collegai tutto, ho sognato di nuovo la morte di mia madre. Capitava spesso, in particolare la notte del suo anniversario di morte, cioè oggi. La luce della stanza di fianco si accese, segno che avevo svegliato anche gli altri con le mie urla e Alex entrò in camera mia con un volto preoccupato.
Si avvicinò a me e si sedette sul mio letto.
"Vuoi che ti prenda un bicchiere d'acqua?" mi chiese gentilmente Serena ma io scossi la testa.
"No, ho bisogno di stare da sola." risposi alzandomi dal letto.
"Giulia ma sono le tre di notte! Torna qui e dormi." mi richiamò dolcemente Carola.
"Dormo sul divano." affermai prendendo il mio cuscino e una coperta.
"Vengo con te." sussurrò Alex alzandosi dal mio letto.
"Non ce n'è bisogno Alex, torna a dormire." gli risposi duramente non dimenticando la discussione che avevamo avuto.
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𝐓𝐫𝐚 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢 || 𝐀𝐥𝐞𝐱
Fanfiction"L'amore è quella macchia nero su bianco, quella differenza che rende unico ogni briciola sui momenti del tempo, quel soffio leggero di vento che accosta la porta della strofa, quel profumo che spruzziamo ogni mattina sul collo prima di uscire. È tu...