quarantacinque

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"Giù, svegliati." mi sussurra qualcuno all'orecchio ed io velocemente apro gli occhi stordita ritrovandomi Alex davanti.
"Che c'è?" mugolo assonnata richiudendo gli occhi infastidita dalla luce.
"La produzione ci ha fatto una sorpresa, siamo tutti di là e manchi solo tu, vieni." mi spiega lui scostandomi il piumone dal corpo per farmi alzare.
"Ancora cinque minuti." mi lamento rimettendo il piumone com'era prima e richiudendo gli occhi.
"Giulia, è tardi. Dai alzati." mi rimprovera Alex scoprendomi di nuovo.
"Ho sonno, vengo dopo." rispondo girandomi dall'altra parte e coprendomi di nuovo.
"Ok ho capito." mormora lui togliendomi di dosso il piumone per l'ennesima volta e tirandomi dai piedi fino al bordo del letto.
Apro di scatto gli occhi e mi ritrovo con il busto ancora sul letto e le gambe sul pavimento. Neanche il tempo di risvegliarmi che Alex mi solleva dalle gambe portandomi a sacco di patate fino in cucina dove sono già gli altri.

"Alex, fammi scendere!" mi lamento tirandogli dei colpetti sulla schiena.
"Così impari." ridacchia lui buttandomi sul divano.
In risposta gli lancio un'occhiataccia e mi alzo trovandomi davanti un enorme albero di Natale da addobbare.
"Finalmente ce l'hai fatta a svegliarti." commenta Luigi guardandomi.
"Scusa se mi sto godendo questi giorni di vacanze." controbatto ironica mettendomi sulla difensiva.
"Tieni Giuliè, ti voglio carica per quest'albero." esclama LDA porgendomi una tazza di caffè per svegliarmi. Lo ringrazio ed inizio a sorseggiarlo mentre Christian e Mattia iniziano ad aprire le scatole con gli addobbi dentro.
Quei due sono sempre vicini e fanno tutto insieme, adoro la loro amicizia anche se ormai penso che ci sia qualcosa di più tra loro.

Poso la tazza sporca nel lavandino e lego i capelli disordinati in una coda alta dirigendomi dagli altri che stanno già facendo l'albero. Rea mette un CD contenenti canzoni natalizie, che ci è stato dato dalla produzione, allo stereo e tutti iniziano a canticchiare e a muoversi a ritmo di musica. Tutti ridono per Luca che fa lo stupido come al solito e che è pieno di ghirlande sul collo. Luigi invece sta indossando due palline come orecchini. Ognuno di loro è spensierato e si diverte, è come se questo momento li stesse facendo tornare tutti bambini. Tutti iniziano ad addobbare l'albero con palline, lucine e ghirlande mentre io me ne sto in un angolo ad osservarli, mi sento fuori luogo qui mentre tutti gli altri si divertono. Da quando mia madre è morta non sento più particolarmente lo spirito delle feste natalizie, questa è infatti la prima volta che faccio l'albero dopo tre anni. Il natale e le feste in generale non mi piacciono più come una volta.

"Che ci fai qui tutta sola?" mi domanda Alex raggiungendomi sulle gradinate e sedendosi di fianco a me.
"Non ho voglia di fare l'albero." rispondo posando la testa sulla spalla.
"Perché?" mi chiede dolcemente lui accarezzandomi i capelli.
"Non mi piace il Natale." mormoro.
"Ma come? Credevo lo amassi." dice lui probabilmente riferendosi ai racconti che gli avevo fatto l'altra sera riguardanti i giorni di Natale trascorsi da piccola.
"Fin quando non è morta mia madre era così." ammetto e lui sospira stringendomi di più a lui.
"Ora il Natale e le feste in generale non fanno che ricordami ancora di più quanto io sia sola e quanto lei mi manchi." sussurro.
"Giulia ma tu non sei sola." afferma Alex staccandomi bruscamente e rivolgendo lo sguardo su di me.
"So che la sua assenza fa male ma hai tanta altra gente che ti vuole bene." mi consola lui.
"Lo so, ma io continuo a sentirmi sempre sola. È come se mi mancasse un pezzo di me." sussurro.
"E questo pezzo potrà riempirlo sempre e solo lei, ma hai anche tanti altri pezzi che ci sono. Perché concentrarsi sempre e solo su quello mancante?" afferma lui.
È incredibile come riesca sempre a capirmi e a trovare le parole giuste.
"Qui ormai siamo tutti una grande famiglia e questo sarà l'unico Natale che passeremo tutti insieme, quindi godiamocelo no?" domanda lui retoricamente.
"Si." rispondo con un piccolo sorriso sul volto. Ha ragione, è inutile piangersi addosso.
"E poi hai me." continua mostrando le sue adorabili fossette con un tono ironico ma non troppo.
"Non so quanto possa esserti andata bene ma io non ti lascio andare facilmente eh." sorride.
Il cuore mi esplode nel petto sentendo queste parole e penso che invece mi sia andata davvero bene ad averlo incontrato e ad averlo con me.
"Me lo prometti?" gli chiedo fissandolo negli occhi.
"Cosa?" chiede lui.
"Che non mi lascerai sola." rispondo.
La verità è che ho sempre la paura che le persone che amo mi abbandonino e mi lascino da sola e Alex ormai questo lo sa bene.
"Te lo prometto." sussurra lui posando le mani sulle mie guance e accarezzandomi dolcemente il viso con i pollici.
In risposta io gli lascio un lieve bacio sulle labbra e gli sussurro un "grazie".
"Davvero grazie per avermi fatto tornare un po' di allegria." sorrido.
"Ora andiamo a fare l'albero, che dici?" propone lui intrecciando la sua mano con la mia.
"Hanno già finito ormai." mormoro volgendo lo sguardo verso la cucina e notando l'albero ormai già fatto.
"Manca ancora il puntale però." nota lui.
Ci limitiamo solo a lanciarci un veloce sguardo, capendoci al volo, prima di correre verso la cucina per evitare che gli altri facciano quello che avevamo già in mente di fare noi.
"Io e Giulia mettiamo il puntale." afferma velocemente Alex non appena arriviamo in cucina.
"Ma dov'eravate finiti?" chiede confusa Nicol.
"Non importa, allora dov'è?" cambia argomento Alex girovagando con lo sguardo per la stanza in cerca del puntale.
"Eccolo, tieni." afferma Carola passandogli una stella color oro con dei dettagli in rosso abbinato agli altri addobbi presenti già sull'albero.
"Allora, ci sei?" mi domanda Alex dandomi il puntale in mano.
"Si, prendo una sedia su cui salire." affermo andando verso il tavolo.
"Stupida, non serve." risponde lui ridendo.
"E come ci arrivo là sopra?" gli domando.
"Vieni qui." sorride picchiettando con la mano sulle sue spalle.

Ammetto che è stato un po' difficile salire sulle sue spalle però con l'aiuto di Luca e Luigi ci sono riuscita. Alex con me sopra cammina cautamente per evitare di perdere l'equilibrio verso l'albero tenendo le mani sulle mie gambe. Mi sporgo lievemente con il busto ancora di più verso l'albero e posiziono la stella proprio sulla punta.
"È un po' storta Giù." commenta Sissi ridacchiando.
Allora la aggiusto, posizionandola più verso destra.
"No così è troppo, più verso sinistra." afferma LDA ricevendo il consenso di Serena e io faccio come dicono.
"Aggiustala un altro po' dal basso." dice Albe.
"Si e un altro po' anche a sinistra." continua Mattia.
"Oh raga avete rotto!" esclamo ironicamente esausta a causa di tutte queste correzioni e tutti scoppiano a ridere.
"Che pazienza che hai." scherza Alex ed io gli tiro un colpetto sulla nuca.
"Ahia!" si lamenta lui facendomi scendere.

Ci allontaniamo leggermente dall'albero per osservarlo meglio e tutti applaudiamo nel vederlo finalmente completo.
"Ho un'idea." mi sussurra all'orecchio Alex da dietro e mi volto verso di lui aggrottando la fronte non capendo cosa gli passi nella testa.
"Vieni." mi tende la mano, che io afferro, portandomi verso la mia camera.
Si avvicina verso il mio letto e si piega sulle ginocchia aprendo il cassetto del mio comodino.
"Fa come se fossi in camera tua." scherzo prendendolo in giro.
Lui mi ignora e prende la pallina che avevo fatto con mia madre regalatami da mio padre in puntata.
"Come facevi a sapere che l'avessi messa lì?" gli chiedo confusa.
"Sei prevedibile Giuliè." ridacchia lui e io alzo gli occhi al cielo.
"E quale sarebbe la tua idea?" gli domando prendendo la pallina dalle sua mani.
"La mettiamo all'albero." dice sicuro lui e io abbozzo un piccolo sorriso annuendo.
Ci dirigiamo in cucina, dove si trova l'albero, e faccio come Alex ha proposto. Ci sta davvero bene.
Mi volto verso di lui e gli sorrido.
È stata un'idea bellissima.
Gli altri mi guardano e non dicono nulla, probabilmente hanno già capito.

"Raga decoriamo anche la casetta!" esclama Luca rompendo quell'atmosfera di silenzio che si era creata. Tutti urlano e annuiscono entusiasta iniziando ad attaccare sulle pareti della casa delle decorazioni.
"Primo Natale insieme." afferma Christian abbracciando Carola e Dario che sono di fianco a lui.
"Vi voglio bene raga." esclama Mattia con il suo accento barese.
"Sisi anche io ma ora basta fare gli smielati, si festeggia. Ufficialmente in vacanza!" urla Luigi indossando i suoi famosi occhiali bianchi e alzando il volume dello stereo.
Tutti iniziano a ballare e a muoversi in modo buffo sulle note di All I want for Christmas is you.
Inizio a ballare con Carola e Serena ondeggiando i fianchi e facendo saltelli buffi. Da dietro delle mani fredde si posano sui miei fianchi facendomi sussultare e costringendomi a girarmi.
"Me lo concedi un ballo?" sussurra Alex guardandomi profondamente negli occhi.
"Non è proprio la canzone adatta ma si." rispondo io allacciando le mie braccia al suo collo.
Iniziamo a muoverci lentamente non staccando mai gli occhi l'uno dall'altra.
"Comunque ti sta bene la coda, prima non te l'avevo detto." sussurra lui.
"Grazie." rispondo lievemente in imbarazzo.
"Ancora devi imparare a non arrossire." mi prende in giro lui e io alzo gli occhi al cielo.
"Poi sono io il permaloso." scherza lui ridacchiando.
"Peggiori le cose così." sussurro vicino alle sue labbra.
"Anche tu se continui a guardami così." deglutisce lui fissandomi le labbra.
"Perché?" domando innocentemente.
"Perché ho tanta voglia di baciarti e so che ti dà fastidio se lo faccio davanti agli altri." afferma lui.
"Fa niente." rispondo. Sto finalmente imparando a fregarmene degli altri e questo lo devo sopratutto a lui.
"Wow, facciamo progressi." commenta ironico posando finalmente le sue labbra sulle mie in un bacio lento, quasi come se ci servisse a spiegarci tutto quello che a parole non riusciamo a dire.

"Comunque grazie per prima, se non fosse stato per te nemmeno quest'anno avrei fatto l'albero." mormoro staccandomi da lui con un piccolo sorriso malinconico.
"Di niente Giulietta. Ti servo io per vedere le cose con un po' più di lucidità. No?" mi chiede lui.
"Bhe si, come servo io a te." rispondo facendolo sorridere. La cosa più bella del nostro rapporto è sicuramente questa: che entrambi riusciamo a capirci e darci forza l'un l'altro. E sopratutto è bellissimo come riusciamo ad incoraggiarci e a farci passare il cattivo umore a vicenda.

"L'anno prossimo però non mi sfuggi, l'albero lo facciamo dall'inizio." continua ridacchiando.
"L'anno prossimo?" chiedo confusa. Sta dando per scontato che il prossimo Natale saremo insieme?
Lui in risposta mi fa un lieve sorriso senza guardarmi fisso sull'albero di natale.
So che la sua è una frase detta così, però pensare che lui mi immagina nel suo futuro mi riempie il cuore di gioia, anche perché io nel mio ce lo vedrei benissimo.
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Spero vi sia piaciuto! Grazie mille per le 100 mila visualizzazioni ❤️ Volete che continuiamo a scrivere durante le vacanze?

𝐓𝐫𝐚 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢 || 𝐀𝐥𝐞𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora