È tardo pomeriggio e sono ancora in sala a provare per le coreografie assegnatemi in settimana.
"Ti manca solo questo passo e ci siamo." mi dice Giulia Stabile.
La ringrazio, noto che ero rimasta l'unica negli studios poiché mi sono dilungata un po a provare e posso finalmente tornare in casetta.Aprendo la porta noto tutti un po' impanicati e sento Serena dire:" Raga prendete del ghiaccio, veloci."
Mi avvicino a loro e cerco di capire cosa stia accadendo.
"Che succede?" chiedo confusa.
"Alex è svenuto." mi dice Rea e in quella confusione riesco a notare il ragazzo sdraiato per terra e Luigi che prova ad alzargli le gambe.
Non riesco a capire più nulla ma sento solo le mie gambe tremare, getto il borsone portato a lezione e mi reco verso di loro.
"Provate a svegliarlo, gli preparo acqua e zucchero." dico spaventata e correndo verso la cucina per preparare il tutto.
Presa l'acqua torno dagli altri e Alex ancora non si è svegliato.
"Chiamate qualcuno, facciamo qualcosa." urlo
impaurita e mi immobilizzo dinnanzi alla figura di Alex stesa a terra."Mamma, ti prego apri gli occhi." urlai scuotendola e cercando di farla risvegliare.
"Mamma, ti prego!" continuai ad urlare mentre le lacrime mi rigavano il volto.Nella mia testa nero, sto ripercorrendo tutto quello che è successo con mia madre e ho il timore che possa riaccadere tutto, che possa perdere qualcun altro a cui sono molto legata.
Non riesco a vedere quella scena e automaticamente a causa dei miei pensieri negativi inizio a combattere con le mie lacrime che urlano di uscire.
"Giu sposati." dice Albe alla me immobile poiché ostacolavo il passaggio verso il ragazzo.
Dopo poco tempo riescono a svegliarlo e automaticamente mi sento come sollevata da un grosso peso e riesco a tornare in me, Alex sta bene.
È ancora abbastanza confuso che cerca di comprendere cosa sia successo ma nel suo risvegliarsi i suoi occhi si posano per qualche istante su di me, notandomi in quella situazione.I ragazzi decidono di portarlo sul suo letto e io li seguo ancora tremolante e lievemente pallida.
"Potete andare tranquilli, ora sto bene" dice ai ragazzi oltre a ringraziarli.
Io rimango in stanza e mi siedo sul letto di fianco al
suo.
"Vieni qui." mi dice lui facendomi debolmente segno con le braccia e io mi avvicino a lui.
"Perché questi occhi?" mi domanda dati i miei occhi ancora lucidi a causa dello spavento.
Mi getto nelle sue braccia, non so cosa mi sia preso ma quando pensi che una persona possa andare completamente via dalla tua vita non desideri altro che stargli accanto. So che è stato solo uno svenimento e che io sia stata esagerata ma non voglio perdere più nessuno nella mia vita men che meno Alex, la persona che nonostante tutto qui dentro è il mio punto fisso."Avevo paura di perdere anche te." dico con il tono di voce bassa tra le sue braccia e quelle parole mi escono così spontaneamente senza doverci pensare nemmeno un secondo.
"Ti ho detto che non mi perdi Giulia." dice lui stringendomi a se.Nel sentire pronunciare quelle parole ho avuto per un attimo la sensazione di essere realmente amata e provo così fastidio nel sapere che probabilmente non è così.
Nonostante tutto però non posso dimenticare ciò che è successo tra noi così mi stacco da lui, alzandomi in piedi e incredula del fatto che io possa solo pensare che lui sia innamorato di me."Bevi questo." dico freddamente indicando il bicchiere di acqua e zucchero e decido di lasciare la stanza.
"Giulia." mi chiama lui mentre io sono sull'uscio della porta e così mi volto per capire cosa voglia.
"Grazie." mi dice e rispondo con un lieve sorriso per poi voltarmi e uscire dalla stanza. Sarei rimasta lì per ore ma non posso mettere da parte il suo errore e probabilmente non sarò in grado di superarlo ancora.È ora di cena, in due stanno preparando degli hamburger e questo sarà ciò che mangeremo stasera.
Decido di consumare in camera in quanto avendo a disposizione il telefono videochiamo la mia famiglia e le mie amiche alle quali parlo un po' della situazione qui in casetta.
Terminata la cena e le varie chiamate decido di tornare in cucina per passare del tempo con gli altri ma il mio sguardo si posa verso il corridoio che porta alla stanza di Alex.È dal pomeriggio che quest'ultimo non si è alzato così dopo una serie di pensieri e indecisioni decido di andare a vedere come sta evitando di farmi vedere. Ammetto di aver fatto avanti e indietro dalla sua stanza ma la voglia di sapere il suo stato fisico e d'animo persiste nella mia mente e mi avvicino alla sua porta aprendola lievemente.
Sbircio e noto che sta dormendo, ricoperto dalle coperte e con il viso ora mai non più pallido.
Apro di più la porta, non so precisamente perché e quale sia il mio intendo ma me ne pento e provo a chiuderla per tornare indietro."Ti ho vista, non c è bisogno che vai via." dice il ragazzo aprendo gli occhi.
Merda, è possibile che ogni volta riesce a vedermi?
"Ero solo-" dico ma vengo interrotta da lui "puoi ammetterlo di essere venuta a vedere come stessi."
"Anche se fosse?" domando io non muovendomi dalla mia posizione iniziale.
Lui fa spallucce e sorride lievemente.
"E comunque mi serviva solo quel libro di Lda." dico inventandomi la prima stupidata che mi era venuta in mente e indicando il libro posato su uno dei due letti.
"Vuoi che te lo passi o riesci ad entrare in camera?" domanda lui strafottente.
Io entro prendendo il libro e solo in quel momento
mi rendo conto della stupidata che avevo detto perché quel libro era tutt'altro che di Lda. Nonostante questo gli lascio uno sguardo come per fargli capire di essere capace di entrare in camera sua tranquillamente e vado via ancora una volta.
"Io sto bene." dice il ragazzo prima che io possa andare via.
"Bene." rispondo io con un mezzo sorriso sul volto e probabilmente lui ha capito, sa benissimo che quando sono in imbarazzo arrossisco e sorrido e lui aveva capito benissimo che il mio intento era capire come stesse.
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Scusatemi per la breve assenza. Presto arrivano capitoli molto particolari❤️🩹
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𝐓𝐫𝐚 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢 || 𝐀𝐥𝐞𝐱
Fanfiction"L'amore è quella macchia nero su bianco, quella differenza che rende unico ogni briciola sui momenti del tempo, quel soffio leggero di vento che accosta la porta della strofa, quel profumo che spruzziamo ogni mattina sul collo prima di uscire. È tu...