DOMENICA 1 AGOSTO
Doveva essere tutto perfetto. L'inquadratura, i colori, la luce. Dovevo riuscire a cogliere la luminosità del cielo cristallino, i riflessi sull'acqua turchese, le diverse sfumature dei sassolini che correvano su tutto il lungolago.
E questo richiedeva tempo e concentrazione. Ma Martina non pareva capirlo.
<<Andiamo, quanto ti ci vuole a fare una foto?!>>
La ignorai e feci un altro paio di scatti. Poi oscurai lo schermo del cellulare con la mano ed esaminai il risultato. Della decina di foto scattate nello stesso punto, una era venuta proprio bene. Non aveva neanche bisogno di ritocchi o filtri. La postai immediatamente sui miei profili Instagram e Facebook, specificando la località - lago di Caldonazzo - , il nome della mia compagna di viaggio - Martina Schiavo, professione migliore amica da venticinque anni a questa parte -, aggiunsi qualche hashtag e finalmente pubblicai.
Martina si stava controllando preoccupata le braccia. <<Mi sa che mi sono bruciata.>>
<<Ti avevo detto di mettere la protezione solare.>> Martina aveva una carnagione da bambola di porcellana, con una generosa spalmata di lentiggini su naso e zigomi che peggiorava con l'esposizione al sole. Una carnagione che faceva a pugni con i capelli nero ebano e gli occhi marroni e la faceva somigliare a Biancaneve - nelle sue giornate buone - oppure a Winona Ryder in Beetlejuice - in tutte le altre.
Invece la mia carnagione naturalmente dorata non doveva temere scottature e non mi ero mai spalmata una protezione solare addosso in vita mia. Per questo me ne stavo a mio agio sotto il sole incandescente mentre Martina si agitava come una cornacchia all'ombra di un enorme albero solitario piazzato sul prato che divideva il lago e la sua spiaggetta ghiaiosa dalla strada.
<<Ma se sono stata sempre all'ombra!>>
<<A parte le venti ore che hai trascorso in acqua.>>
<<Sarò stata al massimo mezz'ora.>>
<<Ti conviene spalmarti un po' di crema su quel bel nasino, Rudoplh, prima che noleggiamo il pedalò.>>
Martina brontolò contrariata ma aprì comunque la crema solare, guardandola con ribrezzo. Odiava le pomate di ogni sorta, per la sensazione di viscido che le davano sulla pelle. Mentre si spalmava una goccia sul naso, chiese: <<Non possiamo prendere quello col tettuccio?>>
<<A che serve? Sarai più in acqua che ai pedali comunque!>>
Martina non replicò, perché sapeva che avevo ragione. Controllai i miei social e vidi che avevo ricevuto già una bella quantità di like. E sarebbero aumentati grazie alle foto che avrei scattato tra poco sul pedalò. Una delle qualità che una migliore amica deve possedere al giorno d'oggi è quella di essere un'abile fotografa, e Martina aveva un talento naturale per catturare le espressioni più naturali di una persona quando questa meno se l'aspettava. Ed erano quelle le foto che attiravano di più l'attenzione sui social. Una ragazza, per quanto graziosa e truccata, che fissa sorridendo la fotocamera in un campo di girasoli appare più studiata e meno interessante di una mano che sfiora un campo di grano e di un vestito bianco che fluttua al vento.
Ho dovuto studiare bene queste cose nell'istante in cui mi sono affacciata al mondo dei social media. A differenza di tante ragazze della mia età, all'epoca delle superiori non avevo un profilo Facebook. Sapevo cosa fosse, ovviamente, ma mi ritenevo troppo superiore per quelle stupidaggini. Lo chiamavo Faccialibro e schernivo tutti quelli che trascorrevano più di dieci minuti a scrivere sciocchezze e condividere pensieri altrui spacciandoli per propri e ricevendo pure elogi. Mi divertiva soprattutto il fatto che i miei compagni usassero quel mezzo per vendicarsi di esperienze brutte accadute nella vita reale. Venivano lasciati dal partner? "Ciò che non uccide fortifica". Riuscivano a copiare spudoratamente a un esame per cui gli altri avevano faticato e ricevevano per questo occhiatacce? "L'invidia è una brutta bestia". E si ritenevano pure originali.
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Mistero in riva al lago
Mystery / ThrillerUna scrittrice senza ispirazione. Una coppia scomparsa. Un mistero che tutti sembrano voler lasciare irrisolto. Micol è in vacanza al lago di Caldonazzo quando scopre che, solo due mesi prima, una coppia di fidanzati è scomparsa nel nulla insieme al...