21

12 3 0
                                    

VENERDÌ 6 AGOSTO

Quel giorno decisi di dedicarlo a me, lasciando perdere le indagini e il libro che pian piano stava prendendo forma. Avevo preso l'abitudine di tenere un diario del mio percorso investigativo, riordinando gli appunti che prendevo sul quadernino e cercando di dare una veste letteraria ai passaggi più significativi. La mia editrice continuava a chiedermi come procedesse e io continuavo a dirle che avevo un tesoro fra le mani e che la storia si faceva sempre più avvincente.

Passai la colazione al telefono coi miei genitori: prima mia madre, impegnata a fumarsi due sigarette contemporaneamente per ovviare alla mancanza di pause e ai ferrei ritmi che vigevano in ospedale, poi mio padre, che invece aveva più tempo da dedicarmi tra un cliente e l'altro nel suo comodo ufficio. Chiacchierai anche con Martina, più che mai stressata dal lavoro e invidiosa della mia vacanza prolungata, e accettai l'invito di Staff di farmi rapire per quel pomeriggio.

"Ti porto in un posto speciale" mi scrisse, con la faccina che faceva l'occhiolino.

"Non vedo l'ora" risposi, ed era vero. Mi sentivo eccitata e impaziente di rivederlo. Ovviamente avevo ripensato al nostro bacio, ci avevo ricamato sopra e avevo iniziato a fantasticare su quello che avremmo fatto se - quando - ci saremmo rivisti. Sembrava passata una vita e non volevo che quell'indagine, e il romanzo che pian piano stava prendendo forma facendomi uscire dalle tenebre del blocco dello scrittore che mi aveva tormentato per secoli, mi distogliessero da una cosa importantissima, che nessuno dovrebbe mai dimenticare: vivere.

Alle dieci e mezza mi recai a un Tea Party con alcune vecchie signore che formavano un circolo letterario a Merano. Dopo aver presentato il mio romanzo ed essermi rimpinzata di torte fatte in casa, biscotti e tazze di tè, aver scattato delle fotografie e girato dei video per il mio futuro canale Youtube, mi presi del tempo per fare la turista e godermi una giornata senza intrighi e interrogatori davanti a un bel piatto di tagliatelle ai funghi porcini.

Tornata all'hotel, trovai Staff ad attendermi con la moto e due caschi. Sorrisi, chiedendogli come avrei dovuto vestirmi, e lui mi consigliò di indossare il costume da bagno. Emozionata, mi cambiai rapidamente in camera, indossando un due pezzi lilla e preparando un borsone con degli asciugamani e tutto il necessario per una nuotata.

Tornai saltellando da Staff, gli schioccai un bacio allegro sulle labbra e lo contagiai col mio buonumore facendolo scoppiare a ridere. Quindi montai sulla moto, gli cinsi la vita con le braccia e chiusi gli occhi, godendomi il vento tra i capelli e la sensazione di essere un tutt'uno con l'aria.

Un'ora e un quarto dopo parcheggiò, mi prese per mano e mi guidò giù da una scalinata che costeggiava un hotel con piscina. Riuscivo a intravedere riflessi di azzurro tra il folto del bosco verso cui ci stavamo dirigendo, ma non avevo idea di dove fossimo.

La scalinata lasciò posto a un sentiero battuto e fu allora che vidi il lago. Acqua turchese come la pietra più pura, rare e strette spiagge di sassi bianche intervallate da dirupi scoscesi e fitta boscaglia.

Sentii le braccia di Staff circondarmi e la sua voce solleticarmi l'orecchio mentre mormorava: <<È il lago di Tenno, il più bello d'Italia secondo il mio modesto parere.>>

Ero incantata, senza parole. L'unico lago che avevo mai visto nella mia vita, e così da vicino, era quello di Caldonazzo, la meta di molte mie vacanze estive. Ma non era nulla in confronto alla distesa limpida che si allargava davanti ai miei occhi.

<<È... magico>> sussurrai, stregata.

Staff sorrise, lieto che la sorpresa fosse riuscita, e mi condusse verso il sentiero che costeggiava il lago, col bosco che ci racchiudeva come un morbido abbraccio, come se volesse serbare un segreto.

Mistero in riva al lagoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora