Mistero in riva al lago

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<<Quindi avevo ragione!>>

I clienti del bar mi fissarono straniti e io mi sforzai di controllare l'euforia. <<Alice è sparita! Ma perché i Paccagnella non ne hanno denunciato la scomparsa?>>

<<Non ti so dire, non affrontano l'argomento e mia cugina non ha scoperto nulla in questi mesi. Solo che Alice è uscita per incontrare il suo fidanzato e non è più tornata.>>

<<Ma c'è di più, vero? E i Paccagnella lo sanno, ma per qualche ragione tengono la bocca chiusa.>> Avevo finito il prosecco da un pezzo, così mi limitai a piluccare gli arachidi, pensierosa. <<Alice aveva preso la Lamborghini per andare da Mosi?>>

<<Non saprei, dovrei chiedere a Silvia.>>

<<Se ti dice di sì, puoi chiederle se ha il numero di targa?>>

<<Vuoi rintracciare la sua auto?>>

<<Vorrei provarci. Non mi pare di averla vista nel borgo dove abita Mosi, anche perché un'auto così attira l'attenzione.>>

<<Glielo chiedo subito>> rispose Marinella, estraendo il cellulare.

<<Grazie. In cambio ti offro un altro giro.>>

<<Oh, no, domani devo lavorare e non vorrei arrivare in studio coi postumi di una sbronza.>>

Allora chiamai un cameriere per il conto, poi le chiesi: <<Come se la passa il dottore da quando Alice è scomparsa?>>

<<Cerca di nascondere il dolore. A volte ci riesce, altre no.>> Marinella si era fatta sospettosamente triste e mogia.

<<Dev'essere dura non poterlo consolare come vorresti.>>

Lei non si domandò come lo avessi intuito e sospirò. <<So che è sposato e tutto ma... una parte di me si domanda se questa crisi non aprirà una crepa nel loro matrimonio. Non che, se dovessero divorziare, mi guarderebbe comunque con occhi diversi, ma...>>

<<Sognare e sperare non fa male a nessuno>> la consolai.

Più tardi ci salutammo con un abbraccio e io guidai fino all'Alpenrose, dove il portiere mi diede un solare benvenuto e mi restituì le chiavi della stanza. Ci avevo trascorso solo tre notti, da quando ero partita di casa, ma già aveva il profumo di casa. Rinunciai alla doccia e ai propositi di riordinare i miei pensieri mettendoli per iscritto, e crollai esausta non appena posai la testa sul cuscino.