Mentre tornavo a Trento, rielaborai le informazioni in mio possesso. Mosi non tornava a casa da un bel po', anche se Teresa non aveva saputo essere precisa al riguardo. Potevano essere passati due mesi? Poteva essere andato al lago di Caldonazzo e non aver più fatto ritorno?
Mosi era stato descritto da un lato come un angelo, dall'altro come un demonio. Quale delle due versioni era corretta? Lo erano entrambe?
Alice era stata dipinta come una ragazza facile, mentre non avevo domandato a Teresa cosa pensasse di lei. Ma la vecchia mi aveva dato il suo numero di telefono, avrei potuto domandarglielo con calma in un'altra occasione. L'aveva conosciuta? Che opinione si era fatta?
Perché quei due erano scomparsi nel nulla? Mosi aveva fatto del male ad Alice in un raptus di gelosia ed era poi scappato? Ma perché nessuno aveva denunciato la scomparsa della ragazza? Mosi non aveva famiglia, solo una vecchia vicina che l'aveva preso sotto la sua ala e una comunità bendisposta nei suoi confronti, ma una ragazza così giovane e bella avrà avuto dei genitori o degli amici che avrebbero sentito la sua mancanza e si sarebbero fatti due domande, no?
Non mi restava che dirigermi all'indirizzo indicato sulla sua carta d'identità e sperare di trovare risposte lì.
Alice Paccagnella abitava in una splendida villetta dalle pareti di marmo bianco, che si innalzava su di un vasto prato all'inglese attraversato da un vialetto in mattoncini rossi e da elaborati cespugli e piante in fiore. Mi fermai davanti all'alta cancellata e cercai il campanello. Dunque Alice viveva ancora coi genitori, notai scrutando i nomi: Davide Paccagnella, Elena Ferrari, Alice Paccagnella.
Suonai col pollice e rimasi in attesa. Dopo un po' sentii una voce femminile chiedere: <<Sì?>>
<<Salve, cerco Alice Paccagnella.>>
Un lungo silenzio fece eco alle mie parole. Poi: <<Non vive più qui.>> E prima che potessi chiedere altro il citofono si fece muto.
Suonai ancora e ancora ma non ottenni più risposta. Immusonita, tornai all'auto e cercai di riflettere. Era chiaro che quella donna scorbutica - la madre di Alice, presumibilmente - non voleva parlare con me, ma ero più che mai decisa a venire a capo di quel mistero. Dove avrei potuto raccogliere informazioni? Quale lingua lunga avrei potuto sfruttare?
Rimasi pensierosa per qualche minuto, poi ebbi un lampo di genio. Guardai su Google Maps quanto distava quel posto e mi ci diressi immediatamente. Era un tentativo disperato, ma provai comunque.
Arrivai nel salone di parrucchiera più vicino e meglio recensito, feci capolino e, quando una signora con una folle criniera arancione si accorse di me e venne ad accogliermi, chiesi: <<È qui che Alice Paccagnella viene a farsi bella?>>
La donna si illuminò. <<Sei un'amica di Miss Trentino Alto-Adige?>>
<<D'infanzia>> mentii, con un sorriso da Stregatto.
<<Sei nel posto giusto! Ogni amica di Alice è anche amica mia. Vieni, vieni. Io sono Rita. Cosa vogliamo fare?>>
Mi fece accomodare sull'unica poltrona libera e mi mise addosso la mantellina di carta. Io scambiai un sorriso con le altre due parrucchiere e le loro clienti, quindi risposi: <<Vorrei solo darmi una sistemata in vista di questa sera. Devo presentare un libro qui in centro e voglio fare una buona impressione.>>
<<Fantastico! Hai dei gran bei capelli. Li tingi?>>
<<No, sono una bionda naturale.>>
<<Fortunata! Io invece sono nata con degli orribili capelli paglierini. Le tinte sono state la mia via di Damasco.>>
La osservai allo specchio. <<Sono molto... vistosi.>>

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Mistero in riva al lago
Детектив / ТриллерUna scrittrice senza ispirazione. Una coppia scomparsa. Un mistero che tutti sembrano voler lasciare irrisolto. Micol è in vacanza al lago di Caldonazzo quando scopre che, solo due mesi prima, una coppia di fidanzati è scomparsa nel nulla insieme al...