46

8 3 0
                                        

Stava per premere il grilletto, quando la porta alle sue spalle si aprì lentamente e una sagoma comparve nel vano illuminato dalla luce lunare.

Tre volti si girarono verso l'intruso. Era un uomo dalla pelle scura, tarchiato, spalle larghe, avambracci muscolosi e pelosi. Il naso era arcigno, capelli e occhi di un castano tanto scuro da sembrare nero. Indossava una canottiera bianca, pantaloni della tuta e un paio di scarpe da ginnastica.

L'uomo fece per dire qualcosa ma poi vide la pistola. Vide Mosi a terra, sanguinante. Vide la vecchia in un angolo, immobile.

E saltò addosso a Noemi.

La pistola sparò due colpi in rapida successione. L'uomo emise un grugnito ma le caricò addosso tutto il suo peso da scimmione, costringendola a terra. Mosi urlò, forse erano finiti sopra la sua gamba ferita. Noemi cercò di mantenere la presa sulla pistola, ma l'uomo le artigliò la mano e le sbatté il polso al suolo, facendola urlare per il dolore.

La pistola fu allontanata, mentre il gorilla la teneva inchiodata a terra. Noemi si dimenava come una furia, cercando di calciarlo e morderlo, mentre Teresa afferrava cautamente la pistola e con l'altra mano componeva il numero della polizia.

No, pensò Noemi. Non può finire così.

Era spacciata, lo sapeva. L'avrebbero arrestata, messa in galera, quando tutto ciò che aveva fatto, lo aveva fatto per amore.

Poi arrivarono i soccorsi.

La porta si spalancò di nuovo e un nugolo di persone comparve sulla soglia.

Gli abitanti del borgo.

Ma perché erano lì? Chi li aveva avvertiti?

Noemi colse al volo l'occasione e urlò a pieni polmoni: <<Aiuto! Vuole violentarmi!>>

I presenti spostarono lo sguardo da lei, povera ragazza disperata, allo scimmione che le stava sopra e la schiacciava col suo peso. E presero la loro decisione come un sol uomo.

<<Lasciala subito!>>

<<Bastardo!>>

<<È il rumeno che ha occupato la casa di Moser!>>

<<Chiamate la polizia!>>

<<Schifosi stranieri!>>

Il gorilla le venne tolto di dosso, e Noemi fu libera di scappare, spintonando i suoi salvatori ignari, via nella notte luminosa.

Corse fino all'entrata del borgo, massaggiandosi il polso dolorante, e inforcò la sua moto.

In quell'istante, un'altra moto comparve di fronte a lei. La ragazza sollevò la visiera e Noemi digrignò i denti.

Quella dannata scrittrice.

Noemi diede gas e la moto sfrecciò nelle vie illuminate dai rari lampioni.

Mistero in riva al lagoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora