La aspettavo sul vialetto d'accesso alla casa adiacente, per non destare sospetti. Indossavo gli occhiali da sole e un vistoso abito rosso. Sapevo che solo così Silvia mi avrebbe riconosciuta.
All'ora concordata sentii uno scalpiccio alle mie spalle e mi voltai. Era lei che camminava rapida verso di me, con in mano una borsa di nylon.
<<Ecco qui>> me la tese, col fiatone. Era una donna decisamente in carne, coi capelli tinti di rosso tiziano e le guance simili a mele mature. <<Ti ho messo dentro una camicetta, è la prima cosa che mi è capitata sottomano.>>
<<Ti ringrazio moltissimo, Silvia.>> Le allungai una banconota da cinquanta euro. <<Per il disturbo.>>
Gli occhi le si illuminarono. <<Grazie mille! Vorrei rifiutare, ma fanno sempre comodo due spiccioli in più.>>
Intascò i soldi con ingordigia, io la salutai e mi recai al mio appuntamento con Staff.
Erano le quattro precise quando si scambiò di turno con un altro ragazzo e mi raggiunse. Io feci per andare verso la mia auto ma lui mi prese per il braccio, pilotandomi verso una scintillante moto nera.
<<Con questa faremo prima ed eviteremo il traffico>> sorrise. Io ricambiai. Non ero mai salita su una moto e non vedevo l'ora.
Staff mi allacciò il casco sotto il mento, accorciandomi il respiro quando le sue dita sfiorarono la pelle della gola, quindi si mise alla guida e diede gas.
<<Ti conviene tenerti stretta>> mi consigliò. Io non me lo feci ripetere due volte e gli circondai i fianchi, inspirando l'odore della giacca in pelle e, più nascosto, quello di arancia che si portava sempre addosso.
Staff si immise nel traffico e iniziammo il giro del lago. Mi aveva detto che avremmo cominciato le nostre ricerche dalla riva opposta.
Io assaporai la sensazione di libertà che mi dava librarmi nell'aria, stretta al corpo caldo di Staff. Per tutta la durata della corsa non pensai a nient'altro. Né all'indagine, né al mio blocco dello scrittore, né a mia madre e alla sua agenzia matrimoniale, né a mio padre e alla sua fidanzata con sei cani. Né tantomeno a Nicola e Angelica.
Staff fermò la moto accanto a una casa dalle pareti gialle, circondata da un'alta siepe. Mi fece scendere e io stiracchiai le gambe indolenzite.
<<È stato bellissimo!>> esclamai, entusiasta come una bambina al luna park. <<Ma ci siamo allontanati dal lago, o sbaglio?>>
<<Dovevo passare a prendere la mia arma segreta. Aspettami qui, arriveremo al lago in dieci minuti.>> Oltrepassò il cancello ed entrò nella casa, uscendone poco dopo con un beagle scodinzolante ed eccitato. <<Micol, ti presento Sisma.>>
<<Oddio, ma sei adorabile!>> emisi un gridolino, accucciandomi e accarezzandole la testa. Sisma gorgogliò di contentezza e prese ad annusarmi con attenzione, la coda che fendeva l'aria come una frusta.
<<Ci aiuterà a trovare i due piccioncini. Hai portato qualcosa di loro?>>
<<Una camicetta di Alice. È un cane da fiuto?>>
<<Meglio, è un cane poliziotto. Mia madre l'ha addestrata fin da quando era cucciola e mio padre la porta con sé nelle missioni.>>
<<Tuo padre è un agente di polizia?>> fischiai, colpita. <<Potrebbe esserci utile per l'indagine.>>
<<Ha sangue di sbirro nelle vene e mi ha trasmesso questa propensione a fare sempre la cosa giusta e ad evitare i guai. In vita mia non ho mai provato una canna o bevuto un goccio di alcol.>>

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Mistero in riva al lago
Mystery / ThrillerUna scrittrice senza ispirazione. Una coppia scomparsa. Un mistero che tutti sembrano voler lasciare irrisolto. Micol è in vacanza al lago di Caldonazzo quando scopre che, solo due mesi prima, una coppia di fidanzati è scomparsa nel nulla insieme al...