La prima cosa che sentii fu l'odore.
Paglia. Fieno. Terra. Erba.
Poi sentii il suono di passi che si avvicinavano, una voce che mi chiamava.
Aprii a fatica gli occhi, sentendoli gonfi e lacrimosi. Provai a rispondere ma mi accorsi che non potevo. Qualcosa di molliccio mi riempiva la bocca. Ero imbavagliata.
Il panico sorse improvviso. Provai a spingere con la lingua ma non cambiò niente. Mi venne la nausea, la pelle mi si coprì di un velo di sudore.
Non vomitare. Mio Dio, non vomitare.
Inspirai a fondo, premendo la testa contro quello che sembrava un palo sottile.
I passi si avvicinavano, la voce continuava a chiamare.
Qualcuno sa che sono qui - ovunque io sia. Sono salva.
Non vomitare.
La sensazione di terrore si affievolì, ma non aiutava il fatto che non vedessi nulla. L'oscurità mi avvolgeva in un freddo abbraccio.
Un abbraccio che sa di fieno e terra secca.
I passi si fermarono a qualche metro da me. Poi vidi uno spiraglio di luce dalla forma rettangolare - una porta - aprirsi di fronte a me e il riflesso lunare penetrare l'ambiente in cui mi trovavo - la mia cella.
Stagliata contro il cielo stellato c'era una figura alta e snella che ben conoscevo.
Il panico tornò a impossessarsi di me e iniziai a dimenarmi come una pazza.
Ero legata - ora me ne rendevo conto - con le mani dietro la schiena, ancorata a un palo, le gambe raccolte e le caviglie talmente strette che non riuscivo più a sentirmi le dita.
Da quanto ero lì?
E lui... mi ci aveva messo lui?
Lo fissai, le sopracciglia aggrottate, preparandomi alla battaglia.
Tornava tutto, anche se non aveva senso. Il messaggio minatorio, lasciato la prima notte che avevamo trascorso insieme. Il fatto che sapesse dove trovarmi - glielo avevo detto io, dannazione, al telefono!
Ma perché, Staff, perché?
Cosa c'entrava lui con Alice, Mosi e tutti gli altri?
<<Micol.>>
Respinsi quella che pareva una pallina di stoffa - fa' che non sia un calzino sporco, Dio, ti prego! - contro i denti, contro il nastro adesivo che mi segava la bocca, e mugugnai qualche insulto che non arrivò alle sue orecchie.
Poi una luce accecante mi inondò il viso. Serrai gli occhi, girai il volto.
Sentii un ansito, la torcia del cellulare tremolò.
<<Micol!>>
Tornai a fissarlo, ma non riuscivo a vedere nulla, non capivo nulla, se non che era davvero lui, era Staff. Ma se mi aveva fatto questo, perché suonava così... sconvolto?
Fece qualche passo verso di me, e fu tutto.
Non avrei potuto avvisarlo dell'ombra alle sue spalle neanche se avessi voluto - e in quel momento non volevo. In quel momento credevo ancora ai pezzi del puzzle che avevo davanti agli occhi, anche se non capivo il senso del quadro che formavano.
La torcia cadde, illuminando un soffitto di travi di legno e balle di fieno tutto intorno.
Un fienile.
Il fienile? Possibile?
Cercai di concentrarmi sulla lotta che stava avvenendo davanti ai miei occhi ma vedevo solo un mostro mitologico con otto arti che si dimenava nell'oscurità, un kraken che oscillava di qua e di là e rantolava, mentre grida soffocate gli uscivano dalla gola.
Poi Staff scivolò dolcemente a terra, privo di sensi, e rimase in piedi lei.
L'unica Lei che avesse senso.
Ma come ha fatto...?
Noemi raccolse la torcia di Staff e me la puntò contro. <<Non dovresti essere sveglia>> disse, avvicinandosi a me.
Io tirai indietro la testa, sbattendola contro il palo - no, non un palo, una scala, la scala che sale sul soppalco. Era proprio il fienile, quello in cui avevo trovato il braccialetto di Noemi. Ci aveva riportati lì dove tutto era iniziato... e finito.
Mugugnai, strisciando i piedi nella polvere per sottrarmi alla presa della mascolina ragazza.
<<Tranquilla, tra poco sarà tutto finito>> disse, estraendo una boccetta dalla tasca del gilet imbottito e versandone il contenuto su un fazzolettino di tela.
Lottai, ci provai davvero, ma Noemi era più forte e determinata. I miei sensi cercarono di respingere l'intrusione del veleno, cercai di scuotere la testa ma Noemi mi immobilizzò il mento contro la scala e premette contro il mio naso.
Nero pece parte seconda.

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Mistero in riva al lago
Mistério / SuspenseUna scrittrice senza ispirazione. Una coppia scomparsa. Un mistero che tutti sembrano voler lasciare irrisolto. Micol è in vacanza al lago di Caldonazzo quando scopre che, solo due mesi prima, una coppia di fidanzati è scomparsa nel nulla insieme al...