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GIOVEDÌ 5 AGOSTO

Vista dall'esterno la Casa di Riposo S. Spirito sembrava uno di quegli hotel a tre stelle che sorgevano in prossimità del mare e che vedevo sfilare fuori dal finestrino quando da piccola andavo in vacanza a Sottomarina insieme ai miei. Grandi finestre, ampi terrazzi indipendenti, enorme parcheggio asfaltato con occasionali aiuole in fiore.

Dentro regnava un silenzio disumano. Le pareti bianche erano asettiche, i pavimenti lucidi come appena lavati, le finestre spalancate lasciavano entrare di prepotenza la luce del sole. Il climatizzatore era acceso e sentivo una fredda brezza sul collo mentre aspettavo che la signora alla reception mi ricevesse.

Finalmente la donna - occhiali a farfalla dalla montatura nera, labbra sottili dipinte di rosso, chignon grigio acciaio talmente tirato sulle tempie che brividi di dolore mi correvano lungo la schiena appena fissavo l'attaccatura dei capelli - mise fine alla chiamata che la stava tenendo impegnata e alzò gli occhi su di me.

<<Desidera?>>

<<Sono qui per il signor Giovanni.>>

<<Giovanni...?>>

<<Ehm...>> Dannazione, mi era completamente passato di mente di domandare il cognome. <<Il cognome al momento mi sfugge. Ha ottantasette anni.>>

La donna mi squadrò, diffidente. <<È una parente?>>

<<Una vecchia amica. Cioè, è il nonno di una mia vecchia amica. Volevo solo salutarlo.>>

Lei aprì un vecchio registro cartaceo che aveva visto tempi migliori, sfogliò qualche pagina e infine disse: <<Potrebbe essere Giovanni Zeni. Nato nel 1934 a Trento.>>

<<Sì, lui!>> O almeno speravo.

La donna mi fissò ancora per qualche istante, poi mi diede un foglio da firmare e disse: <<Gloria l'accompagnerà dal signor Zeni.>> Fece un cenno a una ragazza che stava passando in quel momento per la hall.

Finii di firmare, le restituii il foglio e seguii la giovane. Doveva avere all'incirca vent'anni, era bassa e carina, col viso paffuto e i capelli crespi tirati indietro in una corta coda di cavallo.

La ringraziai per il tour e lei mi rivolse un sorriso simpatico. Dal momento che mi ispirava una fiducia maggiore di quel Cerbero alla reception, provai a chiederle: <<Lei conosce Giovanni Zeni?>>

<<Oh, sì, molto bene. È un vecchietto piuttosto arzillo. La scorsa settimana mi ha fatto una proposta di matrimonio, però l'ha fatta anche a Suor Agata e a Ottavia, quindi non penso accetterò.>> Ridacchiò, mostrando una fessura tra gli incisivi. <<Tu come lo conosci?>>

<<È il nonno di una mia amica.>>

<<Davvero? Avevo sempre pensato che non avesse famiglia, tantomeno dei nipoti.>>

Mi sforzai di non arrossire. <<Non si parlano molto.>>

<<Che peccato. A tanti nostri ospiti farebbe piacere una visita dai loro figli e dai nipotini. Invece passano le giornate a guardare fuori dalla finestra nella speranza di vedere un volto amato.>> Sospirò, e una visibile tristezza le annebbiò lo sguardo. Doveva essere molto sensibile.

<<Lavori qui da molto?>>

<<Faccio volontariato un giorno alla settimana. Mi piace molto stare con gli anziani. Hanno storie interessantissime da raccontare. Io prendo nota e quando torno a casa scrivo. Sto studiando per diventare giornalista.>>

<<Bello! Io sono una scrittrice.>>

<<Davvero? Famosa?>>

<<Beh, ho fatto qualche comparsa in tv.>>

Mistero in riva al lagoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora