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SABATO 14 AGOSTO

Ero riuscita a farmi dare il suo indirizzo promettendole importanti rivelazioni sul conto di Alice e ora mi trovavo nel suo scuro soggiorno dallo stile antico e i mobili rovinati, graffiati e mangiati dalle tarme.

Noemi mi aveva spiegato che quella era stata la casa di sua nonna, con la quale aveva sempre vissuto da quando aveva capito che i suoi stronzi genitori erano totalmente irrecuperabili. Nonna Vania l'aveva presa in casa quando aveva quindici anni ed era stata la donna che più aveva stimato e amato fino a quando non era morta l'anno prima per un tumore al fegato.

<<Nonna era una persona eccezionale, ma come tutti i grandi aveva anche lei un difetto. Il suo, purtroppo, l'ha portata alla tomba.>>

<<Beveva?>>

<<Molto. Ma era inflessibile riguardo al fumo. Non ho mai fumato in tutti gli anni in cui abbiamo convissuto.>> Noemi tirò una boccata dalla sigaretta, e la scrollò sul posacenere posato sul tavolino in legno di fronte al divano sul quale si era abbandonata. <<Beh, non davanti a lei, almeno.>>

<<Perché litigavi con i tuoi?>>

<<Differenza di vedute. Io credevo fossero degli acidi di merda, loro che io fossi una pazza anticonformista.>>

<<Sono morti anche loro?>>

<<Per me è come se lo fossero. Non mi hanno mai dato nulla, se non la vita e il nome. Nonna Vania invece mi ha dato l'amore e questa casa. Secondo te chi vince?>> Finì la sigaretta, disperse il fumo con la mano e mi chiese: <<Allora, queste novità su Alice?>>

<<Ti posso chiedere un bicchiere d'acqua, prima?>>

<<Certo. Naturale o frizzante?>>

<<Naturale.>>

Noemi andò in cucina. Io agii in fretta. Presi il braccialetto dalla tasca e lo cacciai nella giuntura tra i due sedili del divano.

<<Ti va bene dal rubinetto? Ho finito le bottiglie.>>

<<Va benissimo!>> gridai, la voce resa stridula dall'ansia.

Tirai fuori di scatto la mano e assunsi una posa naturale, mentre Noemi tornava con un bicchiere di vetro.

<<Grazie.>> Lo sorseggiai ma la gola chiusa mi fece tossire. Posai il bicchiere, poi mi rilassai sul divano e, casualmente, inserii le dita tra i due sedili.

<<Oh, guarda, un braccialetto!>> esclamai tirandolo fuori - forse con un po' troppa enfasi.

Noemi sollevò le sopracciglia folte. <<Cavolo, lo cerco da una vita! Chissà com'è finito lì.>>

<<Dunque è tuo?>>

<<Beh, certo.>>

Beccata, pensai, il cuore che batteva forte. <<Hai seguito i telegiornali sul caso di Alice?>>

<<Dicono che sia stata rapita da Mosi.>> Sbuffò, come a dire "sai che sorpresa". <<Non ti avevo detto che sarebbe finita proprio così? Beh, non proprio così, ma più o meno così.>>

<<Solo che sono emerse delle novità.>> Mi calai nella parte del detective. Il mio cellulare, nascosto nella borsa, stava registrando ogni parola. <<A quanto pare, tra la mattina della sua fuga da casa e il momento in cui ha incontrato suo padre per prendere i soldi, Alice ha soggiornato in un hotel. Ma non con Mosi.>> La fissai dritta negli occhi. <<Con te.>>

Mistero in riva al lagoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora