Chapter 2

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Decidemmo di tornare a casa a piedi giusto per perdere qualche caloria che rischiava di posarsi sui fianchi. Continuammo a parlare dell'organizzazione del ballo di primavera che si sarebbe svolto l'ultimo giorno di questo mese nel palazzo che proprio adesso stavamo superando, il quale era abbastanza grande da contenere ottocento studenti, i tavoli per il buffet, il necessario per allestire il palco e.. Niall avrebbe suonato quella sera; mi soffermai un pò troppo sull'ultimo pensiero che Jess dovette spingermi per evitare finissi contro il palo della luce che sicuramente mi avrebbe provocato un livido in piena fronte. Ridemmo entrambe per la mia goffaggine e poi l'accompagnai a casa; ci salutammo calorosamente scambiandoci dei baci finti, sembrava strano ma per noi era una cosa abituale, quasi un rito. Cacciai l'iPod dalla borsa a tracolla e infilai le cuffie nelle orecchie avviando una delle mie tracce preferite, una di quelle che ti aiutano a pensare; per l'ennesima volta in quella giornata mi persi nei miei pensieri che vagavano dal ballo al ragazzo con cui oggi mi sono scontrata.. sicuramente avevo avuto incontri migliori; nonostante tutto ero soddisfatta di aver saputo gestire la situazione sebbene a mio svantaggio. La musica si interruppe proprio quando fui davanti casa; attraversai il cortile, posai l'iPod in borsa e ne estrassi le chiavi a cui avevo appeso un ciondolo con l'iniziale del mio nome. Girai la serratura che non fece nessuno scatto realizzando che mia madre doveva essere già tornata da lavoro. Mi diressi in cucina convinta fosse lì ma trovai solo la finestra aperta e un bicchiere d'acqua mezzo vuoto sul piano cottura. Appoggiai la borsa sul divano in salotto e salii scalza le scale al piano di sopra; stavo per chiamare mia madre per capire dove si trovasse ma mi trattenni quando vidi la stanza degli ospiti socchiusa. Mi incuriosii perché non ero mai entrata in quella stanza; per quanto mi ricordavo era stata sempre chiusa e non facevo neanche caso alla sua esistenza perché mi a madre diceva che era inutile dato che non avevamo mai nessuno da ospitare e ora vedendola aperta ero spinta dalla curiosità di darle una sbirciatina.. in fin dei conti per essere aperta c'era un motivo. Mi avvicinai alla porta, stavo per entrare ma fui bloccata da uno strano rumore. Mi girai intorno cercando di capire da dove provenisse e quando lo sentii di nuovo era più vicino.. veniva dalla mia camera e sembrava lo sbattere di alcuni cassetti. Sicuramente era mia madre perché il gatto non si metteva a frugare nei miei comodini e poi non lo sopportavo , preferivo i cani; Mi allontanai con riluttanza dalla camera degli ospiti per raggiungere la mia che si trovava proprio affianco. Entrai nella stanza illuminata da un tiepido sole primaverile che entrava dal balconcino; la porta del bagno era chiusa ed ecco spiegato perché mia madre non mi aveva sentita arrivare. Decisi con grande infantilità di entrare spalancando la porta e urlare facendola spaventare; contai fino al tre e quando l'aprii dalla mia bocca uscì un verso strozzato, sicuramente quel ragazzo in accappatoio non era mia madre...

Deep ~H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora