Chapter 50 [part two]

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  E dimmi che un giorno sarò di nuovo fra le tue braccia e mi dirai sottovoce ''mi sei mancata'' .


... Nel buio scorsi una figura, era un uomo, alto e robusto; quando notai si stesse dirigendo verso di me cominciai ad indietreggiare, ma più passi facevo più lui mi raggiungeva.

Mi ritrovai a correre presa dal panico, non potevo essere molto lontana dalla discoteca e lì potevo contare su Liam.

Riuscii per miracolo a correre senza fermarmi fino a quando non sentii la musica del locale, ma quando credetti per una volta di avercela fatta fui afferrata dai capelli e tirata verso il corpo dell'uomo.

-"Da quando tempo, tesoro ".

No, no no. Non può essere lui.

-"Ti sono mancato piccolina?" domandò sarcastico.

-"Lasciami!".

-"No, devi fare la brava ora, sì?" mi tappò la bocca con una mano mentre con l'altra riuscì facilmente a trascinarmi con lui.

Non mi portò molto lontano poiché riuscii ancora a sentire la musica risuonare nella strada deserta, facemmo pochi passi che mi strattonò all'entrata di un parco. Il mio cellulare cominciò a squillare così lo recuperò dalla tasca della mia giacca di pelle e lo lanciò in mezzo alla strada.

-"Sai non siamo mai riusciti a stare un po' da soli e a concludere la nostra chiacchierata" sogghignò sbattendomi rudemente contro il tronco di un albero.

Iniziò a succhiarmi il collo con violenza e a far vagare le sue mani su e giù per il mio corpo.

Le mie disperate grida d'aiuto furono ammutolite dalla sua bocca e ben presto le lacrime fecero comparsa sul mio viso.

Infilò una mano sotto la camicia e la fece salire fino al seno che iniziò a stringere così come il mio fondoschiena.

Mi sentivo schifata di tutto ciò.

Non riuscivo a formulare nessun pensiero, sentivo solo le sue mani toccarmi senza pudore con violenza, facendomi male.

Iniziò ad armeggiare con il bottone dei miei jeans, a quel punto cominciai a scalciare più di prima, provai davvero con tutte le mie forze a svincolarmi, ma più cercavo di fuggire più lui mi procurava dolore.

Mi sbatté con forza al tronco dell'albero e sentii la testa girarmi. Iniziai a vedere tutto sfocato, a non sentire neanche più la musica. Davanti a me solo la vista dell'uomo appannata dalle lacrime.



NARRATORE ESTERNO

Harry sfrecciava per le vie poco affollata della città con la sua auto. Si chiedeva cosa stesse facendo, se stava bene, se l'avrebbe perdonato.


Lei intanto continuava a scacciare via le luride mani di Jeff chiedendosi se mai quella tortura avrebbe avuto fine.


Liam invece era già uscito a cercarla, era preoccupato che le fosse accaduto qualcosa. Poi sentì qualcuno urlare e piangere disperatamente; riconobbe la sua voce gridare aiuto. Corse impanicato verso il parco e lì la vide, incastrata dal robusto corpo dell'uomo contro un albero. Impossessato dalla rabbia si scagliò contro Jeff liberando finalmente la ragazza che, con la testa dolente a causa delle botte e la vista oscurata dalle lacrime, fuggì via da quello scenario d'orrore.

Deep ~H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora