Chapter 46

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I want to hide the truth

I want to shelter you

But with the beast inside

There's nowhere we can hide [...]

[...] When you feel my heat

Look into my eyes

It's where my demons hide

It's where my demons hide

Don't get too close

It's dark inside

It's where my demons hide

It's where my demons hide



HARRY'S POV

-"Devi proprio andare?" ripetei scocciato per quella che mi parve essere la millesima volta.

-" Penso che per un giorno potrai sopravvivere con una tazza di cereali" alzò gli occhi al cielo e recuperò la borsa dall'armadio.

Perché non poteva dargli buca?

-"Allora vengo a prenderti a scuola" scrollai le spalle come se fosse la cosa più normale del mondo.

Sbuffò divertita quando mi vide mettere il broncio e prima di uscire mi mandò scherzosamente un bacio volante.

Non capivo perché ma proprio non riuscivo a starle lontano.

Mi gettai a peso morto sul divano e fissai per un'infinità di minuti l'orologio. Il pensiero che quella sottospecie di bradipo evoluto ci provasse con lei mi faceva ribollire il sangue nelle vene. Che poi perché mi importava tanto? Poteva fare quello che voleva, non ero geloso, il mio era soltanto un istinto protettivo e forse possessivo. Chiusi gli occhi e provai a rilassarmi, che sarà mai una colazione?

'''In fondo al massimo usciranno di nuovo, magari la porterà al cinema a vedere un film horror, poggerà il suo braccio sulla sua spalla per farla sentire al sicuro, poi faranno una passeggiata al parco, lei riderà per qualche sua squallida battuta e per concludere la serata come da copione le darà un bacio.'''

Sì, non sarebbe successo nulla.

--

Un minuto e trenta secondi dopo ero già nella mia auto diretto a quella stupida caffetteria.

Borbottai qualcosa senza senso fra me e me e grugnii infastidito quasi a volermi rimproverare da solo per quello che stavo facendo. Ma l'ho detto, era solo insana possessività.

Parcheggiai l'auto a qualche metro di distanza e raggiunsi il locale; la intravidi seduta a un tavolino posto affianco alla vetrata intenta a sorseggiare un cappuccino. Il biondo per sua fortuna si trovava ad una distanza adeguata da lei.

-"Geloso?" una voce a me sconosciuta mi risvegliò dai miei pensieri.

Mi ero dimenticato di star seduto al bancone circondato da persone che vedendomi fissare così intensamente Summer potessero pensare fossi uno stalker. Distolsi lo sguardo e rivolsi la mia attenzione al ragazzo al bancone. I capelli neri erano tirati indietro col gel, aveva un piercing al labbro e i suoi occhi azzurri mi scrutavano in attesa di una risposta.

-"No" dissi incurante del suo sorrisino beffardo.

-"Devo ammettere che un pensierino lo farei" ammiccò dopo aver guardato nella sua direzione.

Deep ~H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora