Chapter 22

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Dopo neanche due giorni di permanenza a casa di Jess mia madre mi costrinse a tornare a casa perché stanca di fare tutto da sola.

Grazie al cielo di Harry nessuna traccia, non avevo proprio voglia di ritrovarmelo davanti.

Uscii dalla mia camera e come non detto lo intravidi uscire dalla porta del bagno, ero sicura che mi stesse osservando.

-"La cena è pronta" dissi ad alta voce come per ricordarlo a me stessa, ma lui intuì che lo stavo avvisando.

Scesi le scale con lui dietro, eravamo così vicini eppure così lontani..

Ognuno si sedette al proprio posto e passammo la serata in silenzio scambiandoci occhiate furtive, nessuno osò proferire parola.

***

-"Sum io vado" disse mia madre uscendo subito dopo dalla mia camera, aveva il turno di notte.

Era presto e la voglia di dormire poca, i pensieri non mi lasciavano un attimo di tregua, qualunque cosa facessi mi ritrovavo a pensare alla mia scelta, ed ero stanca.

Decisi che era arrivato il momento di divertirsi un po' e smetterla di pensare almeno per una sera. Man mano che mi preparavo mi convincevo che una sola serata in compagnia dell'alcol mi avrebbe fatto solo bene. Indossai un vestito scollato e dei trampoli, poi scesi in cucina; presi una bottiglia di vodka dalla dispensa giusto per riscaldarmi prima di uscire.

-"Che stai facendo?" la sua voce roca mi fece quasi strozzare.

-"Vado a divertirmi" scrollai le spalle.

-"Tu non andrai da nessuna parte" ringhiò avvicinandosi.

-"E chi me lo impedirebbe?" lo guardai torva dandogli una spallata così da superarlo.

-"Torna qua!" mi inseguì fuori ma non fece in tempo a raggiungermi che già avevo preso un taxi.

***

Guardai l'ora sul display del telefono che segnava la mezzanotte, notai poi le chiamate e i messaggi di Harry che avevo ignorato. Anche se non era tardi io ero arrivata già al massimo della sopportazione. Barcollavo e nella testa mi rimbombavano le musiche assordanti sulle quali avevo ballato ininterrottamente fino a star male; era diverso l'effetto dell'alcol da quello della droga, ma mi accontentavo, in quella merda non ci volevo ricadere.

Mentre tornavo a casa mi fermai nei bagni pubblici per lavarmi il viso e cercare di riprendermi, ma continuavo a ridere al mio riflesso nello specchio pensando che quella ragazza distrutta fosse una sfigata anche se in realtà ero io. Quando finalmente entrai in casa tolsi i tacchi e lanciai la borsa sul divano. Oggi Harry mi aveva davvero irritata, però aveva comunque provato a scusarsi ed io non lo avevo ascoltato; forse era davvero pentito..

Sul tavolo in cucina oltre alla bottiglia di vodka che avevo lasciato c'erano altre bottiglie di birra, sorrisi sapendo di non essere l'unica sbronza in questa casa. Mi avvicinai e bevvi un sorso per infondermi coraggio, salii le scale andando verso la camera di Harry e ripresi a ridere pensando alla sua faccia quando mi avrebbe vista in queste condizioni ridicole.

-"Harry! Forse sarà l'effetto dell'alcol e domani me ne pentirò, ma ho deciso di perdonarti e ricominciare da capo!" urlai spalancando la porta, ma il sorriso che incorniciava il mio volto scomparve alla vista di un Harry intento a mangiare la faccia di una Rachel poco vestita. Si voltò di scatto staccandosi da lei, fece per avvicinarsi a me ma non gliene diedi il tempo, tutto ciò che volevo era sparire.

HARRY'S POV

Spalancai gli occhi sentendo la sua voce e mi voltai quando la porta si aprì di scatto.

Lei era davanti a me con un sorriso che crollava e gli occhi pieni di delusioni. Rimasi senza parole e cercai di avvicinarmi a lei ma indietreggiò; sapevo quello che stava per fare e questa volta non l'avrei lasciata fuggire, non l'avrei lasciata sola sapendo cosa sarebbe potuto accaderle. Non ebbi il tempo di fare un altro passo che scomparve nel corridoio.

-"Summer!" la chiamai staccandomi da Rachel.

-"Lasciala stare" disse avvicinandosi a me ma la spinsi via. Ero stato un idiota a chiamarla, mi ero lasciato andare. Sentii la porta sbattere e iniziai a correre anche io fuori casa, ma di lei nessuna traccia.

Non potevo permettere che le succedesse qualcosa e le sue condizioni instabili erano abbastanza per metterla in pericolo.

Era strano, per la prima volta nella mia vita mi preoccupavo per qualcuno, un qualcuno da cui dovrei stare alla larga e che dovrei odiare, ma che al contrario mi stava fottendo il cervello. Negli ultimi giorni non aveva fatto altro che evitarmi ed era una cosa che non sopportavo. Adoravo darle fastidio e vederla arrabbiata, ma mi piaceva ancora di più ascoltare la sua risata, vederla abbassare la testa per l'imbarazzo o torturarsi le dita per l'ansia. Lo so, avevo sbagliato a sbatterla fuori dalla mia camera in quel modo, ma non potevo coinvolgerla, doveva stare alla larga dal mio passato altrimenti avrebbe rischiato di farsi ancora più male.

Camminai tirandomi i capelli e pensando a dove potesse essere ed ecco che i miei piedi presero a camminare da soli cercando di ricordare la strada che avevo percorso qualche giorno prima.

In meno di un quarto d'ora arrivai e lei era lì, al buio su quel treno a singhiozzare. Mi faceva male vederla così e sapere che la causa ero io. Mi avvicinai cautamente, che le avrei detto?

Ero stato così preso dal trovarla che avevo dimenticato di pensare a un discorso, ma ormai ero lì. Le sfiorai un braccio e lei sobbalzò.

-"Va via Harry, non voglio parlare" disse con una calma disarmante, come faceva a sembrare così sicura se in realtà era distrutta?

-"No Summer posso spiegare –"

-"Non c'è niente da dire, se poi vuoi illustrarmi i particolari della vostra serata puoi risparmiarteli" continuò seccata.

-"Cazzo Summer ascoltami! Avevo bevuto e non ero in me-" cercai di giustificarmi ma lei mi fermò.

-"Okay e hai pensato bene di chiamare Rachel sapendo che io la odio con tutta me stessa per la sua falsità che ora anche tu stai dimostrando, ma sai che ti dico? Non mi importa, la vita è tua e puoi fare quello che vuoi, ho sperato di poterti aiutare, di starti vicino e volerti bene provando a sopportare i tuoi sbalzi d'umore, ma la verità è che ho sbagliato ad affezionarmi a te perché ora le tue parole mi fanno più male di quanto dovrebbero. Ma non preoccuparti sono abituata alle delusioni e ad essere presa in giro, ho imparato a sopportare il dolore e lo farò anche ora. Va tutto bene Harry, già mi è passato." abbozzò un finto sorriso pensando che anche con me avrebbe funzionato ma iniziai a ridere istericamente facendola voltare verso di me infastidita.

-"Davvero pensi che mi beva sta cazzata? Pensi che evitandomi smetterai di pensarci? So che non è così e non negarlo, è vero ho esagerato ad urlarti contro e a spassarmela con Rachel, ma ti sei chiesta perché l'ho fatto?"

-"Per prenderti gioco di me come sempre" sbuffò facendo una smorfia.

-"Ero stanco di pensarti" sgranò gli occhi. Presi un profondo respiro quando si avvicinò di più a me, come sempre avevo parlato troppo e ora sicuramente voleva delle spiegazioni che non avrei potuto darle.

-"Summer che ne dici di ricominciare da capo?" il silenzio creatosi fra noi non faceva altro che aumentare la tensione. Mi fissò incredula per qualche istante così mi costrinsi anche io a guardarla negli occhi convinto ormai del suo rifiuto, ma mi sorpresi quando la vidi abbozzare un sorriso e accettare titubante la mia proposta.


Deep ~H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora