Chapter 59 ~End

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Non ho mai avuto intenzione di iniziare una guerra.
Volevo solamente che tu mi lasciassi entrare.
E invece di usare la forza,
penso che ti avrei lasciato entrare.

Non hai mai detto che sono semplicemente andata via..

Ti vorrò sempre.

Sono arrivata come una palla da demolizione.
Non ho mai colpito così forte in amore.
Tutto quello che volevo era distruggere i tuoi muri.
Tutto quello che tu hai fatto è stato distruggere me.
Sì, mi hai distrutta.
Si, ho solo chiuso i miei occhi, oscillando.
Mi hai lasciata accovacciata tra le fiamme e la caduta.
Tutto quello che tu hai fatto è stato distruggere me.
Sì, mi hai distrutta








Nella vita ci sono quei momenti in cui ci sentiamo vuoti, mancanti, bisogni di qualcosa che alle volte neanche noi riusciamo ad identificare.

Sentiamo divorarci dentro da una sensazione di sconforto, nostalgia, delusione.

Ci sentiamo abbattuti, privi di emozioni fuorché quelle negative.

Andiamo alla ricerca della nostra mancanza.

La ricerchiamo negli oggetti, nel cibo, nelle abitudini, nella sana routine che costruiamo per non sconvolgerci la vita, poiché ostili al cambiamento.

La ricerchiamo nelle persone, in quelle che ci infondono fiducia, quelle che riteniamo la nostra famiglia e il nostro unico appiglio.

E quando ci completano troviamo la felicità, forse non durerà per sempre, ma noi ci godiamo i piccoli attimi e li imprimiamo nelle nostra mente, li conserviamo per i momenti peggiori, quelli in cui ci perdiamo e abbiamo bisogno di una speranza. E la nostra speranza, ciò che ci invoglia a non lasciarci andare è proprio la speranza di rivivere momenti felici.

-"A cosa stai pensando?" la voce roca di Harry mi risveglia dai miei pensieri.

-"Che sei la mia felicità Harry" sussurrai inalando il suo profumo.

Sentii come un brivido percorrerglieli la schiena, uno strano velo di insicurezza oscurargli gli occhi che subito dopo chiuse.

Quando li riaprì sembrò essere tornato più determinato di prima.

Non gli chiesi del suo improvviso e breve distacco, mi fidavo di lui ciecamente.

Da quando quella notte lui mi aveva completata non riuscivo più a dormire senza lui, senza avere la certezza che fosse al mio fianco.

Non mi importava che mia madre potesse scoprirci, io non potevo più rinunciare a lui.

--

Finita una colazione stranamente silenziosa mi ritrovai a fissare i suoi occhi color giada che da quella mattina, o più precisamente, dalla mia affermazione non avevano smesso di esprimere emozioni contrastanti.

La sua attenzione era concentrata sul suo cellullare, sul quale pigiama furiosamente i tasti.

Quando si accorse del mio sguardo fisso su di lui bloccò le sue azioni.

-"Sum" cominciò con tono cantilenante.

-"Qualsiasi cosa tu debba fare voglio sapere cos'è" dissi non ammettendo scuse.

Cosa mai poteva turbarlo in questa maniera?

Vecchie conoscenza? Affari loschi?

Di cosa non mi aveva messo al corrente?

Deep ~H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora