Chapter 37

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Harry era scomparso.

Dopo aver deciso di assecondarlo sorrise compiaciuto e uscì in fretta e furia dalla mia stanza con un espressione indecifrabile sul volto che non lasciava intendere nulla di buono.

Un'ora.

Due ore.

Tre ore.

Ormai era sera e finalmente potevo rilassarmi convinta che almeno per ora avrei potuto dormire tranquillamente. L'ansia crebbe di nuovo a dismisura quando mi arrivò un messaggio da parte sua.


Da Harry:

"Esci".


Lo fissai confusa poi mi affacciai alla finestra e lo vidi appoggiato alla sua auto sportiva. Respirai profondamente.

'Summer vivi'

Continuai a incoraggiarmi.

Afferrai il cellulare ed uscii di casa. Quando mi vide entrò subito in auto e io feci lo stesso. Più passava il tempo più mi convincevo di aver fatto una grande cazzata, primo perché avrei passato del tempo con lui, e secondo perché tutto ciò che faceva era imprevedibile.

Dove mi avrebbe portata?

E soprattutto, che avremmo fatto?

Era pericoloso?

Mi sarei cacciata nei guai?

Okay forse avevo paura.

Il costante tremolio della mia gamba fu bloccato dalla sua mano che andò a posarsi sul mio ginocchio. Mi voltai di scatto e notai che l'auto era ferma.

-"Dove siamo?" non rispose e uscì aprendo la portiera. Lo seguii e mi guardai intorno. I grandi giardini curati, le ville giganti disposte a schiera e le auto costose parcheggiate in ogni vialetto mi fecero intuire di trovarci in uno dei quartieri ricchi della città.

-"Cosa ci facciamo qui?" domandai rompendo per un secondo quel silenzio inquietante. Per un attimo pensai al peggio, no, non avrei rubato nulla e non sarei diventata una ricercata.

-"Tranquilla non ruberemo nulla" sogghignò facendomi sospirare sollevata.

Aprì il cofano dell'auto e ne cacciò delle buste. Me ne porse una e quando l'aprii era piena di .. uova?

-"A che ci servono delle uova?" chiesi incuriosita.

-"Ci facciamo una frittata, sai ho un certo languorino" alzò gli occhi al cielo. Iniziò a camminare e lo seguii; quando si fermò eravamo davanti una delle villette più belle che avessi mai visto. Lessi il cognome sulla casella postale e ne riconobbi il proprietario, era il direttore di uno dei giornali più famosi della contea. Harry afferrò un uovo dalla busta e lo scaraventò contro il muro della villa.

-"Oddio che stai facendo?!" lo ripresi.

-"Divertiti! Sfoga la tua rabbia" rise.

-"Io la voglio sfogare sulla tua faccia" ringhiai poggiando a terra la busta. Lui rise scuotendo la testa.

-"Ti sei già arresa?" domandò.

-"No" dissi secca.

-"Sai pensavo durassi di più" disse con voce stupida prendendomi in giro.

Senza preavviso afferrai anch'io l'uovo e lo lanciai con tutte le mie forze colpendo in pieno una finestra. Sorrisi al mio gesto avventato ma poi fui invasa dai sensi di colpa... che avevo fatto?

Deep ~H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora