Chapter 18

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"Qui le cose non funzionano come nei libri o nei film.

Qui le ragazze fighe stanno con i ragazzi fighi.Qui la gente non è disponibile ad ascoltarti e se ne frega se qualcosa non va bene.Qui non c'è il ragazzo che nota da lontano i tuoi occhi,qui non esistono i "colpi di fulmine" o i "vissero felici e contenti".

Qui tutto fa schifo e io non voglio restare."







Al suono dell'ultima campanella sospirai felice che l'ennesima giornata si fosse conclusa. Uscii in cortile decisa a tornare a piedi quando vidi Rachel avvicinarsi con la sua solita camminata da regina Elisabetta.

-"Ti serve qualcosa?" domandai cortesemente. Volevo provare a essere gentile, in fondo non si giudica mai un libro dalla copertina.

-"A dir la verità vorrei un'informazione" sorrise.

-"Dimmi" la incitai, era stranamente troppo gentile.

-"Ieri ti ho vista con dei ragazzi fuori dalla scuola" annuii capendo che si riferiva a Zayn, Niall ed Harry.

-"Come si chiama il riccio?" domandò curiosa. Bene ora mi dava fastidio. Avevo capito che si comportava da puttana a scuola, ma ora anche fuori? E' possibile che questa ragazza voglia farsi tutti i ragazzi che le vanno a genio?

-"Harry" dissi freddamente.

-"E' fidanzato?" ora le interessa pure? Non mi pare che le fosse mai importato se un ragazzo avesse o no la fidanzata.

-"No" risposi alzando gli occhi al cielo ma lei non se ne accorse.

-"Allora penso che sia fattibile!" parlò convinta fra se e se.

-"Cosa?!" la interruppi dalle sue fantasie.

-"Me lo devi presentare" sembrò un ordine più che una richiesta.

-"Ripeto.. Cosa?!" dissi di nuovo alterando la voce.

-"Senti non c'è molto da capire. Penso che Harry sia perfetto per me, non è difficile" disse sbuffando.

-"No" non poteva.

-"Scusa ma io faccio quello che voglio" rise.

-"E' mio cugino" l'avvertii. Aprì la bocca formando una 'oh'.

-"Allora oltre a essere più facile sarà anche più divertente" sorrise malignamente.

Volevo strapparle i capelli uno ad uno e farla diventare calva precocemente, ma mi trattenni. Respirai a fondo per calmarmi e la guardai sorridendo.

-"Non penso che tu gli possa interessare" sorrisi falsamente per andare via, ma mi bloccò.

-"E chi dovrebbe interessargli? Mi hai guardata?" si l'avevo vista e nessun ragazzo le avrebbe mai detto no. Sorrise soddisfatta del mio silenzio e poi andò via mandandomi un bacio volante.

Tornai a casa facendo la strada più lunga. Rachel mi aveva rovinato il buon umore ma non potevo darlo a vedere, in fondo Harry poteva fare quello che voleva e io non potevo fare nulla. Arrivata a casa mi ricordai che dovevo chiedergli se voleva uscire con me Jess e Zayn questa sera, così mi ritrovai di fronte la sua camera. Bussai ma non rispose.

-"Se sei nudo copriti perché io sto per entrare!" urlai, poi aspettai qualche secondo e spalancai la porta. Di lui non c'era traccia. Sul letto c'era un portafoglio, pensai di prendere dei soldi e fargli pensare di averli persi giusto per il gusto di farlo incazzare un po'. Lo presi ma lo aprii al contrario facendone cadere il contenuto. Raccolsi le varie monete cadute sul tappeto, poi presi la carta d'identità, lessi velocemente le varie informazioni e notai che il luogo di nascita era questo, cioè era nato proprio in questa città cosa alquanto strana visto che mia madre mi aveva raccontato che ha sempre vissuto lontano da qui con i suoi genitori.

-"Che stai facendo?" la voce di Harry risuonò nella camera.

-"E-ero venuta a cercarti per dirti che stasera Jess esce con Zayn e ci ha invitati ad unirci a loro" dissi sorridendo. Il suo sguardo si spostò sull'oggetto che avevo fra le mani che in meno di un secondo mi strappò via.

-"Stai calmo" dissi un po' infastidita dal suo comportamento.

-"Come faccio a stare calmo se tu continui a ficcare il naso nelle mie cose?!" domandò arrabbiato.

In altri momenti mi sarei arrabbiata se qualcuno mi avesse risposto in questo modo, ma ora non ci riuscivo, anzi mi sentivo del tutto buttata giù.

-"Scusa pensavo che-" mi interruppe.

-"Pensavi cosa? Che siamo amici? Che puoi intrometterti nella mia vita?" urlò

-"Solo perché sono stato gentile vuol dire che mi importi qualcosa di te? Si abbiamo passato un bel momento ma è finita lì. Non siamo amici e mai lo saremo. Fammi un favore, dimenticati quello che è successo perché è stato solo un errore e una perdita di tempo." Sputò ogni singola parola.

Non dissi nulla, non lo guardai e lentamente uscii dalla camera.

Stavo trattenendo il fiato per non piangere. Non sentivo più il mio cuore battere come normale che sia. Che avevo fatto di sbagliato? Ero stata una stupida ad abbassare la mia corazza, le persone non fanno altro che ferirmi e io sono stanca di soffrire, sono stanca di sentirmi dire che sono inutile e sono stanca di essere trattata in tutti modi tranne come una persona con dei sentimenti.

Uscii di casa correndo presa da uno strano dolore al petto. Iniziai a correre senza meta stringendomi nel giubbotto. Ero e sarei stata sempre io quella sbagliata. Continuai a correre con la testa bassa per non incrociare gli sguardi dei passanti finchè a un certo punto iniziò anche a diluviare e finii per bagnarmi.

Entrai in un parco abbandonato, mi infilai in uno dei tubi di ferro usati dai bambini per giocare, portai le ginocchia al petto e mi presi la testa fra le mani. E poi iniziò, stavo per affrontare il mio peggior incubo da sola.




**Scusate per il capitolo breve ma ne caricherò un altro al più presto! Se vi va lasciate una stellina

Baci x.X

ASPETTATE
Volevo aggiungere che è partita un'iniziativa #italyneedgreat&meet
per fare in modo di poter incontrare i ragazzi dopo un concerto. Sui social gireranno foto e video per riuscire a convincerli. Quindi fate girare la voce , in fondo siamo il fandom più forte di sempre , possiamo farcela anche questa volta! ❤

Deep ~H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora