Chapter 7

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Lo condussi in uno dei miei locali preferiti dove portavo spesso le mie amiche; era un luogo tranquillo e poco affollato, una tavola calda insomma. Anche se aveva un aspetto rustico e poco giovanile certe volte lo preferivo alle abbuffate nei MacDonald's. L'odore proveniente dalla cucina stuzzicò il mio appetito, avevo una vasta scelta fra tramezzini, panini caldi assortiti, rustici e altre cose simili che mi facevano venire l'acquolina in bocca, ma non sapendo cosa preferiva Harry optai per una maxi pizza con wurstel e patatine, quella di solito l'amavano tutti. Pagai e tornai al tavolino dove l'avevo lasciato; avevo scelto un posticino vicino la vetrata così da poter distogliere lo sguardo da lui o dalla pizza. Mi ci sedetti di fronte e come mia abitudine quando ero nervosa iniziai a girare la vite del mio orecchino, lo facevo spesso e di conseguenza le perdevo; rassegnata all'idea di non poter passare una serata in quella situazione mi azzardai a mettere su una conversazione con la prima domanda che mi passò per la testa.

-"Come mai non ti ho mai visto alle riunioni di famiglia?". Almeno era una domanda degna di risposta, era mio cugino eppure non l' avevo mai visto prima.

-"Non potevo permettermi di lasciare i miei impegni" quasi si aspettava che glielo avrei chiesto.

-"Impegni di studio suppongo" guardai altrove mentre cercavo di farlo parlare, se incrociavo il suo sguardo, che ora sapevo essere fisso scontroso su di me, mi sarei ammutolita.

-"Se così si può dire" rise ironicamente.

-"In che senso? La scuola non ti piaceva o forse lavoravi?" continuai.

-"Sono stato in riformatorio Summer" ammise infastidito dalla mia insistenza come fosse una cosa normale mentre io per poco non mi strozzai con la coke che stavo bevendo. Mi voltai per guardarlo sconcertata, il fatto che con il suo aspetto incutesse timore e che il suo carattere non era dei migliori era assodato, ma non avrei mai immaginato che potesse essere davvero pericoloso. Mi sentii di nuovo spaventata da quel ragazzo con cui ero seduta a meno di cinquanta centimetri di distanza; ero felice stessimo avendo una conversazione ma gli esiti erano pessimi e nonostante questo non riuscii a frenare la mia curiosità che si fece strada fra la paura di scoprire la risposta.

-"E-e.. perché?". La sua sicurezza stava vacillando sotto i miei occhi inchiodati alle sue labbra in attesa di una risposta.

-"Ecco la maxi pizza!" annunciò la cameriera interrompendoci; la ringraziai seccata e poco dopo si allontanò ma non prima di aver ammiccato ad Harry il quale neanche si accorse di lei. Volevo ancora quella risposta, ma quando lo vidi alle prese con i condimenti che pian piano scivolavano via dal suo pezzo di pizza, cambiai idea; risi alla scena trovando divertente il fatto che sembrasse un bambino che aveva bisogno di essere imboccato e per la prima volta da quando lo avevo incontrato non lo stavo insultando mentalmente.

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Dopo aver lasciato il locale l'aria era più fredda ma avevo comunque voglia di fare una passeggiata, così convinsi Harry a prendere un'altra strada dicendo che era una scorciatoia quando in realtà era molto più lunga rispetto all'altra. La strada era molto illuminata, ma camminando i vari lampioni che ci circondavano diminuivano; finalmente dopo varie lamentele arrivammo alla stazione dei treni abbandonata: il posto era abbastanza malridotto, le luci non funzionavano e l'odore anche se eravamo all'aperto non era dei migliori, ma non era quello che mi interessava. Senza badare ad Harry scavalcai le barriere in metallo che impedivano l'accesso, camminai un tratto di ferrovia e poi cercando di non cadere salii sul tetto del treno usando le scalette a lato. Non tutti apprezzavano come me quel luogo ormai dimenticato, ma era proprio questo che lo rendeva speciale. Mi distesi e rivolsi lo sguardo alle stelle: il cielo era limpido e riuscivo a distinguere per quando ci riuscissi alcune costellazioni, tutto ciò che si poteva vedere era illuminato dalla luna, il silenzio sembrava isolarmi dal resto del mondo, facendomi dimenticare che a pochi passi esisteva una vita frenetica e immersa nel caos. Le persone erano sempre troppo impegnate per alzare gli occhi al cielo e godersi una simile bellezza, ma io avevo bisogno di questi piccoli momenti per vivere, quando guardavo il cielo mi perdevo nella sua immensità pensando che noi siamo solo un misero puntino nell'universo. Fui portata alla realtà quando sentii Harry distendersi nel piccolo spazio accanto a me, stavo dividendo con lui il mio angolo di paradiso.

-"E' stupendo" sussurrò fra sé e sé.

-"Vengo qui ogni volta che ho bisogno di un momento per me o quando sono triste" gli spiegai; nessuno sapeva di questo luogo e penso che lui lo avesse scoperto per caso, infatti per raggiungerlo avevo deviato la strada prendendo un sentiero diverso e isolato che nessuno percorreva più, mi ero dimenticata che lui mi stesse seguendo.

-"E ora sei triste?" domandò tenendo ora lo sguardo fisso su di me. I suoi occhi alla luce della luna erano di un verde limpido come una foresta e accennavano un velo d'amarezza.

-"No sto bene" sorrisi sinceramente; era vero, questa volta ero venuta perché neanche io me ne ero resa conto. Lo sentii sospirare quasi si fosse preoccupato per me, ma rimossi quell'opzione. Si alzò un leggero vento che mi fece tremare e battere i denti.

-"Senti freddo?" domandò nel silenzio.

-"No" risposi, ma il mio corpo mi tradì quando comparve la pelle d'oca.

-"Ti darei la mia felpa se sotto indossassi qualcosa". Dalla sua espressione capii che non stava scherzando ed era strano vederlo gentile, era una parte di lui che sicuramente nessuno conosceva; forse era diverso da quello che sembrava e forse avremmo potuto creare un vero rapporto di parentela, avevamo solo iniziato col piede sbagliato. Quando starnutii lo vidi alzarsi e scendere per poi aiutarmi a fare lo stesso, il vento ora era gelido e nonostante il giubbottino avevo comunque i brividi. Starnutii di nuovo sbuffando per il raffreddore che mi ero appena procurata mentre lui rideva silenziosamente.

-"Andiamo" sussurrò nel mio orecchio avvolgendomi un braccio intorno alle spalle per darmi un po' del suo calore. Sorrisi stranamente felice per il suo cambiamento pensando che in fin dei conti come serata alternativa non era andata male.


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Ehyyy !! Lo so non è molto lungo come capitolo ma questo è uno dei miei preferiti perchè Harry è un pò meno scontroso. Spero vi stia piacendo anche se per ora non è ancora molto interessante, ma più andrete avanti più scoprirete ;)

Grazie per i voti e i commenti :) aggiornerò non appena raggiunge le 100 visualizzazioni <3 byy



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