Chapter 35

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-"Signorina Styles!" urlò il professore facendomi svegliare.

Sì, mi ero addormentata in classe durante l'ora di chimica. Era troppo noiosa per i miei gusti.

-"L'ho disturbata?" domandò ironico.

-"A dir la verità sì" pensai ad alta voce. 

Cazzo.

La classe scoppiò a ridere ed io fui mandata in presidenza. Camminai per i corridoi fino ad arrivare in segreteria. Aspettai alcuni minuti prima che Kate mi lasciasse entrare. Bussai ed entrai non appena sentii dire 'avanti'. Al posto del preside trovai un uomo molto più anziano intento a scrivere una lettera con dell'inchiostro.

-"Si accomodi" disse alzando lo sguardo. Mi sedetti e aspettai mi chiedesse cosa fosse successo ma non accadde.

-"Ehm.. non dovrebbe chiedermi perché sono stata mandata qui?" chiesi dopo un po' di silenzio.

-"Non mi va, ho altro da fare" disse stizzito continuando a impasticciare su quel foglio che sembrava fatto di carta riciclata.

-"Allora posso andare?" domandai confusa.

-"Prima devi farmi un favore" disse guardandomi bene per la prima volta.

-"Certo.. mi dica" risposi mascherando la mia voglia di scappare via.

-"Porta questa alla Signorina Jensen, ma non dirle che sono stato io a scriverla" disse accartocciando un foglio e piegando bene la lettera.

-"Dopo posso tornare a casa?" domandai volendo saltare il resto delle lezioni.

-"Certo, certo" rispose sventolando una mano incurante.

Senza pensarci due volte uscii dal suo ufficio e andai verso l'aula indicata. La Jensen era la mia insegnante di letteratura, una quarantenne zitella. Bussai alla sua aula e quando mi fece entrare le porsi la lettera.

-"Chi la manda?" chiese leggermente rossa in viso. Vuoi vedere che quella era una dichiarazione d'amore?

-"Non lo so, l'ho trovata per caso e sopra c'era il vostro nome" mentii, era un'assurdità. Sospirai felice di poter tornare a casa. Anzi, non ci sarei tornata. Presi il cellulare e cercai fra i miei contatti qualcuno da poter infastidire. Il mio sguardo si soffermò sul numero di Zayn che non ricordavo di avere. Composi il numero sul display e dopo pochi squilli rispose.

-"Pronto Jess?" .

-"Ehi Zayn come sapevi che ero io?" domandai confusa.

-"Jess ha pensato di salvare il tuo numero sul mio telefono in caso di qualche emergenza, suppongo lo abbia fatto anche con te" spiegò.

Ovvio, chi poteva essere stato?

-"Hai da fare?".

-"No, perché?"

-"Mi sto annoiando e sei la prima persona che mi è capitata a tiro" dissi facendolo ridacchiare.

-"Ho capito dimmi dove sei"

Gli dissi di raggiungermi a scuola e aspettai il suo arrivo. Dopo una decina di minuti mi raggiunse con una macchina grigio metallizzato, accostò al marciapiede e salii a bordo.

-"Allora che vuoi fare?" domandò guardandomi.

Indossava una maglia arancione a maniche corte e dei jeans scuri, i capelli erano tirati indietro come al solito e un giubottino di pelle completava il tutto. Scrollai le spalle indecisa.

-"Sai a dir la verità potresti aiutarmi a scegliere un regalo per Jess" propose entusiasta.

-"Posso consigliarti!" dissi eccitata.

Deep ~H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora