"And her lips are like the galaxy's edges and a kiss the color of constellation falling into."
E le sue labbra sono come il confine di una galassia e i suoi baci il colore di una costellazione che cade nel vuoto.
Era passata quasi un’ora da quando Harry aveva acceso il motore dell’auto.
Intenzione di dirmi dove fosse diretto non ne aveva.
Voglia di infastidirlo con le mie domane?
Quella c’era sempre. Ma non mi sembrava il momento.
Gli avevo da poco aperto il mio cuore, avevo messo a nudo i miei sentimenti per lui, gli avevo svelato ciò che avrebbe potuto distruggermi, ciò che ora mi teneva a galla ma che avrebbe anche potuto lasciarmi annegare.
Accostò l’auto di fronte un giardino immenso che aveva un non so ché di familiare.Ci incamminammo, mano nella mano, in un sentiero di ghiaia circondato da alte siepi e lampioni neri vecchio stile. Arrivammo poi in un gigantesco piazzale al centro del quale c’era una bellissima fontana in marmo.
Quando guardai dietro di essa mi fui impossibile non ricordare e impedire alle mie labbra di incurvarsi in un sorriso a trentadue denti.
“Harry..” mormorai sorpresa e traboccante di felicità.
-“Pensavo di avrebbe fatto piacere.. si, insomma, è qui che è iniziato tutto no?” domandò portandosi una mano dietro il collo in chiaro segno di nervosismo.
-“E’ un pensiero bellissimo” strinsi di più la sua mano incamminandomi all’interno del famoso ristorante, impaziente di raggiungere ciò che al di là nascondeva.
Prendemmo l’ascensore passando dalla hall e raggiungemmo l’attico.
Senza perdere tempo mi diressi verso la scala a chiocciola trascinando Harry con me. Mi fermai sul bagno-asciuga scalciando via le scarpe, cosa che Harry imitò sorridendo, forse ricordando che ero io quella a non volerle toglierle.
Lasciai un sospiro quando i piedi nudi entrarono in contatto con la sabbia umida.
Aprii gli occhi e mi sembrò di ritornare a quella sera.
La nostra prima uscita insieme.
Quell’uscita che avevo sognato anche durante il mio coma.
Dove avevo espresso il desiderio che mi aveva cambiato la vita, anzi, che mi aveva donato la vita.
Perché sì, se non fosse stato per quello forse ora non sarei qui, forse sarei ancora su quel letto freddo d’ospedale, o peggio, morta.
Il panorama era sempre fantastico, i giochi di luci gli stessi. Il mare una tavola piatta, l’aria né troppo fredda né troppo calda. Sarei rimasta lì anche una vita intera, sembrava di essere in paradiso, in un luogo perfetto dove tutto restava immutato.
Chiusi gli occhi quando sentii le braccia di Harry avvolgermi da dietro. Poggiai la testa sulla sua spalla e voltai il viso nella sua direzione. Lasciai che l’istinto mi guidasse, volevo essere libera di fare ciò che sentivo senza preoccupazioni, senza pensare per una volta alle conseguenze. Volevo godermi il momento, non nascondere ciò che desideravo fare.
Lasciai vari baci sulla sua guancia, sul suo collo e all’angolo delle sue labbra. Giocai distrattamente con i suoi ricci soppesando se lasciarmi andare fosse la cosa migliore o meno.
Il suo sguardo mi sembrava perso nell’orizzonte, potevo vedere i mille pensieri e le mille preoccupazioni offuscargli la vista.
-“Voglio capirti” mormorai in un sussurro quasi impercettibile.
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Deep ~H.S.
FanfictionLa verità viene sempre a galla è una delle regole fondamentali del tempo. E quando viene a galla può renderti libero o annullare del tutto, quello per cui hai lottato. Un altro modo in cui la verità viene fuori è quando lo fa del tutto spontaneament...