Chapter 39

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La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare.

Mi fido di te.




Le lezioni quel giorno furono stranamente leggere.

Parlai per ore con Jess e le raccontai di Harry alle prese con il corso di cucina, sicuramene aveva scambiato la ciotola delle uova per la casa del tizio che avevamo bombardato, la differenza tra l'una e l'altra non era molta.

Mentre ritornavo a casa iniziai a pensare a cosa questa volta fosse venuto in mente ad Harry. Sobbalzai quando due mani mi oscurarono la visuale.

-"Pronta per la sorpresa?" sussurrò con la sua voce roca e mi sentii mancare il coraggio.

-"Chiudi gli occhi" ordinò.

-"Perché?" chiesi scocciata.

Non rispose, al contrario prese una benda e me la legò intorno agli occhi in modo da non poter vedere nulla.

-"Harry mi sento una talpa" sbuffai quando iniziò a tirarmi.

-"Ti fidi di me?" domandò convinto.

-"Beh.. non tanto" risi desiderando di poter vedere la sua espressione imbronciata. Sbuffò sonoramente poi mi afferrò per il polso e mi aiuto a camminare. Poco dopo mi fece salire in auto e partì per non so quale destinazione. In questo momento la curiosità mi stava divorando e superava di gran lunga l'ansia o la paura, infatti per tutto il viaggio non feci altro che ripetere la stessa frase.

-"Dove andiamo?" continuavo a domandare sperando che si decidesse a dirmi qualcosa.

-"Lo vedrai" sogghignò per la millesima volta.

-"Ma Harry" mi lamentai agitandomi sul posto incapace di stare ferma.

-"Mi sto annoiando" lo informai con aria offesa quando calò il silenzio. Dei brividi si impossessarono del mio corpo non appena la sua mano calda s poso sulla mia coscia coperta dai jeans.

-"Se vuoi posso farti divertire" disse malizioso portando la sua mano sempre più su. Chiusi istintivamente le gambe quando sentii uno strano formicolio nel basso ventre e spostai la sua mano facendolo ridacchiare.

Per il resto del tempo non parlai.

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-"Siamo arrivati" annunciò spegnendo il motore.

Aspettai che mi aprisse lo sportello e che mi aiutasse a scendere. Camminai per un po' al suo fianco e dal leggero vento che rendeva l'aria più fresca capii che ci trovavamo sicuramente in montagna.

-"E' tutto pronto" la voce di un uomo attirò la mia attenzione.

Sentii Harry muovere le mani e prendere qualcosa dalle sue tasche che poi porse all'uomo che a quanto pare si trovava di fronte a noi.

-"Divertitevi" disse di nuovo l'uomo a me sconosciuto facendoci passare.

-"Ora c'è uno scalino fai attenzione" mi avvertì Harry facendomi appoggiare a lui.

Dopo alcuni passi toccai un materiale che poteva somigliare a della paglia ma molto più resistente, ci poggiai le mani sopra e potevo dire che la sensazione era quella di essere affacciati ad un balcone. Strinsi la presa quando degli strani rumori come dei lacci tagliati furono accompagnati da alcune scosse, come se la terra sotto i nostri piedi si fosse mossa. Sentii Harry dietro di me cingermi la vita con le braccia.

Deep ~H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora