HARRY'S POV:
Era un insignificante lunedì pomeriggio di Gennaio, finché mia madre non ebbe la splendida idea di trasformarlo improvvisamente in uno dei giorni peggiori in assoluto.
Me ne stavo seduto in una sedia del tavolo da cucina ad ascoltare le lamentele dei miei genitori sul mio essere arrogante nei loro confronti e, spesso, maleducato. In effetti ogni tanto mi capitava di sbuffare o di ruotare gli occhi al cielo in attesa che loro finissero le solite e continue ramanzine.
"Posso andare adesso?" mi alzai di scatto dalla sedia mentre mia madre mi fissava ancora in silenzio. Così fui costretto a sedermi di nuovo.
"Non ti abbiamo chiamato soltanto per questo" intervenne Robin, il compagno di mia madre, avvicinandosi al tavolo e posandovi i palmi delle mani, guardandomi con rassegnazione.
"Tesoro, ci parlo io con lui... tu va' pure a lavoro." mia madre accarezzò piano le spalle del marito e quest'ultimo, agitato, si diresse in salone a passo svelto serrando i pugni ai lati del corpo.
"Harry... sai che in questo momento io e Robin siamo al verde, vero?"
"Sì, mamma."
"Bene, volevo solamente informarti della decisione che abbiamo preso a causa delle nostre condizioni economiche." e dopo quella sospettosa affermazione mi si avvicinò per carezzarmi i capelli ricci, come per prevenire e rendere più piacevole ciò che stava per aggiungere. Dunque scrollai il capo, facendole capire quanto quel gesto mi infastidisse.
Mia madre alzò gli occhi al cielo e, prendendo un altro bel respiro, parlò.
"Andrai a stare da tuo zio."
Spalancai gli occhi, scattando all'improvviso in piedi e facendo rovesciare la sedia a terra.
"Ma... ma tu mi avevi detto che non avevi più alcun tipo di confidenza con tuo fratello!" sbottai. Mia madre respirò calma; probabilmente si era già preparata a questa mia reazione da giorni, o settimane. Forse addirittura mesi; chissà da quanto voleva dirmelo.
"Infatti è così, ma gli ho chiesto un favore, Harry. In questo momento è l'unica cosa da fare, fin quando non ci rimetteremo in sesto. Io e Robin dobbiamo andare fuori città per questioni di lavoro e non possiamo lasciarti qui, lo capisci, vero? Lo zio ha molti soldi e in più ha una splendida figlia, si chiama Meghan. Vedrai, ti troverai bene con loro." e sorrise nell'inutile tentativo di convincermi, ma così non fece altro che peggiorare la situazione.
"Non li ho mai visti in vita mia, mamma. Mi stai praticamente mandando a vivere in una famiglia di estranei, te ne rendi conto?!"
"Fanno parte della nostra famiglia, e lo zio James è stato così gentile ad accettare. Non complicare le cose, per favore." la sua voce uscì come un sussurro, quasi impercettibile.
"E che mi dici di Gemma? Lei dove andrà?" chiesi, ancora furioso.
"E' anche per tua sorella che stiamo facendo tutto questo, lei è al college e dobbiamo mantenerla. Per questo io e Robin dobbiamo andarcene e tu devi andare da tuo zio, Harry. A volte, nella vita, è necessario fare sacrifici."
"Ti avevo detto di darmi tempo, avrei trovato un lavoro per mandare avanti la baracca. Te l'avevo detto!" ormai ero fuori di me, non potevo e non volevo crederci.
"Harry, nessuna somma talmente grande potrebbe mandare avanti i tuoi studi."
"Ma allora è di questo che stiamo parlando! Dei miei studi? Lascio la scuola, te l'ho detto, non è un problema per me." mi passai la lingua tra le labbra, speranzoso.
"Finiscila, non se ne parla nemmeno! Non puoi mollare la scuola proprio durante l'ultimo anno. Andrai a stare a Londra da tuo zio e non si discute, andrai a scuola lì e s'è possibile troverai lavoro, almeno fin quando non si risolveranno le cose qui da noi." pian piano lei mi si avvicinò, sperando che mi fossi calmato. Sapevo che mia madre non avrebbe mai voluto mandarmi via, ma non aveva altra scelta. Era fermamente convinta che fosse la cosa migliore per tutti quanti.
"Fanculo!" sbottai infine, dando un calcio al tavolo e salendo in camera mia, per preparare i bagagli in occasione della mia fottutissima partenza.MEGHAN'S POV:
"Sono a casa!" non feci in tempo a varcare la soglia della porta di casa, chiudendola alle mie spalle una volta entrata, che vidi mio padre parlare al telefono ad alta voce. Non mi preoccupai quindi di disturbarlo e, gettando lo zaino a fianco al divano, mi fiondai sul frigo percependo i brontolii della pancia farsi sempre più acuti.
"Tranquilla, anche per me è stato un piacere sentirti e non preoccuparti, Harry starà benissimo con noi."
Guardai confusa mio padre nel sentire tali parole. Con chi stava parlando?
"Chi era?" chiesi, perplessa, dopo che lui agganciò il telefono e terminò la chiamata.
"Tua zia" sorrise lui del tutto tranquillo, mostrando la perfetta dentatura bianca. Lo guardai confusa per qualche secondo; sapevo dell'esistenza di mia zia Anne, ma sapevo anche che tra lei e mio padre non c'erano ottimi rapporti da tanto tempo.
"E dunque?" chiesi, curiosa, spingendolo a proseguire la spiegazione nei dettagli.
"Hanno dei problemi economici, lei mi ha chiesto se suo figlio poteva venire a stare da noi finché la situazione non sarebbe migliorata e così le ho detto che per me va bene. Dopo tutto è pur sempre mia sorella, ed Harry mio nipote." mi parve di vedere gli occhi di mio padre diventare lucidi per un'istante, ma poi non ci misi molto a fare i conti e una sensazione di nervosismo invase tutto il mio corpo.
"Perché non mi hai detto niente? Non conta nulla la mia opinione?!" sospirai, sbattendo il frigo con violenza.
"Meg, pensavo che non sarebbe stato un problema per te."
"Beh, ti sbagliavi! Io non ce lo voglio questo Harry dentro casa mia, no!" strinsi i denti e chiusi gli occhi per un un po', cercando di calmarmi.
"Ma è tuo cugino, Meg." rispose lui, cercando di giustificare il tutto.
"Mio cugino, eh? Sappiamo entrambi che non è vero! Lui non è mio cugino, e tua sorella non è la mia vera zia, o devo forse ricordarti che sono stata adottata?" voltandomi mi diressi in salone e dopo essermi gettata sul divano accesi il televisore, facendo finta che non fosse successo niente. Odiavo rinfacciargli il fatto dell'adozione, perché sapevo che mio padre ne soffriva quanto me nel sapere che non fossi sua figlia naturale, ma era stato più forte di me. La notizia di avere un ragazzo, anzi, un estraneo in casa non mi allettava affatto.
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Un amabile disastro sei tu.
FanfictionLei Meghan, lui Harry. Lei é stata adottata quindi non é proprio la cugina di sangue di Harry, figlio biologico della sorella di James, padre di Meg. Sono come degli sconosciuti, ma, sono troppo tutti uniti. Perché la famiglia é la famiglia. *"Ma è...