I, am I. And you, are you.

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L'ansia cominciò a farsi sentire già dalle prime ore del nuovo giorno.
Mi svegliai di soprassalto, infatti, dopo aver fatto un incubo.
Non ricordavo cosa avessi sognato, né tanto meno perché ne fossi tanto angosciata, sapevo solo che il mio umore non era dei migliori quella mattina e l'incubo c'entrava davvero poco.
Il vero motivo per cui mi sentivo così tormentata, infatti, era Harry.
Non avevo dormito per niente, quella notte, e immaginavo come si sentisse lui.
Ancora peggio di me, ovviamente.
Era questo il mio incubo ad occhi aperti.
La sola idea di poter diventare padre a vent'anni lo preoccupava da morire, come è giusto che fosse, e terrorizzava anche me. Avevo paura di perderlo, ma soprattutto non volevo che la vita avesse questo in serbo per lui.
Harry meritava di più, meritava di avere un figlio quando sarebbe stato pronto, e specialmente dalla donna che amava.
Probabilmente il destino lo stava punendo per ciò che aveva voluto fare ad Allie, ma questa volta la posta in gioco era troppo alta. La sera precedente il riccio mi aveva ripetuto cosa provasse per me, ed era stata l'unica cosa bella di quella devastante giornata.
Anche se il test sarebbe stato positivo, Harry non avrebbe smesso di avere dei sentimenti per me, era stato proprio lui a dirmelo. Ma questo, in qualche modo, non mi tranquillizzò.
"Meg, eccoti qua, finalmente!" esclamò Vicki più euforica del solito, quella mattina, non appena mi vide scendere dal pullman e arrivare nel cortile del nostro liceo.
Aggrottai la fronte, ancora assonnata e sovrappensiero, ma il suo sorriso enorme riuscì a sciogliermi; "ehi, tutto bene?"
La mia amica annuì, "più che bene. Devo dirti una cosa."
La guardai pensierosa, sforzandomi di indovinare cosa potesse riguardare.
Ma la mia mente era già affaticata per via di tutte le riflessioni su Harry e quell'ipoteticagravidanza, dunque si rifiutava di formulare altri strambi pensieri; "dimmi, Vik."
Lei si guardò intorno e, dopo essersi assicurata che nessuno degli altri studenti all'ingresso fosse abbastanza vicino, annunciò: "mi sono messa insieme a Zayn!"
Sbarrai gli occhi, ancora piuttosto titubante per quella notizia inaspettata.
O meglio, sapevo che prima o poi sarebbe successo, visto che i due si sentivano e frequentavano da mesi ormai, solo che immaginavo sarebbe accaduto più o meno nello stesso in tempo in cui anche io ed Harry saremmo diventati una coppia.
E invece ora, con questo nuovo guaio, probabilmente non sarebbe mai successo.
"Sono contenta per te" mormorai, abbracciandola.
Ma Vicki aggrottò la fronte e mi guardò in cagnesco, "e allora perché non lo sembri?"
Mi portai una mano davanti la fronte e sospirai, "perdonami. Ho dormito davvero molto poco questa notte, e ieri ho studiato tutto il giorno. Sono esausta."
"Lo capisco, ma ti ho appena detto che Zayn Malik mi ha chiesto ufficialmente di essere la sua ragazza. E tu sai quanto io abbia atteso questo momento, diamine" borbottò, "sbavo dietro a quel pakistano da mesi, anni, e ora che siamo una coppia a tutti gli effetti tu non ti degni neanche di fingere un minimo interesse."
Sbuffai e misi le braccia conserte, "non è vero, dai. Non dire così."
"Invece è così" roteò gli occhi al cielo, facendo un passo indietro, "io ci sono sempre stata per te, a partire da quando facevi quei sogni perversi sul tuo finto cugino, per non parlare di quando la tua cotta della terza media aka Liam Payne ti ha baciata. E anche adesso che le cose stanno andando bene con Harry, ovvero il ragazzo che davvero vuoi, io ti ho sostenuta e consigliata. Sono stanca di fare l'amica a senso unico."
La guardai stralunata e spalancai la bocca, "non esagerare adesso."
Lei alzò le spalle, "è come mi sento, sinceramente. Qual è il problema? Non ti piace Zayn? Credevo che voi due andaste d'accordo."
"Ed è così, mi è simpatico quel ragazzo e credo sia perfetto per te" farfugliai, "ma il punto è un altro. Sta succedendo qualcosa con Harry che.. no, niente."
Mi interruppi subito, decisa a mantenere il segreto. Il riccio era stato chiaro, non potevo parlarne con nessuno ed io capivo la sua necessità di mantenere la cosa privata.
"Cosa? Che succede con Harry?" domandò subito lei, aggrottando la fronte.
"Niente, lascia stare" risposi, mordendomi il labbro, "andiamo in classe?"
Vicki mi guardò sospettosa, "cosa mi nascondi, Meghan Allen?"
Mi guardai rapidamente intorno, poi sbuffai: "è successa una cosa ad Harry che non posso dirti. Ma non riguarda me, te lo posso garantire."
"Ah, da quando tra me e te ci sono dei segreti?"
"Ti spiegherò tutto quando questo casino si sarà risolto, lo prometto" incrociai le dita, cercando di sistemare la situazione, "e comunque ci tengo che tu sappia che sono molto felice per te e Zayn. Siete una splendida coppia e tu lo meriti davvero."
E proprio in quel momento suonò la prima campanella della mattinata, segno di inizio delle lezioni. La mia amica scosse la testa, probabilmente delusa, ed entrò a scuola senza aggiungere nulla. Io feci per seguirla, ma in quell'istante sentii un rumore familiare alle mie spalle. L'auto di Harry era appena svoltata nell'angolo e poco dopo parcheggiata nel cortile.
Mi avvicinai timidamente a lui, mentre la folla di studenti si faceva largo all'entrata.
"Buongiorno" disse, chiudendo lo sportello e avvicinando misi.
"Buongiorno" ripetei, "sperando che lo sia davvero."
"Già" concordò, passandosi una mano tra i folti ricci, "perché non mi hai aspettato questa mattina? Ti avrei accompagnata io."
"A dire il vero, ti stavo evitando" ammisi, imbarazzata, "ho passato la notte in bianco, pensando a quello che succederà oggi dopo che avrai accompagnato Allie in ospedale a fare il controllo, e volevo lasciarti i tuoi spazi."
"Ma io non voglio questo, non voglio stare da solo" ribatté, mentre entravamo insieme a scuola, "restami accanto, non chiedo altro."
Arrossii al suono delle sue dolci parole e annuii, "andrà tutto bene."
"Deve andare bene" sottolineò lui, stringendo furtivamente la mia mano, "deve per forza."

Un amabile disastro sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora