"I love you too, baby"

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HARRY'S POV:

Mi risvegliai da quel sonnellino pomeridiano ancora col sorriso sulle labbra, forse perché avevo sognato una cosa stupenda. Io e Meg stavamo facendo l'amore, lei si era finalmente rassicurata e aveva dichiarato di volermi con sé per sempre.
Quando aprii gli occhi, dopo essermi stiracchiato e ripreso con parecchi sbadigli, abbassai lo sguardo e mi accorsi di essere nudo. E solo. Fu quello il momento in cui capii che non era stato un sogno, era successo davvero. Sorrisi di nuovo tra me e me, mi portai una mano tra i capelli in disordine e poi cercai lei con lo sguardo. Ma non era più sdraiata accanto a me.
Balzai in piedi di scatto e raccolsi solo i miei boxer dal pavimento, per poi correre a cercarla. Arrivai in camera sua ma la trovai vuota, così provai a cercare in bagno.
Nessuna sua traccia nemmeno lì.
Non potei fare a meno di pensare che si fosse pentita.
Preoccupato, scesi le scale due gradini alla volta e mi ritrovai al piano di sotto.
"Ben svegliato, dormiglione" sentii sussurrare all'improvviso, dalla cucina.
Riconobbi la sua voce calda, dolce e delicata. Mi voltai verso di lei e finalmente la vidi, con una semplice vestaglia addosso, e le corsi incontro.
La strinsi forte tra le mie braccia senza dir niente, beandomi del suo profumo.
"Harry, amore, così mi stritoli.." farfugliò ad un tratto, pochi istanti dopo.
Scoppiai a ridere e la lasciai libera, rubandole un bacio a fior di labbra.
"A cos'è dovuto questo?" chiese guardandomi negli occhi, arrossendo visibilmente.
Le accarezzai una guancia, "per un attimo ho temuto che quello che è successo fosse stato solo un sogno. Un bellissimo - ma non reale - sogno."
Meghan portò una mano tra i miei ricci, "è tutto vero. E' successo realmente."
Sfiorai ancora una volta la sua pelle nuda e profumata con le mie mani.
"Ma che ore sono?" domandai all'improvviso, confuso e disorientato.
"Quasi le otto di sera" replicò lei, "hai dormito per il resto del pomeriggio e, visto che mio padre tornerà tra circa mezz'ora, sono scesa a dargli una mano con la cena."
"Ah, la mia ragazza è meravigliosa" sussurrai, bagnandomi le labbra.
Meg sorrise e arrossì di nuovo, lasciando cadere lo sguardo sul mio corpo, "forse dovresti andare a vestirti, meglio non rischiare che mio padre ci becchi così."
Ignorai la sua affermazione e lasciai scivolare le mani sulle sue cosce nude al di sotto della vestaglia e improvvisamente mi si illuminarono gli occhi. Salii con le dita fino alla scollatura del collo e la aprii leggermente, abbastanza da intravedere cosa ci fosse sotto.
"A quanto pare non sono l'unico che deve rivestirsi" mormorai con voce roca contro il suo orecchio, senza mai smettere di toccarle le gambe. Sentii Meghan gemere.
"Harry.." balbettò, destabilizzata dal mio tocco invadente, "devo preparare la cena."
"Lo so che mi vuoi, ancora" le dissi a voce bassa, prima di portare le labbra sul suo collo.
"Quello che è successo oggi pomeriggio è stato meraviglioso" rispose, con dolcezza.
"Allora permettimi di darti un secondo assaggio" proposi, non riuscendo a controllarmi.
Meghan ansimò, tentando disperatamente di resistermi, ma con scarso successo.
"Santo cielo, non puoi fare così, mi farai impazzire" si lamentò tra un gemito e l'altro, mentre la provocavo con carezze proibite sotto la vestaglia.
"Non posso farci niente se sei così bella" soffiai contro le sue labbra prima di baciarle per l'ennesima volta, "voglio provare ancora quelle sensazioni forte provate oggi."
"No, Harry, mio padre sta per tornare" il suo lato razionale cercava di combattermi.
Ma, in fondo, la conoscevo troppo bene e sapevo che mi voleva da morire, come la desideravo ancora una volta anche io.
Ecco perché iniziai a strusciarmi contro il suo bacino, portandola in un'altra dimensione.
Meg chiuse gli occhi e si prese un labbro tra i denti, una visione celestiale per me.
Continuavo ad accarezzarle le gambe, le braccia, e poi le sbottonai la vestaglia.
Sorrisi quando, come volevasi dimostrare, trovai il suo corpo nudo lì sotto.
La mia ragazza arrossì e si aggrappò con le mani alle mie spalle, cedendo e affidandosi completamente a me. La baciai sulla fronte e poi mi inginocchiai di fronte a lei, portando subito la lingua sulla sua area scoperta. Sentii le gambe di Meg irrigidirsi.
"Rilassati, piccola, va tutto bene" cercai di confortarla, e lei fece come gli dissi.
Cominciai ad assaporarla con la bocca, e non credo esistesse sensazione migliore al mondo.
Era la seconda volta nell'arco di un giorno, mi sentivo così dannatamente fortunato.
Alzai lo sguardo per vedere lei godere senza ritegno.
Era così bella, anche in quello stato.
Il volto struccato, i capelli lisci e morbidi dietro le spalle, la vestaglia semi aperta che lasciava intravedere i suoi seni, la sua pancia piatta seguita dalle gambe lisce e snelle.
"Mi dispiace tanto di essermi addormentato, prima" le dissi all'improvviso, senza smettere di fare quel che stavo facendo, "ero davvero stanco e.."
"Shh, amore, non ha importanza" mi rassicurò lei, con voce spezzata dal piacere.
"Invece ha importanza, avrei voluto coccolarti il resto del giorno anziché lasciarti sola dopo quel che era appena successo" insistetti, baciando ogni lato della sua pelle bollente.
Meghan aprì la bocca, un po' per rispondere e un po' per ansimare a causa del mio trattamento, ma fummo subito entrambi distratti dal rumore inquietante di un auto proveniente dall'esterno. Meg sbarrò gli occhi e portò subito lo sguardo verso la finestra, fortunatamente coperta da delle tende, da cui però si intravedevano delle luci rosse.
"Mio padre! E' tornato!" gridò in preda al panico, mentre io mi allontanavo dal suo corpo.
Spalancai la bocca e mi alzai in piedi, guardandomi intorno e indeciso su cosa fare.
Meg si allacciò nuovamente la vestaglia; "devi andare a vestirti, subito!"
Annuii, "anche tu. A James sembrerà strano trovarti con un vestaglia sexy."
Lei mi guardò storto e io risi, per poi beccarmi una spinta dalla sottoscritta.
"Muoviti, ha appena parcheggiato l'auto, ora entrerà a casa!"
Senza aggiungere altro corremmo entrambi al piano di sopra, nella mia stanza per recuperare i vestiti che infilammo nel giro di pochi secondi.
Ci guardammo allo specchio per essere sicuri che sembrassimo gli stessi di qualche ora prima, poi il mio occhio cadde su un dettaglio particolarmente rilevante.
"Cazzo" mi lasciai sfuggire, mentre Meghan si legava i capelli in una coda.
"Che c'è?" chiese, continuando a guardarsi allo specchio.
"Emh, piccola.." balbettai, con una mano dietro la nuca.
Lei sbuffò e guardò nella mia stessa direzione, per poi spalancare la bocca.
"Oh mio Dio" fu la sua risposta, nel notare le mie lenzuola sporche di sangue.
"E ora che si fa?!" borbottai, per poi sentire la porta di casa aprirsi.
James era rientrato, e a giudicare dai suoi passi stava rientrando.
"Ce ne occuperemo in qualche modo, l'importante è che mio padre non entri in camera tua" rispose lei, per poi sgattaiolare di sotto. La seguii a ruota.
"Ciao papà" lo salutò con un abbraccio, per poi andare in cucina.
"Ehi, zio James" dissi io, alzando le spalle con finta innocenza.
"Ciao ragazzi, scusate il ritardo" esclamò lui, sfilandosi il cappotto, "oggi a lavoro mi hanno trattenuto più del solito, mi dispiace avervi lasciati tutto il giorno soli a casa."
Deglutii e lanciai un'occhiata complice a Meg, che in tutta risposta fece finta di ignorarmi.
"Non ti preoccupare, papà" fu la sua risposta, "è tutto a posto."
A quel punto non riuscii a trattenere un mezzo sorrisetto.

Un amabile disastro sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora