MEGHAN'S POV:
Neppure diverse ore dopo, quella sera quando andai a letto, riuscivo ancora a credere alle sue parole.
Mi sembrava di essere ancora in uno dei miei soliti sogni, sempre riguardanti lui, che non aveva mai fine. E invece era tutto reale, Harry mi aveva davvero chiesto di diventare la sua ragazza, di trasformarci in una coppia. Ed io avevo accettato.
Ero così felice che tutto fosse andato per il meglio, specialmente perché l'angosciante probabilità di una gravidanza si era dissolta nel nulla, ed entrambi ne eravamo usciti più forti. Ora eravamo insieme, e con lui al mio fianco niente mi avrebbe più fatto paura.
Ovviamente ero ben consapevole che la nostra relazione non avrebbe avuto vita facile, specialmente tra le mura di casa e sotto l'occhio attento di mio padre, ma la nostra voglia di stare insieme era talmente forte che ogni difficoltà e ostacolo sembrava praticamente inesistente. La mattina seguente, con la luce del nuovo giorno che filtrava attraverso la tenda della mia stanza, mi svegliai parecchio presto. Non per una casualità; quello era il mio primo giorno da ragazza di Harry Styles e, ancora eccitata all'idea, volevo renderlo speciale. Controllai l'orario sulla sveglia che segnava le sei in punto e uscii dalla mia camera scalza e in punta di piedi, accertandomi che gli uomini di casa dormissero ancora.
La porta di mio padre era fortunatamente ancora chiusa, così come quella di Harry, segno di quello che speravo: erano ancora immersi in un sonno profondo.
Scesi furtivamente le scale con addosso soltanto la mia solita camicetta da notte, i capelli leggermente in disordine che mi preoccupai di pettinare poco dopo, e gli occhi stanchi ma felici. Preparai velocemente la colazione con una tazza di latte e dei biscotti al cioccolato, per poi posizionare il tutto su un vassoio nella credenza.
Io non avevo fame, infatti quella roba non era per me.
Aggiunsi un bigliettino con una piccola dedica e poi salii le scale molto lentamente, attenta a non far rumore e a non far rovesciare il vassoio che tenevo tra le mani.
Poi, dopo aver origliato alla porta di mio padre tanto da sentirlo russare, sorrisi e avanzai verso quella di Harry.
La aprii e la chiusi subito dopo, sfoderando un enorme sorriso nel vedere il riccio dormire appisolato a pancia in su con la bocca aperta. Era adorabile.
Non avrei mai pensato di poter essere così dolce nei suoi confronti, ma era chiaro che le cose fossero radicalmente cambiate così come i miei sentimenti per lui.
Mi avvicinai al suo letto e gli sussurrai all'orecchio: "buongiorno! Sveglia, dormiglione."
Ci vollero pochi secondi prima che Harry aprisse gli occhi, ancora assonnato, e biascicasse qualcosa di incomprensibile a voce bassa. Poi, all'improvviso, sbarrò gli occhi non appena si accorse della mia presenza.
"Non ci credo" esclamò, passandosi una mano sulla fronte.
"Ben svegliato" sussurrai dolcemente al suo orecchio, per poi passargli il vassoio.
Harry spalancò la bocca e si stropicciò gli occhi, come per accertarsi che non fosse un sogno.
"Non può essere reale, non può" continuò a dire, sorridente, fissandomi negli occhi.
"Beh, lo è" ridacchiai, "anch'io stamattina stentavo a crederci. Ma è così."
Lui fece scivolare gli occhi sulla colazione che gli avevo preparato e poi li fece risalire su di me: "tu sei assolutamente perfetta, piccola. La fidanzata perfetta."
"Fa un certo effetto sentirtelo dire, sai?" arrossii, sedendomi vicino a lui.
"Abituati" si avvicinò al mio viso, "sei la mia ragazza e non mi stancherò di ripetertelo."
Sorrisi ancora e sentii il battito del mio cuore accelerare non appena Harry si sporse in avanti per lasciarmi un delicato e premuroso bacio sulle labbra.
"Questo è il più bel buongiorno di sempre, lo giuro" esclamò poco dopo, "nessuno mi ha mai portato la colazione a letto."
"Mi sembrava un bel modo per cominciare la nostra storia insieme" mormorai in preda al mio innegabile romanticismo, "e sono contenta di essere la prima per te, almeno in qualcosa."
Harry sorrise e mi baciò ancora, facendomi intrufolare tra le lenzuola con lui.
"E se tuo padre si svegliasse?" chiese ad un tratto, ricordandosi che non era proprio tutto rosa e fiori come sembrava.
Scossi la testa, "non c'è da preoccuparsi, riesco sempre a sentire la sua porta quando si apre. Ho un udito ben sviluppato."
Lui ridacchiò e portò un braccio attorno al mio, cominciando a mangiare.
"Tieni" mi disse ad un tratto, porgendomi uno dei biscotti.
"No, ho preparato tutto questo per te" replicai, "io non ho fame."
"Mh, non ti credo" alzò un sopracciglio, "apri la bocca, avanti."
Sbuffai e ubbidii, per poi farmi imboccare da lui. Scoppiai a ridere e lui fece lo stesso, continuando così per un po' di tempo.
"Sei sporca di cioccolato" mi avvisò, ad un tratto.
Aggrottai la fronte, "ah sì? Dove?"
"Sotto il labbro" spiegò, divertito.
Cercai di pulirmi, tuttavia senza riuscire a vedermi, così Harry mi fermò.
"Aspetta, ti do una mano" sussurrò malizioso, avvicinandosi e poggiando le labbra sulle mie. Strinse il mio viso tra le mani e portò la lingua sul mio labbro inferiore, per poi scendere fino al mento, causandomi una serie di brividi dappertutto.
"Ecco fatto, ora sei pulita" osservò soddisfatto, bagnandosi le labbra.
Arrossii e alzai gli occhi al cielo, "grazie tante. Ottimo lavoro."
"Immagina se entrasse tuo padre in questo preciso momento" ipotizzò ad un tratto, scherzoso, "con me e te nello stesso letto, la colazione che mi hai preparato, io che ti bacio tutta.."
Deglutii e - con aria provocatoria - precisai: "ma non mi stai baciando tutta."
Harry alzò un sopracciglio, "non ancora."
E detto questo posò il vassoio ormai vuoto sul comodino, facendomi poi scivolare sotto di lui con un gesto tanto rapido quanto esperto. Mi ritrovai distesa sotto il suo corpo e, nonostante avessi sognato un momento del genere da tanto tempo, mi sentii comunque leggermente in imbarazzo.
Harry se ne accorse e mi tranquillizzò con uno dei suoi sorrisi più belli, quelli con le fossette che amavo tanto.
Si avvicinò e mi baciò ancora, con la mano destra che mi accarezzava i capelli lisci e quella sinistra che scendeva a sfiorare le mie cosce nude. Rabbrividii ancora e cercai di rilassarmi, portando le braccia intorno al suo collo e rispondendo a quel bacio tanto desiderato da entrambi.
Il riccio fece scivolare la lingua nella mia bocca ed io non gli negai l'accesso, portando le mani sulla sua schiena.
Indossava una t-shirt aderente e fui tentata di toglierla, ma non volevo sembrare troppo frettolosa.
Oltretutto, sebbene il mio udito fosse ben sviluppato, era meglio non rischiare troppo con mio padre nella stanza accanto. Scacciai queste preoccupazioni quando Harry scese a baciarmi il collo, mentre le sue mani finirono per accarezzarmi i fianchi.
Mi lasciai scappare un gemito quando lo sentii succhiare la pelle del mio collo e non riuscii a bloccarlo prima che terminasse il suo succhiotto.
Soltanto quando ebbe finito mi accorsi di quel che aveva fatto, e della visibile macchia rossastra che chiunque avrebbe potuto fissare a scuola. Per non parlare di mio padre.
"Harry!" gli lanciai un'occhiataccia e lui si grattò la nuca, titubante.
"Credo di essermi lasciato prendere un po' troppo" si giustificò, "ho esagerato."
"Un succhiotto enorme sul collo non è il modo migliore per mantenere segreta una relazione, lo sai vero?" alzai un sopracciglio, e lui annuì dopo aver abbassato lo sguardo.
Osservai il suo viso da martire e non esitai a portare le mani sul suo viso, costringendolo a guardarmi negli occhi. Gli sorrisi, e i suoi occhi verdi ripresero a brillare.
"Non ce l'ho con te" sussurrai, "nonostante dovrebbe, la cosa non mi preoccupa. Perché né è valsa la pena sentire le tue labbra su di me, anche se sembravi quasi un vampiro."
Harry ridacchiò e mi rubò un altro bacio veloce, "così tutti sapranno che sei mia."
Arrossii. Avrei potuto continuare a coccolarlo per tutta la mattinata, ma dovevamo andare a scuola e per di più sentii rumori sospetti dalla stanza accanto.
Probabilmente mio padre si stava alzando in questo momento, così lanciai uno sguardo d'intesa ad Harry che mi passò il vassoio vuoto, e poi balzai in piedi dal suo letto.
Corsi fuori dalla stanza del riccio a tutta velocità e tornai nella mia, chiudendo la porta.
Nascosi il vassoio e la tazza sotto il letto, che mi sarei preoccupata di rimettere in ordine più tardi, e poi sgusciai nel mio letto per fingere di dormire.
Come immaginavo, infatti, mio padre bussò alla porta della mia stanza dopo pochi istanti. Coprii il succhiotto con i capelli.
"Entra papà, sono sveglia!" esclamai, fingendo uno sbadiglio. Lui sorrise.
"Buongiorno tesoro" ribatté, "vado a preparare la colazione, ci pensi tu a svegliare Harry?"
Annuii frettolosa, "qualcosa mi dice che è già sveglio."
Lui aggrottò la fronte.
"Sì, beh, cioè.." tentai di correggermi, "ho sentito dei fastidiosi rumori poco fa."
Papà annuì, "non sgridarlo troppo, per favore. Ci vediamo di sotto."
Gli accennai un sorriso, "non preparare la colazione per noi, tranquillo, siamo di fretta."
Non mi piaceva mentirgli, ma per il momento era necessario che non sapesse di me e Harry. Se lo avesse scoperto, non immaginavo minimamente quale potesse essere la sua reazione. Chissà, forse sarebbe stato felice per noi, ma in ogni caso meglio non rischiare.
Dopo essermi preparata e vestita, andai alla fermata dell'autobus senza farmi accompagnare da Harry per non destare troppi sospetti. Oltretutto, avevo ancora una faccenda da risolvere con la mia migliore amica che trovai - come al solito - seduta nelle ultime file del pullman. Mi posizionai accanto a lei, sperando che non ce l'avesse ancora con me dopo la breve discussione del giorno precedente.
"Ehi" mormorai timidamente, e quando Vicki rispose allo stesso modo capii che non era tutto a posto.
"Come va con Zayn?" le chiesi, non appena il pullman partì e l'autista premette l'acceleratore.
"Tutto bene" rispose distaccata, "e con Harry ci sono novità?"
"A dire il vero sì" mormorai, mordicchiandomi il labbro e sforzandomi di sorridere come un ebete, "ieri pomeriggio mi ha chiesto di stare insieme."
Vicki sbarrò gli occhi di colpo e annullò tutta la freddezza che si era creata tra noi, "cosa? Oh mio Dio, stai scherzando o sei seria?"
Finalmente sfoderai il mio enorme sorriso e annuii, "è tutto vero. Nessuno scherzo."
"Ce l'ha fatta quello scemo, finalmente!" esclamò sorridente, "ho sempre saputo che fosse cotto di te almeno quanto tu lo sei di lui. E sono tanto felice per te, davvero."
La abbracciai senza aggiungere altro, e senza spegnere il mio sorriso.
"Mi dispiace per essere stata distratta ieri, con te" mormorai, "ero preoccupata per Harry ma adesso è tutto risolto. E direi che si è risolto nel migliore dei modi."
Vicki annuì, "tranquilla, non sono arrabbiata. Anzi, dovremmo festeggiare."
"Ci siamo fidanzate a distanza di un giorno, è incredibile" ridacchiai, e lei con me.
"Chi l'avrebbe mai detto, eh?" alzò le spalle, "ma la cosa veramente incredibile è che tu non mi abbia chiamata subito dopo che lui te l'abbia chiesto."
Arrossii, "sai com'è.. eravamo impegnati."
Restai vaga e misteriosa, poi le mostrai il succhiotto che avevo accuratamente coperto con una sciarpa.
Vicki spalancò la bocca ed io risi; "Meghan! Che cos'avete fatto?"
"Ma niente" la rassicurai, "questa mattina gli ho portato la colazione a letto."
"Oh no, Meg! Cominci già a viziarlo?" mi rimproverò, "dovrebbe essere lui a farlo per te."
Feci una smorfia, "volevo soltanto fare un gesto carino, questo non significa viziarlo."
"Lo so, ma è importante che questi maschietti sudino per impressionarci, non viceversa."
"Sei così femminista." E scoppiammo entrambe a ridere, ancora una volta.
"Aspetta un attimo, ma James non ti ha scoperta?!"
"Fortunatamente no, ma sono stata attenta" le feci un occhiolino.
Vicki sospirò, "immagino sia stressante dover fare tutto di nascosto da tuo padre."
"Al momento non mi pesa molto, anzi, in un certo senso è eccitante" ammisi.
"Dici così perché sei all'inizio, ma col tempo ti stancherai di nasconderti" mi avvertì.HARRY'S POV:
"Sei stato molto, molto fortunato" mi fece notare Zayn durante la ricreazione, riferendosi alla faccenda di Allie. Aveva ragione, grazie a Dio non era incinta sul serio e - per di più - ero riuscito ad avere la ragazza che davvero volevo al mio fianco.
"Non hai tutti i torti" concordai, portando un braccio intorno alla sua spalla, "giuro che la prossima volta che farò sesso sarò fin troppo attento ai danni collaterali."
"E immagino che Meghan ne sarà contenta" ridacchiò, scompigliandomi i ricci.
Sbuffai, "con lei non siamo ancora a quel punto. Meglio andarci piano, l'ultima cosa che vorrei è spaventarla o metterle fretta."
"Ma ammetti che sogni di scopartela dal primo giorno che.." non lo lasciai finire.
"Sì, sì, è naturale" borbottai, "ma la rispetto e voglio che sia speciale con lei. Non si tratta solo di una scopata."
Zayn sorrise per prendermi in giro, "sei cotto, fratello. Letteralmente."
"Sta' zitto" feci una smorfia, "tanto so che per te è lo stesso con Vicki."
Lui ridacchiò tra sé e sé e poi tornò serio: "pensi di farcela?"
"Cosa?" aggrottai la fronte, confuso, mentre lui estraeva dalla tasca una sigaretta.
"Avere una storia seria con Meghan, intendo" ribatté, "senza comportarti male."
"Farò del mio meglio per non farla mai soffrire" dissi, ed ero sincero al riguardo.
L'ultima cosa che volevo era ferirla o vederla star male a causa mia.
"Ed io sono sicuro che ce la farai" annuì, portandosi la sigaretta tra le labbra.
"Grazie, amico."
Proprio in quel momento Meghan passò in cortile con delle amiche, e non riuscii a trattenermi.
Feci un cenno a Zayn che mi guardò confuso e sgattaiolai dietro di lei, per poi coprirle il viso con le mie grandi mani.
Le sue compagne di scuola mi guardarono timidamente e anche piuttosto perplesse, eccetto Vicki, perché non sapevano nulla.
"Harry?" esclamò la vocina adorabile di Meghan, e visto che indovinò, tolsi le mani dai suoi splendidi occhi. Si voltò verso di me e sorrise, ma colsi anche della sorpresa nel suo sguardo, come se non si aspettasse che mi comportassi da fidanzato a scuola.
Decisi di sorprenderla ancora di più e le stampai un bacio proprio lì, davanti a tutti.
Meg arrossì come al solito e strinse la mia mano, sotto gli occhi stupiti di alcuni compagni. Fece per trascinarmi via di lì e mi lasciai guidare dalla sua manina.
"Che c'è?" chiesi, quando fummo soli e isolati nell'angolo del cortile.
"Non credevo che fossi pronto per farlo sapere a tutti" mormorò lei, schietta.
"Certo che sì, stiamo insieme" alzai le spalle, "non è qualcosa di cui dovremmo vergognarci."
"Infatti non mi vergogno, ma credevo valesse lo stesso sistema che abbiamo con mio padre" si passò una mano tra i lunghi capelli castani, "è così complicato."
Presi il suo viso tra le mani e la confortai: "non è complicato, ok? Abbiamo lottato tanto per arrivare a questo punto, siamo stati testardi e sciocchi, ma alla fine abbiamo messo da parte l'orgoglio e ci siamo trovati. Non voglio nascondermi, voglio che tutti sappiano quanto siamo perfetti l'uno per l'altra, e magari per tuo padre ci vorrà un po' più di tempo."
Meghan mi guardò con occhi sognanti, "lo voglio anch'io, e non mi importa degli altri."
Sorrisi, "allora vieni qui e baciami, senza pensare a nient'altro."
Così fece, lasciandosi stringere dalle mie braccia e baciare dalle mie labbra...❤❤❤☺
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Un amabile disastro sei tu.
FanfictionLei Meghan, lui Harry. Lei é stata adottata quindi non é proprio la cugina di sangue di Harry, figlio biologico della sorella di James, padre di Meg. Sono come degli sconosciuti, ma, sono troppo tutti uniti. Perché la famiglia é la famiglia. *"Ma è...