" I was really good. "

546 33 0
                                    

Il giorno seguente, un noioso Martedì come tanti, fui costretto a restare a scuola due ore in più rispetto agli altri, marcendo nell'aula detenzione per scontare la punizione dovuta al ritardo del giorno prima. Oltre me c'era soltanto un fattone che si era già messo a sonnecchiare con la faccia spalmata sul banco, non mi restava quindi che fissare l'orologio e aspettare che arrivassero le quattro del pomeriggio per riavere indietro la mia libertà.
Per quanto il mio umore fosse già pessimo, passare due ore della mia vita in una merdosa aula di detenzione creata dal preside non rappresentava di certo la mia massima aspirazione. Come se non bastasse, proprio mentre stavo per addormentarmi anch'io, comparve alla porta l'adorabile - si fa per dire - Allie Gilbert.
"Harry" disse sorridente, come se fosse sollevata di vedermi lì.
E come biasimarla.
"E tu che ci fai qui?" ridacchiai, "cos'hai combinato di tanto grave per farti spedire in punizione?"
"Dimentichi forse che ieri sono entrata a scuola con te, eravamo entrambi in ritardo" replicò lei, lanciandomi un'occhiata complice e maliziosa.
"Giusto" risposi distrattamente, portando le braccia dietro la nuca, "benvenuta tra i cattivi ragazzi, allora."
Allie sorrise, "colgo l'occasione per dirti che mi dispiace molto che tu non mi abbia più chiamata. Sì, intendo dopo che Meghan ci ha sorpresi a.."
"Non ti ho ignorata per quello" dissi scocciato, "ti ho ignorata perché ho ottenuto quello che volevo e non ho bisogno di nient'altro da te."
Soltanto quando vidi l'espressione delusa della bionda di fronte a me mi risi conto di essere stato, probabilmente, troppo schietto e brusco.
"Mi dispiace per il modo in cui l'ho detto, ma è così. Mi sono spiegato male forse."
"No, ti sei spiegato benissimo" Allie scosse la testa e si alzò dalla sedia accanto alla mia, "sei proprio un pezzo di merda, Styles."
"Sarei uno stronzo per aver detto la verità?" aggrottai la fronte, "non mi pare tu fossi innamorata di me o chissà cosa, volevamo entrambi divertirci e lo sai."
"Lo so, non mi pento di niente infatti" ribatté, "ma se non cambi atteggiamento o cerchi di migliorare il tuo carattere menefreghista e insensibile, non troverai mai l'amore."
Dopo quest'affermazione andò a sedersi nell'ultima fila, vicino Brad il fattone sonnambulo.
"E chi ha bisogno dell'amore" borbottai, "non me ne frega un cazzo dell'amore."

MEGHAN'S POV:

"Stasera esco con Liam, è ufficiale" comunicai a Vicki, cercando di trattenere l'entusiasmo.
Eravamo in strada, precisamente davanti casa mia, e adesso entrambe saltavamo come due pazze isteriche.
La mia migliore amica era sconvolta, e al suo posto lo sarei stata anch'io, se due anni fa mi avessero detto che in futuro avrei avuto un appuntamento con la mia cotta storica - aka Liam Payne - non ci avrei mai creduto.
"Quando lo avete deciso?" chiese lei, ancora su di giri.
"Oggi a scuola, è venuto da me durante la ricreazione" spiegai, "io mi sono scusata per ciò che è successo alla festa a sorpresa di Harry e lui mi ha chiesto di rimediare, invitandomi a uscire questa sera. Ti rendi conto?!"
"Oh mio dio, finalmente!" esclamò lei, sorridente, "sono stra felice per te. Te lo meriti."
"Sono anni che sbavo dietro quel ragazzo, direi che me lo merito eccome" concordai, ridendo con lei. Vicki portò una mano sulla mia spalla e aggiunse: "dove ti porta di bello?"
Alzai le spalle, "non gliel'ho chiesto. Penso che faremo soltanto una passeggiata."
"Buona fortuna allora, divertitevi" mi fece un occhiolino ed io sorrisi.
"Ah, e ricordati di seguire i miei consigli sull'abbigliamento" continuò Vicki, "tette in fuori e jeans aderenti per evidenziare il tuo bel culetto."
Spalancai la bocca e scoppiai a ridere, "Liam non è così, lui non guarda soltanto quello."
"Lo so, non è come Harry" esclamò la mia amica, "ma è comunque un maschio."

Quando entrai in casa notai la misteriosa assenza del mio cuginetto, così mio padre mi informò della sua punizione.
A giudicare dal suo tono di voce, sembrava sorpreso che Harry potesse essere stato spedito in detenzione dal preside, ma io non lo ero affatto.
Lo conoscevo molto meglio e sapevo che tipo fosse.
Anche se, la sera prima, parlando con lui nella sua stanza.. mi era sembrato diverso. Più fragile.
Intorno alle due e mezza, dopo aver mangiato e guardato la televisione come mio solito, ero sgattaiolata in camera per avvantaggiarmi qualche compito.
Lo studio non durò molto, visto che circa quindici minuti dopo il mio cellulare vibrò. Notai un nuovo messaggio sullo schermo e, quando lessi il nome di Liam, rabbrividii e lo aprii subito.
Mi aveva appena chiesto se potevamo anticipare l'appuntamento di qualche ora, e passare quindi il pomeriggio insieme.
Senza pensarci due volte risposi di sì, che sarei stata pronta tra poco. Non appena inviai l'sms, però, alzai lo sguardo e mi guardai allo specchio.
Corsi in bagno e mi lavai i denti, per poi tornare nella mia stanza in tutta fretta e spalancare l'armadio alla ricerca di qualcosa di decente da indossare per l'occasione.
Non volevo esagerare, come invece mi aveva consigliato Vicki. Tirai fuori un paio di pantaloni scuri e aderenti con una maglietta semplice e una giacchina sopra per ripararmi dal freddo. Mi lisciai i capelli superficialmente e poi scesi le scale, consapevole che - forse - Liam era già fuori casa con la sua macchina. Per mia fortuna mio padre era già tornato a lavoro, cosicché non dovetti subire il suo interrogatorio sulla mia vita sentimentale.
Aggiunsi un velo di lucidalabbra ed uscii dalla porta, alle quattro in punto.
Come previsto, il ragazzo che mi aveva invitata ad uscire era già lì, bellissimo come sempre.
Indossava una t-shirt bianca e aderente che metteva in risalto il suo fisico palestrato, dei jeans a vita bassa, ma ciò che mi colpì maggiormente fu il suo splendido e immancabile sorriso.
"Meg" disse semplicemente, con le braccia incrociate dietro la schiena.
Mi si avvicinò e mi baciò sulla guancia, provocandomi un evidente rossore in viso.
Avevo provato in tutti i modi a cercare di non imbarazzarmi come una ragazzina al suo primo appuntamento, ma mi era stato inevitabile. In genere non ero così problematica, forse era la presenza di Liam a mettermi in soggezione, e il fatto che fossi cotta di lui fin dalla terza media.
"Che bella giornata, eh?" dissi, guardandomi in torno, cercando di sviare il discorso.
"Sì, proprio bella" ripeté lui, passeggiando al mio fianco lungo il viale, "ti dispiace se ho anticipato l'uscita?"
"No, certo che no" scossi la testa, "anzi.. mi ha fatto piacere. Non vedevo l'ora."
Probabilmente avrei dovuto tenere la bocca chiusa, ma non riuscii a non ammetterlo.
Liam si voltò verso di me e sfoderò un grande sorriso, allungando il braccio per portarlo dietro la mia schiena. Un altro brivido mi percosse.
"E' strano, sai?" fece ad un tratto, guardando avanti, "ti conosco dai tempi delle medie e non mi è mai saltata per la testa l'idea di invitarti ad uscire. Devo essere stato veramente distratto."
"Forse lo eravamo entrambi" mentii, alzando le spalle, "comunque meglio tardi che mai."
"Ben detto" replicò lui, stringendo la presa della mano sul mio fianco per avvicinarmi.
Continuammo a passeggiare per un po', curiosammo nei negozi, poi intravidi una panchina sulla strada e lo invitai a sederci. Ancora una volta, dopo esserci seduti, il braccio di Liam raggiunse e circondò la mia spalla.
"Come sta Harry?" mi chiese ad un tratto, "lo vedo strano ultimamente."
Ecco, proprio ciò che volevo evitare, accadde.
Parlare di Harry al mio primo appuntamento con Liam era l'ultima delle cose che volevo fare. Tuttavia scrollai le spalle e risposi.
"Sì, è un po' strano in effetti" annuii, "ma io e lui non parliamo spesso, quindi non saprei."
"Ancora incazzata perché ha rovinato il compleanno a sorpresa organizzato da te?" chiese.
"No, l'ho perdonato per quello, o quasi" sospirai, "però ho incominciato a pensare che le persone possano cambiare. Prima credevo fosse impossibile, ma adesso.."
"Bene, è già un passo avanti! Per quel che conosco di lui, Harry è un ragazzo molto particolare" Liam ridacchiò nel pronunciare l'ultima parola, "ma non è cattivo. E' solo un po' impulsivo."
Rimasi in silenzio, mordendomi il labbro.
"Vedila così, ora puoi fingere di avere il fratello che non hai mai avuto" scherzò. Dopo quell'affermazione avrei voluto dirgli in faccia che, a meno che i fratelli non si baciano tra loro, non potevo considerarlo tale. Sì, avevo baciato Harry e temevo ancora che si potesse venire a sapere in giro. Lo avevo sognato diverse volte, senza volerlo, e - sfortunatamente - si trattava sempre di sogni tutt'altro che innocenti.
Me ne vergognavo, ma non riuscivo a capire il motivo della mia ossessione per quel riccio dalle fossette adorabili che mi aveva inspiegabilmente stravolto la vita da quando era arrivato.
Solo il fatto che stessi pensando a lui anziché concentrarmi sull'appuntamento con Liam, che aspettavo da secoli, cominciò a preoccuparmi.
"Già, proprio un fratello" ripetei a bassa voce, facendo una smorfia che lui non notò.
Nelle successive due ore cercai di godermi il pomeriggio con Liam.
Mi trovai bene, lui - come avevo sempre saputo - era un ragazzo fantastico e davvero molto dolce.
Mi riaccompagnò a casa, non avevamo avuto bisogno dell'auto perché ci eravamo limitati a fare una passeggiata nei dintorni, ma passeggiare con il suo braccio intorno al collo fu altrettanto piacevole.
Erano appena le sette ed eravamo già nel viale dove abitavo.
"Eccoci qua" dissi, accennando un sorriso, mentre lui mi si posizionava di fronte.
Incrociai i suoi occhi color nocciola e mi persi nel suo sguardo per un po'.
"Sono stato davvero bene" sussurrò, avvicinandosi ancora, "e tu.. sei così bella."
Arrossii di nuovo, imprecando mentalmente, poi sorrisi.
"Grazie" balbettai con un filo di voce, "anch'io sono stata bene."
Liam ricambiò il sorriso e, dopo aver preso il mio viso tra le mani, sporse il suo in avanti per far sfiorare le nostre labbra. Mi aveva presa decisamente alla sprovvista - e inutile dire in che condizioni fosse il mio stomaco - ma continuai a baciarlo. Non potevo credere a quello che stava accadendo, quindi tenni ancora gli occhi aperti per realizzare che stesse succedendo davvero. Quando mi accorsi che era tutto reale, li chiusi e cercai di godermi quel momento che aspettavo da circa cinque anni.
Liam Payne mi aveva appena baciata.
Ed era stato un bacio totalmente dolce e delicato, diverso da quello con Harry, quest'ultimo decisamente più profondo e passionale. Liam, invece, mi accarezzò una guancia e poi si allontanò per ammirare l'espressione incredula sul mio viso.
Sorrise e infilò una mano in tasca, "ti chiamo presto. Ciao Meg."
Lo salutai con una mano, senza dir nulla perché ancora troppo sconvolta, e con l'altra andai a toccarmi le labbra.
Dovevo ancora metabolizzare cosa avesse significato, ma per il momento ero super entusiasta.
Entrai in casa e, per mia fortuna, la trovai vuota.
"Si rientra a quest'ora?" come non detto, ero stata beccata.
Una voce rauca e maschile, proveniente da non so dove, mi fece voltare di scatto.
Mi voltai e vidi Harry scendere le scale, ridendo di gusto.
"Sono diventato bravo ad imitare la voce di tuo padre" disse, tutto fiero di sé.
"Davvero divertente" sbuffai, "lui non è tornato?"
"No, per tua fortuna è ancora a lavoro" ribatté il riccio, "e tu dove sei stata?"
"Affari miei" risposi con sfida, "tu piuttosto, non dovresti essere in detenzione?"
"La punizione è scaduta tre ore fa, mia cara" replicò, "controlla l'orologio ogni tanto."
Era fastidiosamente irritante anche oggi, a quanto pare. Le sue giornate storte erano troppo frequenti, ultimamente.
"Ero troppo impegnata con Liam, mi spiace!" sbottai, rendendomi conto subito dopo di aver parlato troppo.
Harry, infatti, aggrottò la fronte e mi guardò sorpreso.

HARRY'S POV:

Era stata con Liam tutto il pomeriggio, mentre io ero bloccato in quella merda di aula punizione. Una sconosciuta sensazione mista tra il disgusto e il fastidio m'invase lo stomaco. Tuttavia infilai le mani in tasca e alzai un sopracciglio, "ah, sei uscita con lui?"
Meghan annuì, silenziosa. Mi avvicinai ulteriormente e cercai di scovare informazioni nel suo sguardo ambiguo e tutt'altro che innocente.
"E com'è andata?" continuai, curioso di saperne di più.
"E' andata bene, grazie per l'interessamento" alzò le spalle, evitando i miei occhi.
"Quanto bene?" insistetti, serrando la mascella e fissandola per costringerla a parlare.
"Molto bene, direi, visto che ci siamo baciati!" disse, esasperata, alzando le braccia in aria.
Lo sapevo, merda, lo sapevo.
Digrignai i denti dalla rabbia e cercai comunque di controllarmi.
Per quale cazzo di motivo reagivo così?
"Oh, fantastico" ridacchiai spavaldo, "sarai contenta immagino, visto che sogni questo momento dalla terza elementare."
"Dalla terza media, Harry" mi corresse, scocciata e imbarazzata, "comunque risparmiati i tuoi commenti sarcastici."
"Ma quale sarcasmo, son felice per voi" mentii, "siete una gran bella coppia."
Meg alzò gli occhi al cielo, mi conosceva già troppo bene per capire che stavo fingendo.
"E dimmi una cosa" aggiunsi, sussurrandole all'orecchio con fare provocatorio, "Liam ci sa fare con la lingua o sono stato più bravo io?"
Lei scattò lontana da me e mi guardò con occhi sbarrati, visibilmente furiosa.
"Non sei simpatico, hai capito?" sbraitò, "per quanto ancora continuerai a rinfacciarmi il nostro bacio, minacciandomi di raccontarlo in giro?"
"Non ti sto minacciando di nulla, rilassati piccola" replicai, "la mia era una semplice domanda di curiosità."
"Vaffanculo!" sbottò, dandomi uno spintone non appena provai a riavvicinarmi a lei.
"Non vuoi proprio rispondere, eh?" continuai, "forse perché conosciamo entrambi la risposta alla mia domanda."
"Dio, perché devi sempre rovinare tutto e tornare ad essere lo stronzo di sempre?!" esclamò, "proprio adesso che.."
"Proprio adesso cosa?" chiesi notando il suo blocco, e vedendola indietreggiare.
"Proprio adesso che stavo cominciando a credere che tu potessi cambiare" terminò la frase poi abbassò lo sguardo e corse via, salendo le scale in tutta fretta per allontanarsi da me.

...Continuo!

Un amabile disastro sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora