HARRY'S POV:
"Sì mamma, te lo ripeto per la centesima volta, mi trovo bene qui" sospirai, parlando al cellulare con mia madre alle sette del mattino di quel nuvoloso Lunedì.
"Sono tanto contenta, più tardi telefonerò a James" replicò, dall'altra parte del telefono.
Se il mio umore era già pessimo per il fatto che fosse lunedì e per di più nebbioso, sopportare l'interrogatorio di mia madre a quell'ora - prima di andare a scuola - era decisamente troppo. Tenevo il cellulare schiacciato contro l'orecchio mentre mi infilavo un paio di jeans a caso e risposi un: "sì, a scuola è tutto okay" alla sua domanda successiva.
"Con la figlia di James? Avete fatto amicizia?" chiese, toccando un tasto parecchio delicato.
"Sì, umh" deglutii, per poi fingere un colpetto di tosse, "tutto sommato è simpatica."
"Perfetto" sussurrò sollevata, "sono così felice che tu stia bene. Lo sai quanto io mi senta in colpa per lasciarti lì a Londra, senza di noi."
"Non devi" scossi la testa, "sta' tranquilla e pensa soltanto al tuo nuovo lavoro e a mettere da parte qualche soldo, come sta Robin?"
"Sta bene, ti saluta" rispose, "dice che un giorno potremmo venire a trovarti."
"Perfetto, non vedo l'ora" mentii, "a presto mamma."
Mi sentii in colpa all'idea di non avere una gran voglia di rivedere i miei, non perché non gli volessi bene o la loro presenza mi infastidisse, ma perché mi stavo lentamente abituando ad essere indipendente. Era bello ricominciare da capo in un nuovo posto, con nuove persone intorno e nuove abitudini. Avevo sempre amato il rischio e l'avventura, adesso potevo finalmente sperimentarla su di me.
"Ehi Harry" mi fece lo zio James quando, poco dopo, mi vide scendere le scale in tutta fretta dopo essermi preparato altrettanto rapidamente, "Meg è già andata via, Liam è passato a prenderla."
Mi ghiacciai all'istante, sentendolo pronunciare quel nome.
"Liam?" ripetei, aggrottando la fronte, "è passato a prendere Meghan?"
"Sì, pare che sia appena nata una bella amicizia" replicò lui, "Meg era a bocca aperta quando l'ha trovato fuori con la macchina."
Eccolo di nuovo, quel brivido di fastidio che provavo ogni volta che quei due erano insieme.
"Mh, immagino" mi scrollai le spalle e afferrai la giacca di pelle, per poi salutare lo zio con un cenno di mano e uscire di casa. Tirai fuori dalla tasca dei jeans un pacchetto di sigarette e ne portai una tra le dita, salendo in macchina e aprendo il finestrino.
Misi in moto l'auto e portai un braccio fuori dal finestrino, mentre cacciavo dalla bocca cerchi di fumo che avevano come scopo principale quello di calmarmi.
Come se non bastasse, appena parcheggiai di fronte al cortile della scuola, cominciò a piovere ed io ero già abbastanzo in ritardo.
"Harry, vuoi una mano?" sentii una vocina stridula dietro di me, e quando mi voltai riconobbi l'aspetto inconfondibile di Allie Gilbert, la bionda che mi ero fatto qualche settimana prima, che mi offriva dolcemente un riparo sotto il suo ombrello rosa confetto.
Tuttavia accettai, chiusi lo sportello della macchina e gettai a terra la sigaretta, per poi raggiungere la ragazza ed entrare a scuola con lei.
"Ho saputo del tuo compleanno" sussurrò mentre camminavamo verso l'entrata, "non mi ha sorpreso molto il fatto che tua cugina non mi abbia invitato."
"Prima cosa, lei non è mia cugina" puntualizzai, "e seconda, beh, è naturale che non ti abbia chiamato per la festa a sorpresa a casa sua visto che l'ultima volta che ci hai messo piede ti ha praticamente sorpresa mentre ti facevi scopare dal sottoscritto. Oh, io sono arrivato, ci vediamo bellezza."
Come se la giornata non fosse già iniziata di merda, dovetti subire dieci minuti buoni di ramanzina da parte della professoressa di biologia, lezione a cui - sfortunatamente - partecipava anche Meghan. E Liam. Ultimamente dov'era lei, c'era anche lui.
"Si può sapere per quale motivo arrivi sempre in ritardo, Styles?" continuava a sbraitare la prof, sperando che le degnassi un minimo d'attenzione.
"Mi piacciono le entrate di scena" alzai le spalle con indifferenza, poggiando la testa sul banco.
Inutile dire che tutti i compagni scoppiarono a ridere e la professoressa si infuriò ancora di più.
"Non fare lo spiritoso con me" ribatté, "e guardami in faccia quando ti parlo!"
Sospirai e alzai la testa dal banco, facendo qualche smorfia di disapprovazione.
"Credo proprio che un bel viaggetto fino alla presidenza possa svegliarti un po'." aggiunse con aria compiaciuta, "ricorda che non puoi fare quello che ti pare soltanto perché sei il nuovo arrivato, le regole sono uguali per tutti."
Mi alzai, trascinando i piedi fino alla porta, per poi incrociare lo sguardo perplesso di Meghan. Alzai gli occhi al cielo e uscii dall'aula, pronto a ricevere un'altra ramanzina.
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Un amabile disastro sei tu.
FanficLei Meghan, lui Harry. Lei é stata adottata quindi non é proprio la cugina di sangue di Harry, figlio biologico della sorella di James, padre di Meg. Sono come degli sconosciuti, ma, sono troppo tutti uniti. Perché la famiglia é la famiglia. *"Ma è...