Next weekend

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I giorni successivi trascorsero allo stesso modo, con noi che cercavamo di non farci beccare dallo zio James quando era in casa, mentre quando non c'era era tutto più rilassante.
Sgattaiolare in camera sua a tarda notte per poter stare un po' insieme non era il massimo, ma mi sarei accontentato se quello fosse l'unico modo per vederla. Naturalmente avrei voluto restare lì, nella sua stanza, e addormentarmi al suo fianco.
Sentire il suo respiro contro il mio collo, accarezzarle i capelli lisci e lunghi e magari tenerla stretta tra le mie braccia mentre cadeva in preda al sonno. Invece dovevamo sempre stare attenti a non far troppo rumore, per non svegliare lo zio, e cercare scuse plausibili nel caso in cui saremmo stati scoperti. Da un lato era eccitante far tutto di nascosto, ma era anche stressante.
Comunque, pur di stare con Meghan avrei sopportato questo e altro. Mi bastava averla con me, sapere che ci appartenevamo, e il resto non contava più.
Neanche fingere di discutere a tavola o davanti a suo padre per non farlo insospettire sembrava tanto male.
Un Lunedì pomeriggio di pioggia come tanti, me ne stavo in salotto con Meghan; comodamente sdraiati sul divano l'uno accanto all'altra approfittando del fatto che lo zio James fosse ancora a lavoro e non sarebbe tornato prima di due ore.
"Adoro tutto questo" sussurrò ad un tratto contro il mio orecchio, allungando un braccio per accarezzarmi il petto e stringersi meglio a me. Io, sdraiato sotto di lei, mi limitai a sorriderle e cingerle i fianchi con le mie braccia, poi le baciai la fronte.
"Tutto questo cosa?"
"Stare qui con te, in pace" mormorò con occhi sognanti, "a farci le coccole."
"Devi sapere che io amo essere coccolato" le dissi, "specialmente da te."
"E solo da me." Sottolineò, dando spazio alla sua adorabile gelosia.
Sorrisi, "ovviamente. E lo stesso vale per te."
"Ovviamente" ripeté, ridacchiando e rubandomi un bacio a fior di labbra.
Lo approfondii, baciandola per qualche altro secondo senza darle l'opportunità di allontanarsi. Non che lei lo volesse, comunque. Ad un tratto dovetti chiederle una cosa.
"Hai più parlato con Liam, ultimamente?" chiesi, nonostante mi scocciasse molto rovinare un'atmosfera del genere per parlare di quel ragazzo.
Meghan scosse la testa, dopo aver aggrottato la fronte; "no. Perché me lo chiedi?"
"Così" alzai le spalle, facendo una smorfia, "ricordo che prima eravate molto.. vicini."
"Ho chiuso con Liam da quando mi ha piantata in asso prima di partire per il campeggio" spiegò, continuando ad accarezzarmi le braccia e il petto nel tentativo di rassicurarmi, "e poi abbiamo discusso. Avrei preferito restarle amica, ma pazienza. Va bene così."
Serrai la mascella, "sul serio? Quindi deduco che ti manca."
Meg roteò gli occhi al cielo, "non è questo, Harry, dico solo che mi sarebbe piaciuto restare in buoni rapporti senza fraintendimenti vari. Ecco tutto."
Sbuffai e girai lo sguardo altrove, "se provi ancora qualcosa per Liam dillo subito."
Lei, in tutta risposta, spalancò la bocca e prese il mio viso tra le mani per costringermi a guardarla negli occhi; "ma che stai dicendo? Tu sei l'unico per me, lo sai."
Mi portai una mano tra i ricci e accennai un sorriso dopo aver visto il suo sguardo sincero.
"Scusa" farfugliai, "a quanto pare non sei l'unica ad essere irrimediabilmente gelosa."
Meghan sorrise compiaciuta e mi baciò ancora, "mi piace quando lo sei."
Alzai un sopracciglio, "questo non significa che dovrai fare in modo che io lo sia."
Scoppiò a ridere, "ci penserò su. Potrei farti ingelosire tante di quelle volte, sai?"
Misi le braccia conserte, con il broncio; "tu provaci e io ammazzerò chiunque sia il ragazzo in questione. Non mettermi alla prova."
Rise di nuovo e sollevò la testa dal mio petto, per poi mettersi comodamente seduta sulle mie gambe. Indossava solo una canottiera e dei leggins estremamente aderenti che mandavano letteralmente in subbuglio i miei ormoni. Ma cercai comunque di controllarmi.
Anche in quel momento, quando lei accese la tv e iniziammo a fare la cosa più quotidiana che esista, mi sembrava di essere in paradiso. Perché, con lei, anche le piccole cose semplici erano perfette. E pensai a questo fin quando, a causa di una mossa impacciata e involontaria, Meg si strusciò col sedere proprio sul mio cavallo dei jeans.
Era ancora seduta sulle mie gambe e stavo facendo di tutto per controllarmi, ma in quel momento persi ogni briciolo di lucidità che mi era rimasta. Sentii la mia erezione crescere e scontrarsi contro il suo fondoschiena, e fu impossibile per lei non accorgersene.
Si voltò verso di me, completamente rossa in viso, e scoppiò a ridere. Io feci lo stesso e alzai le braccia in aria, guardandola con aria colpevole: "è solo merito tuo. Io non.."
"Santo cielo, Harry" ridacchiò, ma con sguardo accusatorio, "ti ecciti con così poco."
Mi morsi il labbro, "poco? Sei seria? Con quei leggins il tuo culo è qualcosa di.."
Dovetti interrompermi quando vidi che era arrossita ancora di più.
"Scusa, piccola" mi grattai la nuca, "dimenticavo quanto tu sia delicata."
Ma lei mi sorprese ancora di più, scuotendo la testa e cominciando a strusciarsi ancora sulla mia erezione. Sbarrai gli occhi e per poco non persi i sensi, vedendola in quel modo completamente inaspettato.
"Sarò anche delicata" sussurrò provocatoria, senza mai smettere di muoversi in quel modo sul mio corpo, "ma mi piace troppo vederti in questo stato per me."
Ansimai quando Meg divaricò le gambe e riprese a muovere il suo bel fondoschiena sulle mie gambe, causandomi brividi di eccitazione che dovetti controllare con molta forza per non perdere la ragione.
Avrei solo voluto strapparle quei leggins e farmela proprio lì.
Ma stavo parlando di Meghan, la mia ragazza, e lei era troppo speciale per questo.
"Meghan.." boccheggiai, stringendo i pugni e trattenendo i gemiti.
"Sì?" sorrise maliziosa, tanto che quasi non la riconobbi.
Sollevai la testa dal cuscino e andai a baciarla, stringendo possessivamente una mano sulla sua guancia e l'altra sulla sua coscia sinistra. Meg rispose al bacio perfettamente, ancora rossa in viso per quel che aveva fatto, ma con un sorriso sulle labbra che non riusciva a nascondere. Era così maledettamente bella, ed io mi sentivo troppo fortunato ad averla.
Continuammo a lungo con quelle coccole e interazioni, ed io iniziai quasi a dubitare che sarei riuscito a fermarmi senza andare oltre, ma fortunatamente ci pensò il mio cellulare.
Prese a squillare rumorosamente e costrinse me e Meghan a guardarci negli occhi dopo aver allontanato le nostre rispettive bocche. Lei sistemò i suoi capelli dietro le orecchie con aria innocente, come se il suo modo di strusciarsi contro il mio cazzo non fosse mai esistito, e mi passò il telefono in mano. Risposi alla chiamata, dopo aver visto chi era.
"Mamma?" biascicai, per poi schiarirmi la voce rauca con un colpo di tosse.
"Harry, tesoro!" mi parve già di vederla sorridere, nonostante non potessi.
"Ehi, tutto bene?" replicai, portandomi una mano in fronte e cercando allo stesso tempo di riprendermi dall'eccitazione di poco prima, mentre Meg si era seduta tranquillamentedall'altra parte del divano per evitare di distrarmi.
"Sì, tesoro, e tu? Come stai?" chiese, premurosa.
Le raccontai parecchie cose, tranne ovviamente la più importante. Anche se, conoscendomi, dubito mia madre avrebbe creduto al mio fidanzamento.
"Sono felice di sapere che stai bene, che ti trovi bene a Londra" rispose, "ma ho chiamato per un motivo ben preciso."
Aggrottai la fronte, perplesso: "e sarebbe?"
Sentii mia madre sospirare dall'altra parte della cornetta; "la prossima settimana io e Robin verremo a trovarti. Abbiamo già parlato con James e sarebbe felice di ospitarci per il weekend."
Mi ghiacciai all'istante, e Meghan fece lo stesso quando se ne accorse.
"Ovviamente resteremo solo quei due giorni, non sarebbe corretto chiedere a mio fratello di ospitarci più a lungo" replicò, "e poi Robin è impegnato con il lavoro, quindi.."
"Mi fa piacere" dissi, poco convinto. Stavo imprecando mentalmente.
"Mi manchi tanto tesoro, voglio rivederti" continuò lei, quasi piagnucolando.
"Anche tu mi manchi, mamma" replicai, "ma sono passati solo due mesi da quando sono arrivato qui e lo zio James è quasi sempre impegnato col lavoro.."
"Non vuoi che veniamo a farti visita, Harry?" domandò, delusa.
Sbuffai: "no, mi piacerebbe, ma.. va bene, ci vediamo la prossima settimana allora."
"A presto tesoro, un bacio" esclamò, "anche da parte di Robin."
La salutai ancora e agganciai la chiamata, esausto.
In quel preciso istante Meghan, che aveva ancora un'espressione piuttosto confusa, sgusciò vicino a me e mi guardò con aria interrogativa aspettando che sputassi il rospo.
"Era mia madre" confessai, senza giri di parole. Mi portai una mano in fronte.
"E?" mi invitò a proseguire, nonostante avesse già capito di cosa si trattasse.
"Verrà qui il prossimo weekend" brontolai, "ha già parlato con tuo padre."
Meghan rimase in silenzio per un po', pensierosa, poi aprì bocca di nuovo.
"E tu non sei contento?"
"Sì, lo sono, ma.."
"Ma hai paura che possa capire qualcosa riguardo noi due?" mi anticipò.
Mi capiva al volo come sempre, era così sveglia e dannatamente comprensiva con me.
Annuii, "vorrei presentarti a lei come la mia ragazza, vorrei urlarle in faccia che sei l'unica che mi rende felice e che non ho mai incontrato nessuna come te. Ma non potrò farlo."
Meg sorrise, quasi commossa, e posò la testa sulla mia spalla.
"Un giorno potrai farlo" sussurrò dolcemente, "dirai a tua madre quello che provi ed io farò lo stesso con mio padre, confessando come io sia rimasta stregata dal ragazzo che abbiamo accolto in casa. E, indipendentemente dalla loro reazione, noi saremo ancora felici."
"Non vedo l'ora, credimi" sospirai, stringendo la sua mano nella mia.
"E se, quel bel giorno, non dovessi piacere a tua madre?" esclamò ad un tratto, preoccupata, balzando in piedi dal divano. Io feci una smorfia e la invitai a tornare seduta, ma lei aveva già preso a camminare nervosamente avanti e indietro per la sala.
"Non dire cazzate" brontolai, "come potresti non piacerle?"
"Forse non sono abbastanza carina per stare con suo figlio, non so."
Scossi la testa e scoppiai a ridere per l'assurdità delle sue parole.
A quel punto mi alzai anch'io e presi il suo viso tra le mani, accarezzandola.
"Hai ragione, non sei carina" dissi in tutta tranquillità, "sei fottutamente stupenda."
Meghan sorrise, probabilmente per la mia scarsa delicatezza, ma sembrò comunque sollevata e addolcita da questa frase. Volevo che credesse di più in se stessa.
"E quando mia madre arriverà, oltre a notare quanto tu sia bella ed estremamente sexy" feci una pausa, sollevato dal rossore che aveva avvolto nuovamente il suo viso, "noterà anche che ragazza dolce e magnifica tu sia. Perché per stare con uno come me, bisogna aver proprio una gran pazienza e coraggio."
Dopo quella frase lei piantò gli occhi nei miei: "io e te, ci completiamo a vicenda."
"Proprio così" concordai, sorridente, "e sarà quella la prima cosa che mia madre noterà."

..

Mi scuso per gli errori commessi, ma facendo di fretta e furia, ho voluto mantenere la promessa fatta in precedenza, scusatemi tanto.
Buona lettura, e per chi deve andare a nanna, buonanotte.

Un amabile disastro sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora