Because I am happy for you, although I would be me with you.

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"Credi che Liam abbia davvero intenzione di dire tutto a mio padre?" chiesi ad Harry ormai rimasti soli e in preda al panico. Camminavo per il salotto avanti e indietro come una pazza, con una mano tra i capelli e l'altra davanti agli occhi. Ero terrorizzata.
Il mio ragazzo, invece, affrontava il problema in modo decisamente più calmo.
Era seduto sul divano con le braccia dietro la nuca, e una gamba lunga poggiata sul tavolino di fronte. Lo sentii sospirare e poi dire: "certo che no. Stava bluffando."
A quel punto posai gli occhi su di lui, fermandomi in mezzo alla stanza.
"Come fai ad esserne tanto sicuro?"
Lui alzò le spalle, "perché so riconoscere quando una persona fa sul serio o no. Sono un esperto anche nel bluff. E poi devo dire che Liam Payne non mi sembra il tipo da fare una cosa del genere."
Mi morsi il labbro, "beh.. è ferito, e deluso. Una persona delusa può fare tante cose."
Harry annuì, "ma anche nella peggiore delle ipotesi, Meg, sarebbe la sua parola contro la nostra. Anche se Liam si rivelasse davvero un bastardo e dicesse tutto a James, noi saremmo pronti a dire che è tutto falso. E lui crederebbe a te, ovviamente. E' semplice."
Roteai gli occhi al cielo, "non è così semplice, Harry! Non lo è affatto, sai quanto odio mentire a mio padre. Non voglio dover arrivare a tanto."
Finalmente lui si alzò e mi si avvicinò, "non ci arriverai, sta' tranquilla. Parlerò ancora con Liam e farò in modo che tenga la bocca chiusa, non permetterò che ti faccia questo."
Scossi la testa, realizzando che non fosse proprio un'ottima idea: "penso che peggioreresti soltanto le cose. Lo faresti innervosire ancora di più, forse dovrei essere io a parlargli."
Harry serrò la mascella, abbassando lo sguardo, "ma io non voglio vederti con lui."
"Sarà solo per chiarire la situazione" lo rassicurai, "ne ho bisogno, capisci?"
Il riccio annuì e, dopo qualche secondo, portò una mano sulla mia guancia.
Mi accarezzò con dolcezza e, quando i suoi occhi si posarono sui miei, rabbrividii.
"Andrà tutto bene" mi tranquillizzò con la sua voce calma e pacata, "te lo prometto."
Non riuscivo a trovare parole da dirgli. Ero così preoccupata e allo stesso tempo confusa.
Fino a poco prima ero arrabbiata con Harry per ciò che era successo con sua madre riguardo la storia di Allie, e adesso ero lì a farmi coccolare da lui.
Una delle cose che mi piaceva più di Harry era proprio questo, il fatto che mi faceva sentire protetta e al sicuro, che riusciva a farmi dimenticare i problemi e a strapparmi un sorriso in qualsiasi situazione io mi trovassi.
"Ce l'hai ancora con me?" chiese ad un tratto, speranzoso, "per quella cosa.."
Sospirai e indietreggiai leggermente, "adesso non ho voglia di discutere."
Harry annuì, probabilmente dispiaciuto per il mio distacco, poi si passò una mano tra i ricci. Restammo immobili l'uno di fronte all'altra per qualche secondo poi mi voltai per salire le scale e andar via, ma prima che potessi riuscirci mi sentii afferrare il braccio.
Lui mi fece voltare verso di sé e strinse il mio viso tra le mani, per poi baciarmi.
Inutile dire che fu del tutto inaspettato, ma in un certo senso rimasi piacevolmente sorpresa da questo suo gesto audace. In genere, e con qualsiasi altro ragazzo, mi sarei alterata per il fatto che non rispettasse la mia volontà, ma con Harry non riuscivo ad oppormi. Lui era diverso, faceva di testa sua, era istintivo e spontaneo.
Mi piaceva che riuscisse sempre a sorprendermi, a colpirmi, a farmi sentire viva.
E per me, che ero sempre stata una maniaca del controllo, risultava parecchio difficile affidarlo a qualcun altro. Normalmente mi sarei sentita debole, ma con Harry non mi importava. Non riuscivo a resistergli e mi andava bene così. Mi lasciai andare per un po', senza pensare troppo a quello che stavo facendo, e allungai le braccia dietro il suo collo.
Risposi al suo bacio e permisi alla sua lingua di insediarsi nella mia bocca, rendendo il tutto più passionale. Le sue mani grandi e curiose andarono ad accarezzarmi tutto il corpo, dalla schiena al sedere, come se volesse stringermi a sé e non lasciarmi andare mai più.
Lo baciai con tutta la foga che avevo in corpo, fino a perdere il fiato, il che dimostrava quanto fossi irrimediabilmente attratta da lui. Già, perché nonostante mi facesse continuamente infuriare e andar fuori di testa, non potevo e non volevo stargli lontana.
Eravamo due calamite.
Continuò a baciarmi senza sosta, fino a togliermi il fiato.
E continuammo così a lungo, finché non trovai la forza di allontanarmi.
Le sue labbra erano gonfie per i troppi baci, così come le mie, e i suoi occhi penetranti cercavano di scavare nei miei.
Per questo distolsi lo sguardo, mi portai un dito davanti le labbra e mi parve di sentire ancora il sapore di Harry su di esse.
"Sei molto bravo, eh." Commentai, guardandolo con aria colpevole.
Lui accennò un leggero sorriso, "bravo a far cosa?"
"Lo sai. Riesci sempre a persuadermi dalla rabbia con un bacio."
Lui scosse la testa, ridacchiando, "Meg.. cercavo solo di dimostrarti quanto ho bisogno di te. Non me ne frega un cazzo di Allie, non so neanche perché ho detto quel nome a mia madre, credimi. E non voglio neanche vederti giù di morale per quell'idiota di Liam."
"Non riesco a non pensare alle sue parole" replicai, "non vorrei mai che mio padre lo venisse a sapere da qualcun altro. Se mai dovrà scoprirlo, voglio essere io a dirglielo."
"E sarà così, infatti. Nessuno dovrà intromettersi."
Dopo quella frase lasciò scivolare una mano verso la mia e la strinse, forte.

Un amabile disastro sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora