Hard to admit to being in love, Styles?

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SORPRESINA!!




Mi risvegliai in uno stato di confusione, la mattina dopo, come previsto. Avevo bevuto la sera prima, in quel locale, anche se non troppo rispetto alle altre volte.
Mi scrollai i ricci dalla fronte e poi mi stiracchiai un po' nel letto come mio solito, poi mi alzai.
Il sabato mattina era paradisiaco: niente scuola, sonno fino a tardi, e nessuna scocciatura. O quasi.
Uscii dalla mia camera e andai in bagno, notando con la coda dell'occhio che la porta della stanza di Meghan fosse ancora chiusa e ben salda. Scesi poi di sotto in cucina, e vi trovai lo zio James che leggeva il giornale come sempre.
"Harry!" esclamò subito non appena mi vide entrare, "finalmente sei sveglio!"
Aggrottai la fronte, ancora assonnato, e risposi: "perché, che ore sono?"
"Le dieci e mezza" replicò lui, "non è molto tardi. Ma è un bene che tu ti sia svegliato, devo dirti una cosa."
Non prestai molta attenzione alle parole di mio zio, tuttavia mi sedetti sul tavolo mentre addentavo una brioche e molto distrattamente chiesi: "che succede?"
"Ieri sera tu, Meghan e i vostri amici siete andati al Black's, non è vero?" sorrise sospettoso, ed io cominciai a chiedermi il motivo di tutte queste strane domande. Annuii.
"E, da quel che so, hai conosciuto una ragazza" mormorò divertito, "è così?"
Mi strozzai da solo, al suono di quelle parole, e risi: "zio, ci hai piazzato delle telecamere o hai assunto qualcuno per farci seguire e spiare?"
Lui sorrise a sua volta e scosse la testa, "non è che ci vuole una spia o una telecamera per indovinare che hai fatto colpo su qualche bella ragazzina, Harry" scherzò lui, per poi aggiungere: "ma te lo sto dicendo perché questa mattina presto ha suonato al citofono una certa Tina, chiedeva di te."
Sbarrai gli occhi, incredulo. Non poteva essere vero, andiamo, doveva essere per forza uno scherzo dei ragazzi. O di Meghan, che si divertiva a raccontare chissà cosa a suo padre.
"Umh, certo, molto divertente" ridacchiai infine, continuando ad abbuffarmi di dolci.
"Harry, sono serio" rispose l'uomo, "credo che questa ragazza sia ancora lì fuori ad aspettarti. Non ha detto molto, mi pare che sia straniera."
Troppi dettagli che coincidevano. Doveva essere vero per forza. Balzai in piedi dalla sedia e corsi alla porta d'ingresso senza neppure preoccuparmi di essere in pigiama. Come volevasi dimostrare, Tina - la ragazza asiatica che avevo conosciuto e portato alla festa ieri sera - era seduta sul muretto davanti casa di Meg, mezza addormentata e non proprio con un bell'aspetto. Avevo dimenticato per un attimo che aveva bevuto anche lei al locale. Colpa mia. Tuttavia non riuscii a trattenermi dal ridere; tutta questa situazione era surreale e ridicola.
"Tina" dissi soltanto, avvicinandomi alla ragazza che non appena mi vide spalancò la bocca e corse ad abbracciarmi, "ma che diavolo ci fai qui fuori, eh?"
Non le avevo neppure dato il numero di telefono, né tantomeno l'indirizzo, quindi non avevo idea di come fosse riuscita a ritrovarmi. Era una specie di stalker, pensai. Ma era davvero, davvero carina e la sera prima non avevo concluso nulla con lei. Forse il destino mi stava dando un'altra occasione per siglare l'accordo. Risi di nuovo.
"Harry! Harry!" esclamava lei, con il suo adorabile accento estero, "sei qui!"
"Sì, certo che sono qui, ci abito" replicai, "tu piuttosto, perché sei qui?"
Niente da fare. Non rispondeva, si limitava ad abbracciarmi - o forse dovrei dire stritolarmi - e sorrideva. Normalmente, vedendo una ragazza comportarsi in quel modo, avrei detto fosse ubriaca: ma in questo caso no, era soltanto stupida e con scarsa conoscenza della lingua. Cercai di liberarmene, non trovando altre soluzioni, ma ecco che - con il suo solito ottimo tempismo - comparve lo zio James alla porta di casa.
"Harry, invitala dentro, avanti" mi consigliò, salutando Tina nella speranza che lei lo risalutasse. Invece continuava a soffocarmi tra le sue braccine magre.
Me la scrollai di dosso in pochi secondi e, ancora infastidito per questo brusco risveglio, la trascinai dentro casa cercando una buona scusa per mandarla via al più presto. Non sapevo nulla di lei, a parte il fatto che fosse una turista in visita per Londra. Eppure era sola.
"Allora, gli hai chiesto cosa ci faceva lì fuori?" mi sussurrò a voce bassa lo zio James, confuso quanto me da tutta questa situazione. Io alzai le spalle e gli risposi che sì, ci avevo provato, ma che lei non era proprio una cima con la nostra lingua.
Feci sedere Tina su un lato del divano in salotto, con lo zio James dall'altro, cercando di strapparle qualche parola ma senza ottenere grandi risultati. Continuava a dire cose prive di senso logico. Finché, circa dieci minuti, udii un rumore dalle scale. Mi voltai appena giusto per vedere Meghan scendere le scale con il suo adorabile pigiama rosa e i capelli raccolti in un'ordinata coda di cavallo che le scopriva il viso in maniera perfetta. Tossii leggermente, fingendomi disinteressato, e riportai l'attenzione su Tina.
"Buongiorno tesoro di papà" le disse subito lo zio James, ora seduto accanto a me.
Con la coda dell'occhio vidi Meghan guardarci - e guardare lei - con occhi sbarrati, per poi arrivare in salotto a passo svelto.
"Che sta succedendo qui?" chiese perplessa, guardando prima me, poi suo padre, poi Tina. Quest'ultima se ne stava ancora avvinghiata alle mie braccia, come un cucciolo indifeso che non vuole separarsi dalla propria madre. Era imbarazzante, non lo nego, ma vedere l'espressione disgustata sul viso di Meghan a quella scena fu impagabile.
"Ehi, Meg" esclamai, sorridendole, "dormito bene? Hai sognato Liam, vero?"
Quando la vidi contorcersi dalla rabbia nei miei confronti, realizzai di aver fatto lo stronzo senza motivo. Suo padre, infatti, la guardava curioso e sospetto.
"Liam? E' il ragazzo che le piace, vero?" mi chiese subito James, divertito.
"Harry, io e te dopo facciamo i conti" la mora alzò gli occhi al cielo, per poi riportare lo sguardo incredulo su Tina, "qualcuno adesso vuole dirmi che succede?"
Suo padre si sollevò dal divano, alzando le braccia in aria, "io vado a vestirmi, ne ho abbastanza di questi drammi adolescenziali.Però tu, signorina, poi dovrai dirmi tutto di Liam e tu, Harry caro, vedi di risolvere questa cosa."
Annuii, mentre Tina continuava a strusciare la testa contro la mia spalla sinistra come una gatta quando fa le fusa.
"Che ci fa lei in casa nostra a quest'ora?" chiese di nuovo, guardandomi truce.
"Ha dormito qui, con me" mentii d'istinto, curioso della sua reazione al riguardo.
Decisi di cogliere al volo quest'occasione per divertirmi un po', ora che eravamo rimasti soli in salotto, visto che suo padre era andato via e Tina era come se non ci fosse, visto che a malapena capiva quando la salutavo.
"No, non può essere vero" ribatté subito, "ieri sera quando siamo tornati a casa non c'era, ed era tardi."
"Invece sì, come puoi esserne sicura se tu sei stata riaccompagnata in auto da Liam?" misi le braccia conserte, rivolgendo una finta occhiata dolce a Tina, "lei ha dormito in camera mia e tuo padre lo sa. Non ne sembrava per niente turbato, sai?"
Meghan sbiancò di colpo, iniziando a balbettare: "non ti credo. Mio padre non avrebbe mai permesso una cosa del genere."
Risi, provocandola ulteriormente portando un braccio attorno alle spalle dell'asiatica, "e invece non solo l'ha permesso, l'ha anche accettato. Credo abbia i sentito tutti i rumori stanotte, provenienti dalla mia stanza.. eppure non ha detto nulla."
Ebbi bisogno di tutto l'autocontrollo del mondo per non perdere la lucidità e scoppiarle a ridere in faccia quando vidi la sua bocca spalancata e il suo viso disgustato.
"Fai schifo, Styles!" esclamò, lanciandomi un cuscino.
Le feci un occhiolino, "sei invidiosa perché la tua serata non è finita allo stesso modo, con Liam?"
Lei fece una smorfia, "io e Liam prendiamo le cose non calma. Sai, io non faccio sesso con chiunque incontro, a differenza di qualcun altro qui."
Ridacchiai, consapevole del fatto che il mio scherzo era andato a buon fine, "volevo solo avere la prova che le asiatiche sono brave a letto come si dice in giro. E direi che ne ho avuto conferma, sono più che brave. Specialmente con la lingua, sai.."
"D'accordo, smettila" mi interruppe, tappandosi le orecchie, "non m'interessano i dettagli. Vorrei solo non dovermi svegliare e trovare sconosciute in giro per casa mia, chiedo troppo?"
"No, hai assolutamente ragione" alzai un sopracciglio, "cercherò di fare in modo che non capiti più. Adesso sei libera di andare a fare colazione, sai, vorrei rimanere un po' solo con la mia ragazza."
Meghan aggrottò la fronte a quell'ultima frase, poi filò via senza dire niente.
Sembrava sconvolta, confusa, il che non fece altro che rendermi soddisfatto. Oserei dire che sembrava gelosa, o per lo meno io volevo vederla così.
"Devi andare a casa, ok?" dissi a Tina, prima di salutarla una volta per tutte.
Nonostante fossi leggermente curioso di scoprire se fosse davvero brava con la lingua come avevo detto a Meghan, avevo capito che era meglio evitare. Nonostante la pazzia e l'imprevedibilità, questa Tina sembrava una brava ragazza e non mi andava di approfittarne.
"Ciao Harry" disse ad un tratto, sorridendomi.
Le diedi il mio numero, per qualsiasi evenienza, poi la accompagnai fuori dalla porta. Non capivo ancora il senso della sua visita, né cosa le fosse passato per la testa quella mattina tanto da venire a casa mia, ma in ogni modo ero troppo stanco e assonnato per preoccuparmene. Non era l'unica ad aver bevuto, la sera prima, anch'io dovevo smaltire una leggera sbronza.
Dopo pranzo chiamai Zayn al telefono e gli raccontai tutto, facendoci quattro risate sull'accaduto.
"Incontri una tizia, limonate per tutta la sera e la mattina dopo te la ritrovi fuori casa come una barbona?" esclamò lui, fuori di sé dal ridere, "diamine, Styles, devi essere stato proprio bravo per averla folgorata così."
"Penso che questa vada dritta tra le esperienze più assurde della mia vita" risposi, poltrendo comodamente a letto per il solito riposo pomeridiano, "e credimi, ne ho avute tante."
"Devi ancora spiegarmi perché hai detto a Meghan che la cinesina ha dormito da te, quando non è vero" aggiunse poi il mio amico, ficcanaso come al solito.
"Mi andava di farle uno scherzo, nulla di più" alzai le spalle, "poi le dirò che non è vero."
"Solo uno scherzo, sicuro?" domandò sospettoso, "o magari volevi farla ingelosire."
Fottuto Zayn; come faceva a conoscermi così bene dopo solo un mese?!
"Avevo voglia di farla arrabbiare, e questa cosa è strana" confessai, portando le braccia dietro la nuca e sotto al cuscino, "anche se ora ci eravamo avvicinati parecchio, grazie alla storia di Allie Gilbert, sento ancora il bisogno di provocarla e indispettirla. Non posso farci nulla, mi diverto troppo a stuzzicarla, a discutere con lei fino a farla arrabbiare, dopotutto il nostro rapporto è nato così ed è bello per questo. Oddio, ma che cazzo sto dicendo?!"
Zayn rise di gusto, "sei perso, amico mio. Sei cotto di quella ragazza, fidati di me."
"Non farmi sentire certe stronzate, per favore" borbottai, "piuttosto. Sto seriamente rimpiangendo di non essermi fatto Tina, aveva un bel culo e.."
"Tipico, adesso cerchi di cambiare discorso e far finta che non t'importi nulla" ribatté Zayn, continuando a prendermi in giro, "ennesima prova che sei cotto di Meghan."
"Porca puttana, Malik, dillo un'altra volta e giuro che.." mi interruppi quando sentii delle voci femminili nel corridoio, fuori dalla mia stanza. Mi zittii e riconobbi Vicki, la migliore amica di Meghan, che a quanto pare era in casa.
"Qui c'è la tua ragazza, sai?" dissi, avendo finalmente trovato qualcosa per zittirlo.
"Cosa? Vicki è lì?" chiese subito, facendomi ridere.
Annuii, "oh sì. E se non la finisci di fare il coglione vado subito a dirle tutti i sogni erotici che fai su di lei dalla prima volta che le hai ficcato la lingua in gola."
Zayn imprecò, "stronzo. Va bene, allora smetto di dire che sei cotto di.."
"Ancora?!" sbottai, serrando i pugni.
E lui rise, di nuovo.

Un amabile disastro sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora