"It all seems magical!"

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Non potevo credere che stesse succedendo realmente.
Era passato più di un mese dal mio primo bacio con Meghan e adesso ero ancora lì, a sfiorare le sue labbra con le mie.
E mi era mancato da impazzire, quel sapore d'innocenza e bellezza che la contraddistingueva. Avevo baciato un sacco di ragazze in vita mia, forse troppe, ma nessuna era mai stata in grado di regalarmi sensazioni del genere.
Questa cosa mi sorprendeva e spaventava allo stesso tempo, perché non ne capivo il significato.
Forse mi stavo legando troppo a lei, forse mi stavo immischiando in qualcosa di pericoloso che non avrebbe portato altro che sofferenza ad entrambi, ma di una cosa ero assolutamente certo: non riuscivo a starle lontano. Meghan era diventata una droga, un'ossessione; non avrei mai sopportato di vederla con Liam né con nessun altro che non fossi io, la volevo tutta per me anche se questo faceva di me un vero egoista.
Misi da parte queste riflessioni nel momento in cui sentii le sue piccole mani posarsi sulle mie guance e accarezzarmi mentre continuavo a baciarla, ed era così bello essere toccato da lei con il suo modo di fare incredibilmente delicato e gentile.
Strinsi a mia volta il suo viso tra le mani con possessività e approfondii quel contatto posizionandomi sopra di lei, entrambi quindi sdraiati sul suo sacco a pelo.
Nessuno dei due aveva il coraggio di riaprire gli occhi per guardare l'altro, né tanto meno di aprir bocca per paura che qualsiasi parola avrebbe potuto rovinare quella magica atmosfera. Ci desideravamo entrambi così tanto, che non volevamo distruggere tutto con qualche frase imbarazzante.
Quando sentii le sue dita sottili incastrarsi tra i miei ricci, per poco non persi i sensi. Il suo corpo era così piccolo e snello in confronto al mio che, essendo sdraiato sopra di lei, la coprivo del tutto.
Portai le braccia ai lati del suo viso per reggermi ed evitare di pesare su di lei, senza smettere di baciarla neppure un secondo.
Il nostro primo bacio era stato più rapido e superficiale, meno profondo, mentre adesso erano ben cinque minuti che le nostre labbra erano incollate le une alle altre.
Infilai la lingua nella sua bocca senza neanche chiederle il permesso, e nel farlo aprii gli occhi per un breve secondo, dove vidi il suo viso dipinto di un adorabile rossore.
La sentivo quasi tremare sotto il mio corpo, le sue dita che stringevano ancora i miei capelli e mi accarezzavano la schiena, simbolo di quanto mi desiderasse.
Ed io mi sentivo ancora in una dimensione parallela, come se niente di tutto ciò stesse accadendo davvero, come se fossi in un sogno che ben presto sarebbe finito per dar spazio alla realtà. E, per un attimo, quando lei parlò mi sembrò davvero di risvegliarmi da un sogno; "Harry.." balbettò improvvisamente con un filo di voce, tra un bacio e l'altro.
"Shh" la interruppi, scendendo con le labbra sul suo collo, "non dire niente."
Lei si lasciò scappare un gemito nel momento in cui iniziai a succhiare la pelle sul suo collo, fino a farvi comparire una macchia rossastra, "che stiamo facendo, Harry?"
Deglutii e mi presi un momento per guardarla finalmente negli occhi ma, quando lo feci, lei distolse lo sguardo perché troppo presa dall'imbarazzo. Sorrisi, era così tenera.
"Stiamo facendo quello che aspettavamo di fare da tanto, tanto tempo" le sussurrai all'orecchio, baciando anche la pelle sotto il lobo. Non credo mi sarei mai stancato di baciarla, visto quanto tempo avevo atteso per farlo, e ora volevo rimediare. Avrei trascorso l'intera notte a baciare ogni centimetro del suo corpo, se solo lei me lo avesse permesso.
Meg si zittì all'improvviso, invitandomi chiaramente a riprendere ciò che stavo facendo, e la accontentai subito. Baciai e succhiai la pelle sul suo collo, per poi riprendere possesso della sua bocca a cui non negai altri calorosi e interminabili baci. Sorrisi ancora nel notare quanto rosse e gonfie fossero diventate le sue labbra a causa dei numerosi baci.
"Davvero aspettavi questo momento da tanto?" chiese ad un tratto, stranamente sorpresa.
Evidentemente lei non aveva mai realizzato quanto io l'avessi desiderata, negli ultimi due mesi. Sì, avevo sognato quel momento dal primo giorno che avevo messo piede in casa sua. Probabilmente all'inizio si trattava soltanto di una questione fisica, di un semplice vizio che volevo soddisfare, ovvero quello di portarmi a letto la figlia adottiva di mio zio.
Era semplicemente qualcosa che mi ero imposto, considerata la straordinaria bellezza di Meghan, ma poi era diventato qualcosa di più. Giorno dopo giorno si era creata una strana alchimia tra noi, una chimica innegabile che non riuscivo a spiegare neanche a me stesso.
Sì, mi piaceva stuzzicarla e provocarla, renderla gelosa e indispettirla con ogni mio gesto.
E allora capii che non si trattava più soltanto di attrazione fisica. Provavo qualcosa.
"Sì, ti ho aspettata così a lungo, Meg" confessai, fissandola attentamente negli occhi.
La vidi arrossire ancora ma, finalmente, anche sorridere; "sul serio?"
"Ti risulta così difficile da credere?" chiesi, alzando un sopracciglio, "non avevi intuito qualcosa dalla mia gelosia per Liam? O forse dal mio costante vizio di fissarti il sedere?"
A quel punto lei scoppiò a ridere e riportò le mani sul mio viso, "non è da me fare questo, sai? Intendo, aprirmi finalmente con qualcuno. Specialmente con te, con cui avevo una specie di rivalità nel trattenermi. Ti ho sempre respinto perché non volevo ammettere quello che provavo, Harry, e perché ho sempre pensato fosse sbagliato."
"Qualcosa di così forte, non può essere sbagliato.." le risposi, baciandola in fronte.
"Ma può essere complicato" farfugliò lei, "come credi possa funzionare?"
"Ci inventeremo qualcosa" sussurrai, "stanotte non pensarci. Non pensare a niente."
Meghan dischiuse le labbra, confusa su cosa fare, e inarcò la schiena per adagiarsi meglio. Sollevò una mano e mi accarezzò il petto, facendomi chiaramente capire cosa volesse.
Considerai il suo gesto come un invito a riprendere da dove avevamo interrotto, e così feci.
Chinai di nuovo la testa sul suo collo e la baciai ancora, accarezzandole i fianchi e le gambe ben distese. C'eravamo soltanto noi due, e il rumore della pioggia in sottofondo.
Per lo meno così fu, fin quando la fastidiosa voce della nostra professoressa proveniente da fuori la tenda, ci interruppe: "Styles, Allen, siete qui dentro?"
Meghan sbarrò gli occhi e subito mi spinse via da sopra di lei, visibilmente terrorizzata.
Io mi ricomposi e, dopo aver fatto una smorfia, aprii la tenda.
"Salve prof, che succede?" cercai di sembrare gentile, nonostante volessi imprecare ad alta voce per il fatto che avesse appena rovinato un'atmosfera perfetta.
"Sto facendo il giro di tutte le tende, per controllare che stiate tutti dormendo" replicò lei, "per quanto riguarda voi due, perché siete ancora svegli? Vi ricordo che anche domani bisognerà svegliarsi presto, e che ci aspetta una giornata impegnativa oltre che il ritorno a Londra."
"Sì, stavo per addormentarmi" intervenne Meghan, ancora sdraiata sul suo sacco a pelo, cercando di apparire credibile.
La prof annuì, mettendo le braccia conserte.
"Credetemi, ragazzi, mi dispiace per quello che è successo prima" aggiunse quest'ultima, "per la storia di Allie Gilbert, intendo. Ma non è giustificabile quello che avete fatto, e quando torneremo a scuola dovrete comunque ricevere una punizione."
"Sissignora" risposi, scherzoso come al solito.
La professoressa alzò un sopracciglio.
"Ti vedo di buon umore, Styles" commentò lei, "la punizione non ti pesa molto, eh?"
"Diciamo che con la giusta compagnia, non è una vera punizione" replicai, lanciando un sorrisetto complice a Meghan, la quale ricambiò e arrossì di nuovo.
Inutile dire che la professoressa aggrottò la fronte, guardandoci entrambi con sospetto, poi - fortunatamente - si limitò a darci la buonanotte e lasciarci soli. Chiusi ancora la tenda, che nel frattempo si era leggermente bagnata per via della pioggia, e notai che Meg era già dentro le coperte del sacco a pelo.
Sapevo che non avremmo potuto riprendere da dove eravamo stati interrotti, ma almeno speravo che non ci sarebbe stato imbarazzo.

Un amabile disastro sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora