John x Reader (book serie)

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(y/n) p.d.v.

"N-non credo dovremmo essere qui, sapete.." Mormorai, avvicinandomi a John. Ero insieme al suo gruppo di amici, compreso da Charlie, ovvero la figlia del signor Emily, Carlotn Burke, il figlio del poliziotto Burke, e le altre ragazze (scusate non ricordo i nomi). Ci eravamo intrufolati nel vecchio Freddy's Fazbear pizza per curiosità, ed era un posto veramente buio e malandato. I robot non stavano più sul palcoscenico, e tutti si stavano chiedendo dove fossero finiti, me compresa; insomma, mi era da sempre piaciuto quel posto, in tutte le sue forme, e sapere della chiusura fu per me uno shock incredibile. Ci ero cresciuta insieme a quei robot! Comunque, ero lì perché John mi aveva invitata, ci eravamo conosciuti al college e stavamo quasi sempre assieme, anche se lui parlava spesso di Charlie. Difatti non mi stava proprio così simpatica... insomma, speravo di essere io la ragazza perfetta per lui, non quella svitata! Lei... non se lo filava proprio rispetto a me, e eppure non sembrava importargliene più di tanto. Quindi io mi limitavo a stare in silenzio e a intervenire il meno possibile. Mentre camminavamo mi allontanai dal resto del gruppetto, e il castano si girò verso di me, chiamandomi per nome

"(y/n), dove vai da sola?" Chiese. Mi strinsi nelle spalle 

"Volevo solo osservare. Nulla di che..." Risposi. Lui annuì

"Oh.. va bene. Noi stiamo andando di là insieme a Charlie, non vorrei lasciarti da sola" un impulso mi fece stringere i pugni, ma riacquistai immediatamente la calma, sospirando 

"Voi... andate. Seguite Charlie. Io me en andrò da questa parte, da sola" Carlton accorse 

"Ragazzi, che aspettate? Noi ci stiamo avviando... (y/n), te vuoi andare di là? Vengo anche io! Magari Freddy ti salta addosso, e ci deve stare un qualcuno di forte a proteggerti! Allora John, vai di là con gli altri. Io rimarrò con lei. Forza!" Circondò le mie spalle con il braccio e mi guidò attraverso il corridoio. Sentivo gli occhi di John ancora addosso, e provai a non girarmi. Quindi entrammo nel buio corridoio, che dava a diverse porte chiuse. Che fossero sgabuzzini? Probabilmente. Mi fermai alla prima porta, Carlton mi stava accanto, e mi sentivo effettivamente più al sicuro di prima; lentamente girai il pomolo, e la porta scricchiolò. Era tutto completamente buio là dentro, e accendendo la luce sussultai. Freddy era fermo immobile in piedi al centro della stanza, probabilmente spento; i suoi occhi vitrei non esprimevano nemmeno il minimo accenno di vita, e metteva davvero paura. In mano stringeva il microfono, lucido come sempre ma leggermente corroso dalla vecchiaia. Il suo pelo sintetico non si muoveva, lui sembrava una statua. Lentamente mi avvicinai, Carlton mi stava accanto. Appena tesi la mano verso di lui la mascella si aprì improvvisamente, e entrambi saltammo dalla paura. Quindi tornò il silenzio. Non avevo mai visto una seconda bocca all'interno, ed era davvero inquietante. Presi la mano al ragazzo 

"Carl... hai visto? Questo è l'endoscheletro..." Mormorai, indicandolo. Lui annuì

"Come anche l'impronta di una mano sull'occhio... e sullo stomaco. Da quello che ho sentito non si sa chi è che ha morso un bambino, i più probabili sono lui e Foxy. Ancora non ci credo che tutto questo è possibile... Insomma, Freddy è il grande orso amichevole! Mi è sempre dispiaciuto" Annuì

"Hai ragione... anche io lo penso. Adoravo Freddy, e tutt'ora lo faccio. Però cavolo, qua dentro da solo mette ansia, eh?" Alzai lo sguardo su quello del robot e mi zittì. Lui... i suoi occhi mi stavano fissando.... indietreggiai di un passo, sotto lo sguardo stupito di Carlton e quello morto di Freddy 

"C-Carl mi sta fissando" Balbettai. Il ragazzo al mio fianco alzò lo sguardo sul robot e sgranò gli occhi, nascondendomi successivamente dietro di sé

"Usciamo da qui!" Velocemente uscimmo dalla stanza e serrai la porta, col fiatone. Tutto quello non poteva essere possibile 

"N-non stava guardando niente prima... n-non... non è possibile Carlton... andiamo nelle altre stanze, voglio sapere!" Gli presi la mano e lo trascinai nella prossima stanza; era un bagno. Vi entrammo, e sentì dei passi, sempre più veloci; quindi la porta del bagno si aprì, e vi entrò John. Li fissava a occhi sgranati 

"I robot sono vivi" Disse, riprendendo fiato. Annuì, il respiro irregolare 

"Nella stanza accanto a questa ci sta Freddy... m-mi fissava... sento dei passi!" Buttai tutti e due nel bagno e chiusi la porta in metallo, deglutendo. Quindi calò il silenzio su noi tre, e provai a staccarmi un pochino da John. Il mio petto pressava contro il suo, e arrossì appena. Indossavo solo una canottiera, e non era il massimo essere rinchiusa in un bagno con due ragazzi, stretti come tre sardine. Comunque la porta del bagno scricchiolò, e sentì una specie di respiro molto forte e affannato. Mi accucciai per terra e intravidi le zampe robotiche di Freddy, e feci salire tutti sulla tazza del water. Vi era un silenzio innaturale, e non appena l'anta del nostro bagno si aprì spintonai Freddy, e tutti e tre iniziammo a correre con tutta la forza che avevamo in corpo. Carlton si divise, ed eravamo rimasti io e John. Velocemente lo portai in un altro sgabuzzino al buio, e ripresi fiato. Lui pure, e poco dopo mi strinse a sé; sgranai gli occhi, incredula 

"Non permetterò che ti facciano del male (y/n)... pensa, volevo chiederti di metterti con me fino a stamattina... e ora ci ritroviamo in un... uno sgabuzzino buio cercando di scappare da dei robot animati. Se questo è il nostro ultimo momento insieme allora volevo dirtelo, in qualsiasi modo; scusa se seguivo sempre Charlie... ma siamo migliori amici sin da piccoli, e non volevo lasciarla sola. Ma vorrei dirti che... ti amo" Mormorò. Il suo viso riuscivo a scorgerlo appena in quel buio pesto, e riuscì, alzandomi in punta dei piedi, a beccare le sue labbra. 

ꜰɴᴀꜰ x ʀᴇᴀᴅᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora