Ennard x reader

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(T/n) p.d.v.

Ero entrata senza permesso con i miei amici di notte nella pizzeria di Circus Baby. Volevamo vedere più da vicino i robot, gli animatronici. Il mio preferito era sempre stato Funtime Freddy; ci guardammo intorno spaesati. Il posto era terribilmente grande di notte e gli dava un senso di disperazione incredibile. Guardai i miei amici

"Fa paura la notte..." mormorò Thomas. Annuì lentamente avvicinandomi al palchetto in fondo alla sala, destinato a Funtime Foxy. Era grande, e le tendine viola con le stelle mi facevano sorridere. Originariamente era di Foxy... feci sfilare le tende e con grande stupore non era lì, Funtime Foxy non c'era nel suo palchetto. Thomas mi si avvicinò insieme a Amanda

"Ragazzi sapete dove può essere andata Foxy?" Chiese la bionda. Scossi la testa andando via. C'era una porta in fondo alla grande sala allestita e vi entrai girando piano la manopola che scricchiolò. Entrai e il buio più totale mi pervase. Faceva molta paura effettivamente, sembrava un film horror dove vi era il corridoio buio e tenebroso. Subito ci entrai senza farmi troppi problemi, ignorando i miei amici che mi richiamavano. Poco dopo erano dietro di me che camminavano guardandosi continuamente intorno piuttosto inquieti. Io ero stranamente calma, forse perché non c'era pericolo? Entrammo in una stanza un po' più piccola, piena di pezzi di ricambio e scatoloni pieni di occhi finti. Ci guardammo intorno e trovammo una bocca della ventilazione aperta; scostai leggermente la grata di metallo e vi entrai dentro seguita dai miei compagni. Sbattei la testa contro lo schienale lucido di una sedia nera da ufficio; eravamo entrati in una sala che aveva due grandi finestre che sporgevano alle sale dei robot, credo. C'erano due pannelli con due bottoni colorati ciascuno, uno rosso e uno blu. Quello rosso indicava un piccolo sole e spinsi quello di sinistra; non vi era niente. Thomas sospirò

"Forse queste stanze erano gli stage dei robot." disse. Annuì schiacciando il tasto blu, e una scossa elettrica potentissima ci fece sussultare tutti dalla paura. Amanda deglutì stringendo il braccio del moro

"R-ragazzi è meglio andare via... n-non mi piace questo posto è troppo buio!" La feci zittire indicando un buco nella parete proprio sopra un altro condotto si ventilazione. Thomas si avvicinò ispezionandolo in silenzio

"Sembra che qualcuno abbia staccato un qualcosa che vi era attaccato. Vedete? Ci sono dei cavetti rotti, sembrano essere stati staccati a forza." Mi accucciai entrando nel condotto di destra, e Amanda mi chiamò preoccupata

"Intendi entrare la dentro?! Sei pazza (t/n)?! Potresti farti male!" Scossi la testa sorridendo

"Chi credi ci sia? Mica i robot prendono vita" dissi entrando nella stanza. Dal vetro feci cenno ai due di entrare, e mi seguirono annuendo. Mi guardai intorno accendendo la torcia elettrica che mi ero portata dietro; era tutto buio, senza tracce di vita. Urlai qualcosa con il piede e mi chinai a esaminare l'oggetto: era un distintivo, sopra vi era scritto "nightguard". Era il distintivo della tuta della guardia notturna. Che ci faceva la? Forse il guardiano lo aveva perso nel cammino... continuai a camminare portando l'oggetto scintillante in tasca. Urtai contro una porta e vi entrai. Trattenni un urlo e mi girai verso i miei due amici; erano più stupidi di me. Sul pavimento vi erano sparsi degli arti dei robot, dalle braccia intere alle gambe. Deglutì avvicinandomi con cautela

"C-cosa è successo qui?" Chiesi a bassa voce. Mi girai e non vidi più Thomas e Amanda. In preda al panico mi girai intorno

"R-ragazzi? Se questo è uno scherzo non mi piace affatto!!" Senza pensarci due volte uscì dalla stanza correndo a perdifiato e urtai contro una dura porta in acciaio. L'aprì di scatto entrando dentro. Era buia, ma all'improvviso si accesero diversi monitor disposti tutti insieme. Sulla scrivania vi era una tastiera che ritraeva i numeri delle diverse stanze e un piccolo orologio con sopra scritto l'orario: mezzanotte. Schiacciai i pulsanti per controllare se i miei amici stessero bene, ma l'unica cosa che vidi fu i loro corpi appesi a un filo, inermi. Mi venne da piangere ma trattenni le lacrime, troppo spaventata per parlare. All'improvviso sentì un forte rumore provenire da una stanza accanto alla mia, e dal monitor vidi un grosso groviglio di cavi messi insieme formando un corpo umano. Sulla testa vi era un viso da clown diviso in due da una striscia, aveva gli occhi bicolore e un cappellino da festa rosso e arancione. Sul petto aveva posizionato un unico bottone rosso, che lo rendeva solo più raccapricciante di come già era. Chiusi la porta accanto a me e io robot sbatté i pugni contro di essa. Poi mi guardò dalla telecamera e rabbrividì sapendo che lui sapeva della mia presenza. Le mani erano rotonde e cilindriche con alla fine dei cavetti probabilmente pieni di elettricità. Con dei rapidi sguardi diedi un'occhiata a tutti i monitor fino a trovarlo ancora. Era nei condotti e si stava avvicinando. Chiusi in fretta il boccaporto ma lo fermò con una mano prima di entrare nell'ufficio. Era fermo davanti a me, il respiro affannato. Indietreggiai con le lacrime agli occhi. Chi era lui? Si avvicinò a passo lento e pesante

"Vieni qui bella" disse con voce gracchiante. Era roca e molto metallica, inumana. Scossi la testa sbattendo con la schiena contro il freddo muro di mattoni. Quel robot era la mia morte probabilmente. Poggiò entrambe le mani sul muro chiudendo le mie vie di fuga. Tremavo come una foglia, nemmeno mi reggevo in piedi per la paura. Ero terrorizzata da quel mostro di metallo. Avvicinò il viso bianco al mio

"Come ti chiami piccola?"

"(T-t-t/n)..."

"Hey hey non avere paura non balbettare cosi. Non voglio ucciderti, sei troppo piccola per farmi entrare nel tuo corpo. Non aver paura" disse. In che senso entrare nel mio corpo?! Annuì a scatti con le lacrime agli occhi. Me le asciugò con le mani fredde; dissi a me stessa di star calma, perché un solo passo falso avrebbe potuto segnare il mio destino. Quindi decisi di stare al suo gioco

"M-ma chi sei tu?" Chiesi a bassa voce. Sospirò

"Bella domanda. Sono Ennard... un miscuglio tra Baby, Ballora, Foxy e Freddy. Tada" disse spalancando le braccia nodose. Deglutì annuendo

"Perché U-uh m-miscuglio?"

"Perché noi vogliamo uscire da qui, e non possiamo farlo se non diventiamo una cosa sola" indicai i miei amici impiccati sullo schermo

"P-perché li hai uccisi?! Erano innocenti!!" Esclamai disperata. Si grattò il collo con disinvoltura

"Non avevano peso. Erano inutili e poi quando ho visto te ho ben pensato di lasciarti in vita, piccola testa calda" disse sorridendo. Mi strinsi nelle spalle mentre un certo senso di protezione nei suoi confronti si faceva sempre più vivido

"Se vuoi puoi venire a casa mia. Però non devi mai uscire da li" dissi infine. Mi guardò negli occhi

"Perché mi aiuti?"

"Perché adesso ho solo te" poi lo presi per mano e uscimmo dal ristorante. Era notte fonda e nessuno era in giro quindi eravamo più o meno al sicuro da occhi indiscreti. Lo feci correre e lo portai a casa mia; vivevo con i miei, ma erano entrambi in viaggio per lavoro e ero a casa sola. Si guardò intorno spaesato

"Wow questa è la casa.... mi piace" disse sdraiandosi sul divano. Sorrisi appena annuendo

"Grazie. Ti faccio vedere camera mia; tra qualche giorno  i miei genitori  torneranno a casa, e tu dovrai nasconderti nel mio armadio ok? Vieni" gli feci salire le scale e aperta la porta di camera mia mi buttò sul letto bloccando i miei polsi. Lo guardai negli occhi arrossendo

"E-Ennard?!" Sorrise guardandomi in modo mooolto provocante

"Hai uno strano effetto su di me" disse prima di baciarmi con foga. Era assetato delle mie labbra, ne andava in cerca come un cercatore d'oro in cerca del suo tesoro. All'inizio cercavo di oppormi, ma dopo con piacere scoprì che era piuttosto bravo a baciare. Fu la notte più movimentata e bella della mia vita 😈

ꜰɴᴀꜰ x ʀᴇᴀᴅᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora