Toy Bonnie x fem! reader

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I colori per me erano solo bianco e nero. Mi... mi chiamo (T/n) (t/c) e sono una ragazza di vent'anni. Ho un problema alle retine, e purtroppo non vedo la vita a colori, ma solo in bianco e nero. La mia migliore amica ha provato a farmi star bene per anni, ma non ha mai funzionato. Nonostante cure, io rimango così, rimango con una vita sbiadita. I miei occhi sono completamente bianchi

E a me non piacciono affatto anche se la gente continua a farmi credere che siano belli. Io li odio come la mia vita. Oggi è il compleanno del mio fratellino piccolo, e ha deciso di festeggiarlo alla Fazbear pizza.
Entrai nel locale e un forte odore di fritto mi fece girare la testa per un momento. Mi prese la mano e corse a guardare gli animatronics sul palcoscenico. Freddy era sempre il solito, il più alto di tutti e forse il piu smagliante. Bonnie, con quella sua chitarra... dicevano che era rossa come una caramella; volevo credergli, ma non sapevo di che colore fosse il rosso. E Chica sembrava una modella americana. Suonavano e ballavano a ritmo di una canzoncina melodiosa quasi orecchiabile. Fissavo soprattutto il coniglio, che era forse il più bello dei tre esteticamente; e poi aveva quegli occhi enormi... che non so per quale motivo mi ispiravano fiducia e mi sembrava che fossero immensi. Peccato che non sapevo di che colore fossero. Lo indicai e guardai mio fratello

"Di che colore sono gli occhi?" Mi guardò e fece un largo sorriso

"Intendi gli occhi di Toy Bonnie? Verdi lime!" Esclamò sorridendo. Non sapevo cosa fosse, ma non gli diedi conto; mi andai a sedere a un tavolo e cortesemente salutai ogni mamma degli amichetti di Jeremy. Quando fui di nuovo sola cercai di concentrarmi sulla melodia che stava intonando il chitarrista robotico. Poggiai i gomiti sul tavolo e sospirai

"Pensa ad altro... pensa ad altro..." dissi fra me e me. Le urla e gli schiamazzi dei bambini non riuscivano a farmi ragionare. Portai una mano alla testa e aspettai, cercando di svuotare la mente. Quando fu finita la festa Jeremy mi chiese se poteva andare a dormire dal suo amichetto e dissi di sì. Tanto la macchina l'avevo... mi permisi di rimanere un po' di più nel locale, e saltai sul palco a vedere il coniglio. Gli sfiorai il petto magrolino e gli toccai il papillon.

"Di che colore sarà?" Chiesi. Feci una smorfia per non piangere, ma era inutile. Presa dallo sconforto, mi rannicchiai seduta e scoppiai in lacrime. Un tonfo dietro di me mi fece sobbalzare, e appena girai lo sguardo davanti a me c'era il faccione di Toy Bonnie. Volevo urlare, ma qualcosa me lo impediva; sembrava stupore. Scrollò le mani e mi alzò in piedi con delicatezza

"Non urlare non urlare! Ti prego... non voglio farti male" disse con voce Metallica ma chiara. Prese le mie mani e le strinse leggermente

"Credo tu sappia già chi io sia... ma te... perché piangi?" Chiese. Scostai una ciocca di capelli (c/c) e lo guardai negli occhi

"I-io.... ero solo molto triste" si inginocchiò davanti a me

"E ti andrebbe di spiegarmi il motivo?" Chiese. Sorrisi arrossendo

"Comunque mi chiamo (T/n)...." dissi a bassa voce. I suoi occhi brillarono

"Oh dio è un nome bellissimo... davvero" mi inginocchiai e mi accoccolai tra le sue braccia

"P-piangevo perché io... vedo in bianco e nero qualsiasi cosa... la mia vita è sbiadita" dissi riprendendo a piangere come una fontana. Mi abbracciò forte

"No... ma sei daltonica?" Chiese. Scossi la testa e lo guardai negli occhi, e li sgranò

"Vedo in bianco e nero... non è che non distinguo i colori..." dissi. Continuava a fissarmi  e mi sentivo leggermente a disagio

"Hai... hai degli occhi bellissimi" disse. Scossi la testa arrossendo

"Ti prego non adularmi cosi... non è vero, sono inquietanti e a dir poco schifosi" dissi. Scosse la testa sorridendo

"Hey hey frena frena... non dire così. Non è vero, sono degli occhi più unici che rari. Non devi farne una colpa, anzi è un bellissimo complimento... e sono veramente fantastici" sembrava convinto delle proprie parole. Indicò il proprio papillon

"Rosso... lo conosci questo colore?" Chiese. Annuì stringendomi nelle spalle

"Si. Il problema è che non so di che colore sia il rosso" dissi. Le mie stesse parole non avevano senso. Poggiò la fronte sulla mia e sorrise dolcemente. Avevo conosciuto un coniglio robot che aveva più emozioni di una persona e sapeva amare. Ero emozionata al solo pensiero... insomma, era anche piuttosto carino oltre che dolce, e un "ragazzo" che sapeva ascoltare e aiutare le persone. Poi d'improvviso mi prese in braccio e rise di gusto mentre mi stringevo a lui impaurita. Aprì le porte del ristorante e persi un battito cardiaco: il cielo stellato. Nonostante vedessi in bianco e nero, quel cielo era mozzafiato. Il coniglio mi guardò e sorrise

"Che ne dici?" Chiese a bassa voce per non rovinare quel magico momento. Arrossì di botto poggiando le mani sulle guance mi sto innamorando!

"Bonnie... è... è fantastico" dissi. Non avevo parole per esprimere cosa stavo vedendo in quel momento e era semplicemente magico. Mi posò a terra e si inginocchiò davanti a me per arrivare alla mia altezza; prese le mie mani tra le sue e sorrise dolcemente

"(T/n)... u-uh ci ho pensato un questo ultimo momento, e sento che è stato un bene che noi ci conoscessimo. Ho capito che le persone non hanno tutte le fortune, e da te sto imparando tante cose" sorrisi arrossendo

"Ma Bonnie io non ti sto insegnando proprio niente... sono solo una ragazza infelice della propria vita che si lamenta perennemente" dissi. Scosse la testa e mi portò a sé abbracciandomi forte. Poi si alzò e cominciò a ballare comandando i miei passi come se fossi una marionetta. Intonava una dolce melodia che si mischiava al fruscio delle foglie sul terreno umido per la notte. Era magico... lui riusciva a rendere ogni cosa una magia. Lo avevo capito ora; la sua gioia, la sua positività, la voglia di vivere a colori... anche io dovevo provarci anche se mi era stato sottratto. Lo guardai negli occhi

"Bonnie credo di aver capito" dissi. Continuammo a ballare nel silenzio e mi guardò negli occhi

"Che vuoi dire?"

"Il vedere in bianco e nero non è una limitazione... è un modo diverso di vivere... riesco a vedere cose che altri non vedono... ho ragione?" Chiesi. Si fermò e mi prese in braccio e mi diede un lento e passionale bacio che non avevo affatto previsto. Quando aprì gli occhi notai una sfumatura nerastra  sul suo viso grigio. Gli sfiorai la guancia

"Sei nero" dissi. Sorrise

"È rosso... quel rosso!" Ridemmo insieme.

ꜰɴᴀꜰ x ʀᴇᴀᴅᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora