CAMBIAMENTO
Era tardo pomeriggio quando finalmente rientrò a casa.
Fuori cominciava a scurire, mentre dentro casa la fioca luce riflessa del focolare, illuminava la cucina dall' altra parte della stanza.
Non chiamò, non disse nulla una volta dentro.
Intravvide solo la porta della camera di lei aperta e lei che dormiva beatamente col viso sul cuscino.
Si accostò sulla soglia della porta ad osservarla.
Assorta com' era nel sonno, lui si intenerì.
La sentì sussurrare a bassa voce.
"..resta con me...".
Sorrise di nuovo e non poté impedire ai propri pensieri di chiedersi a chi fossero dirette quelle parole.
Erano anni che ormai era solo dopo la morte della moglie.
Gli mancava tenere stretto a sé qualcuno e sentirsi amato.
Per lui gli abbracci erano una delle espressioni di affetto più potenti ed espressivi, persino dei baci.
Un bacio può essere scambiato per gioco, persino venduto per tale.
Ma gli abbracci no!
Avevano qualcosa di magico.
Per lui non c'era nulla di paragonabile al potersi addormentare con chi si ama abbracciato a te, per poi al risveglio, vedere che è ancora lì fra le tue braccia.
Guardare quella persona dormire avvinghiata a te, sentendosi al sicuro e amata, era qualcosa di sublime.
Per un attimo lasciò che le proprie inibizioni prendessero il sopravvento e controllassero la sua mente e i suoi pensieri.
Fuori si mostrava duro e severo, ma sotto era dolce come il miele.
Fu in quel momento che si vide in un flash abbracciato a lei, pelle a pelle.
Aveva quasi l' impressione di sentirla sotto il tatto delle sue dita.
Aveva creduto di sentire le noti dolci del suo profumo mentre le accarezzava i capelli dietro l' orecchio.
E poi tutto un tratto fu sbattuto violentemente di nuovo nella realtà, quando lei si mosse e quasi si svegliò.
Non voleva farsi beccare mentre la osservava con sguardo sognante, allora fece finta di entrare nella sua camera chiamandola a gran voce e lei aprì finalmente gli occhi.
"Buona sera ragazza! Se non ti svegli rischi da passare la notte insonne. Credo tu abbia riposato abbastanza, no? Vieni, ceniamo e poi domani cominceremo a studiare sul serio."
Lei, percepita la sua presenza, aprì gli occhi e cercò di capire se stesse ancora dormendo.
Gettò lo sguardo verso la finestra, rendendosi conto che la sera era prossima.
Si sedette sul letto e rispose.
"Mi dispiace, non me ne ero resa conto di quanto fosse tardi."
Lui le rispose:
"Eri stanca. È il tuo primo giorno qui, è comprensibile."
Non le sfuggì il tono con cui le stava parlando.
Era molto più cordiale e socievole, più caldo e amichevole del giorno prima e di questo, ne fu sorpresa ma anche grata, perché se fino a quel momento le aveva dato quasi l' impressione di essere odiata, ora nasceva in lei la sensazione di sentirsi un pochino più accettata e meno distante da lui.
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COME NELLE FAVOLE, PER SEMPRE. SIR E FENICE
RomanceScozia, giorni nostri. Lui, un cinquantenne titolare di una squadra di corse automobilistiche, vedovo e costretto sulla sedia a rotelle dopo un incidente, accetta di fare da tutor per uno stage di lavoro presso il suo team ad una ragazza poco più ch...