41. ULTIMA CHANCE

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ULTIMA CHANCE

Lei passò la notte a piangere silenziosamente, rigirandosi nel letto. Per la prima volta dopo mesi, non aveva il suo corpo a vegliare su di lei.

La faceva sentire male, pensare che lui avesse potuto tradirla.

Non volle alzarsi la mattina dopo.

Rimase chiusa in camera senza voler vedere nessuno.

Jacob si alzò presto e faceva colazione seduto al tavolo in cucina, mentre Judith sfaccendava per casa tenendosi occupata.

Quando Liam fu in piedi si unì a Jacob per la colazione.

"Dorme ancora?"

Chiese Liam.

"Penso che non voglia uscire dalla camera. Ci siamo passati tutti in questi momenti. Quando un amore è così grande, fa ancora più male pensare che possa finire."

La fronte di Jacob si corrucciò e poi guardò fisso Liam che lo guardava a sua volta in disappunto.

Poi a Jacob, balenò un' idea.

"Non dovremmo intrometterci, ma forse... ...Devo fare un paio di telefonate."

E sparì nel suo studio.

Un quarto d'ora dopo, tornò nuovamente in cucina preso da uno stato di agitazione, misto a segretezza.

"Liam, vieni con me. Non farti sentire."

Poi urlò a sua Judith.

"Judith, vado a prendere le sigarette. Tornò subito."

"Ma tu non fumi! Che diamine stai combinando?"

Urlò Judith dall' altra parte della casa.

"È colpa di Liam. Lui ha cominciato a fumare. Prenditela con lui."

Jacob prese sotto braccio Liam e lo spinse fuori casa.

Attraversarono il vialetto e risalirono la strada del quartiere in tutta fretta, prima che Judith li potesse fermare chiedendo spiegazioni.

Si fermarono in fondo alla strada.

"Jacob, mi dici che ti prende?"

"Ho un amico a Londra che conosce un tizio, che conosce un altro tizio... Insomma sono risalito a quel uomo che frequenta Marion, il dirigente di Silverstone."

"Ma che... E quindi?"

"Dobbiamo chiamarlo. Deve sapere che lei è qui o sarà capace di combinare una qualche sciocchezza."

"Ma perché?"

"Fidati! Quei due devono tornare insieme. Costi quel che costi. Ne ha fatte di pazzia nella vita, ma questa è davvero grossa."

"Ma Harris le ha fatto vedere le foto con Marion..."

"Harris è un povero uomo. Che rimpianga solo se stesso. Non può ostacolare un amore come il loro."

"Non riesco a capire."

Jacob tirò fuori il telefono, cercò il nome di lui e avviò la chiamata.

"Jacob. Se n'è andata. Ho bisogno di lei..."

"Fa silenzio e ascolta. Sto rischiando che Judith mi uccida per averti chiamato. Dove sei ora?"

"Sto tornando a casa, sperando di trovarla lì."

"È qui a casa nostra. È vero quello che stai organizzando a Silverstone?"

"Come fai a saperlo? Hai parlato con Marion?"

"No. Non le parlo da anni. Ma lascia perdere. Va a casa preparati una valigia grossa devi restare anche tu a casa nostra, finché non la convincerai a darti spiegazioni e a farti perdonare."

"Oh Jacob, grazie. Non dire niente a nessuno. Hai per caso sentito Liam? È con voi?"

"Si, è qui."

"Ho bisogno di parlargli. Passamelo."

Quando rientrarono a casa, Judith si fiondò furiosa sul marito per interrogarlo.

"Ma ti sei bevuto il cervello. Pensi di darmi a bere certe storie. Cosa stai combinando?"

"Shhh! È tutto a posto. Preparagli la stanza. Sta arrivando anche lui. Resterà per un po'. Lei però non deve saperlo. Lui ti spiegherà tutto. Fidati!"

"Lo hai chiamato? Perché gli hai detto che lei è qui?"

Intanto Liam non smetteva un attimo di ridacchiare di sottecchi.

Judith lo guardò.

"Si può sapere cosa avete voi due da nascondere?"

"Judith, cara. Per una volta, fidati di me!"

"È come fidarsi di un inglese!"

Liam si voltò verso Jacob senza smettere di ridere.

"Vado a salutarla. Jacob ci vediamo fra due settimane."

"Vai piano ragazzo."

Judith sbottò:

"Perché? Mi volete dire che sta succedendo?"

Liam entrò in camera dove riposava lei, si sedette sul letto e le disse:

"Devo tornare a casa, ma promettimi che quando tornerò, volente o nolente, andremo a fare baldoria e verrai con me senza discutere. Hai capito?"

Lei non disse nulla. Strinse forte a sé quel ragazzo che ormai considerava un amico sincero.

COME NELLE FAVOLE, PER SEMPRE. SIR E FENICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora