23. ETERNITA'

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ETERNITÀ

Lui si lasciò travolgere da lei.

Allungò la mano libera e la pose alla base dei suoi glutei, avvicinandola a sé e facendo in modo che il suo viso si trovasse di fronte al suo basso ventre dove iniziò a depositare baci e assaporandola con la lingua.

Lei si lasciava divorare e gettò indietro la testa chiudendo gli occhi, affondando le dita fra i capelli brizzolati.

Lui smise di baciarla e le appoggiò il mento dove aveva appena assaporato la pelle intima appena sopra la peluria:

"Che cosa ho fatto per meritarti?"

Lei incrociò il suo sguardo senza distaccare le mani dai suoi capelli.

"Hai attraversato l' inferno per raggiungermi. Mio Sir, io sono la tua ricompensa."

Lui la guardò intensamente, colmo di desiderio per lei.

Poi la cinse sul fianco e la guidò fino a farla sedere su di sé, lungo i suoi fianchi.

Lei, appena entrò in contatto con il suo calore pulsante gemette di piacere e spinse i fianchi su di lui.

Mentre le sue mani conquistavano il corpo di lei sopra il suo, lui le diede il colpo di grazia.

"Balla con me, bambina."

Lì, lei si abbandonò definitivamente e conquistò il suo premio.

Si rialzò quel tanto che bastava per riempire il suo ventre con la carne palpitante di lui.

Iniziò ad ondeggiare, premendo sulla sua carne, sempre più velocemente e sempre più posseduta da quell' istinto animale, profondo ed incontrollato.

Lui la vedeva oscillare su di sé, con quel corpo privo ormai di pudore, consapevole del proprio potere su di lui.

Ormai non più corpo di una ragazza indifesa, ma di una donna più sicura di sé e più forte.

Lei cominciava a percepire che le sue mani, mutavano in quelle di una guerriera, mentre ricucivano le ferite delle battaglie che avevano attraversato.

Lei finalmente si vedeva bella e forte come la aveva sempre vista lui attraverso i suoi occhi.

Finalmente era una persona nuova.

Continuava ad abbandonarsi al piacere che il corpo di lui le donava, accelerando sempre più il ritmo delle sue falcate.

Lui le portò le dita della sua mano fra le sue gambe e cominciò ad assecondare quei movimenti del suo bacino stimolando la sua carne sensibile, sempre più velocemente.

Lui si lasciò trasportare dall' eccitazione che sentì il bisogno di sfogare, mentre la guardava ondeggiare su di sé.

"Riesco a sentirti, calda e bagnata per me..."

Accelerò ancora di più le dita sulla sua carne.

Lei trovò il suo viso e non lo lasciò più, continuando a danzare su di lui sorridendo, grata del piacere che gli stava dando.

Lei continuava ad impadronirsi di quella carne pulsante e calda, finché le dita di lui la condussero a perdere ogni controllo, raggiungendo il culmine del piacere in una ultima spinta violenta.

Lui la vide davanti a sé, nuda, finalmente libera da ogni costrizione.

Si era donata a lui nel suo più intimo abbraccio.

La guardò diventare donna, mentre ancora pervadevano nella sua bocca di lei gli ultimi gemiti.

"Se solo avessi una minima idea del tuo potere su di me..."

Fece una pausa, poi continuò.

"Adesso sei davvero mia e non ti lascerò più andare."

Lei gli sorrise per poi abbandonarsi sul suo petto, lasciandosi avvolgere dalle sue braccia forti e robuste, mentre lui le accarezzava la schiena, in attesa che i loro respiri si acquietassero e abituandosi al contatto della loro carne, finalmente dissolta e unita in un corpo solo.

"Finalmente sei davvero la mia Fenice."

COME NELLE FAVOLE, PER SEMPRE. SIR E FENICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora