8. ATTRAZIONE

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ATTRAZIONE

Guardava quel libro accanto a sé.

Fremeva dalla voglia di leggerlo e lasciarsi trasportare.

Con la tazza di tè fra le dita, pregustava le parole di quella storia, mentre un sorriso impossibilmente celato, le si disegnava in volto.

In realtà nemmeno volendo, sarebbe riuscita a sopprimerlo.

Lui le notò quel barlume in viso e anche per lui fu impossibile nascondere la sua soddisfazione nel vedere gradito quel primo passo, verso un rapporto che sentiva già aver segnato le sue giornate.

Le parole gli uscirono involontariamente senza controllo.

"Non vedi l'ora di leggerlo, vero?"

Lei lo guardò, dopo aver mandato giù un altro sorso di tè.

"A dire il vero si! L' ho già letto ma vederlo così, ha un che di affascinante e misterioso."

Lui si accese a quelle parole, ci si rispecchiò.

"Mi hai descritto alla perfezione. In pratica sembrò Heathcliff!"

Sorrisero.

"Ti va se ci mettiamo comodi sul divano e iniziamo a leggerlo?"

Lei non si trattenne dal nascondere l' entusiasmo.

"Si. Ti prego."

Lui posò la tazza e si avviò verso il divano davanti al fuoco che bruciava nel camino.

Si sistemò comodamente sul divano, nonostante le sue limitazioni e invitò anche lei ad accomodarsi accanto a lui.

"Non stare lontana! Avvicinati!"

Lei era titubante, ma si accostò accanto a lui.

Sentì galopparle il cuore in petto, quando il suo ginocchio sfiorò la coscia di lui e così si ritrasse un po'.

Lui si accorse del movimento di lei.

"No , resta qui vicino. È tanto che non leggo per qualcuno."

Gli porse il volume in mano e mentre lo apriva, la sua mente non faceva altro che ripetere le parole del biglietto, poi si concentrò sulla voce di lui.

Mentre le parole suonavano come melodia sulle sue labbra, lei fu ipnotizzata dal loro movimento e dal profilo del suo viso, ma soprattutto dalle sue braccia, che sembrava continuassero a dirle: "Qui c'è un posticino caldo e accogliente dove rilassarti."

C' era qualcosa di armonioso che lo rendeva maledettamente attraente.

Era tutta un sussulto e ogni cosa era perfetta.

Dovette imporsi di trattenere le proprie emozioni e il suo respiro.

Non si aspettava di sentirsi stranamente così a disagio al suo fianco.

Pensava che le emozioni non le potessero influenzare ma si sbagliava, perché dal momento in cui si incontrarono il destino giocò le sue carte, rimestando le loro vite.

Fino a quel momento, nessuno dei due credeva che le loro vite si sarebbero incrociate.

Invece erano lì, a trattenere entrambi le proprie emozioni, perché nessuno dei due capisse cosa provavano.

Già si spingevano inevitabilmente l' uno verso l' altra, come due calamite.

Il modo con cui teneva le pagine fra le mani, le vene gonfie che palpitavano al ritmo di ogni suo battito sotto la pelle delle sue mani e il colorito della sua pelle... ....era tutto così accattivante e per tutto quel tempo, non fece altro che fissarlo in ogni suo particolare, in ogni suo dettaglio, abbandonandosi a certe fantasie su di lui.

COME NELLE FAVOLE, PER SEMPRE. SIR E FENICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora