PAURA
Lei in preda allo sconforto, lasciò la sua mano, uscì dal box il più velocemente che poté, per dirigersi verso l' ingresso del paddock, oltre i controlli di sicurezza.
Si sentì chiamare alle spalle da lui a gran voce.
Si voltò e lo vide avanzare verso di lei.
Tornò indietro e gli cinse il viso con le mani.
"Tu sei l' unica persona con cui scambierei con tutte le stelle del cielo."
Poi si voltò e corse via, accelerando il passo, mentre lui cercava di raggiungerla, pregandola di fermarsi.
Ma lei proseguì la sua corsa fino ad essere lontana.
Oltrepassò il cancello e corse ancora, con gli occhi ormai incapaci di contenere le lacrime, offuscandole la vista.
Correva via lontano da tutto quel rumore, da tutto quello che credeva potesse essere finalmente il suo posto nel mondo, da quel sogno che fino a quel momento sperava essere il suo futuro.
Allontanandosi da quell' amore impossibile da ritrovare.
Correva lontano da quell' amore che sapeva di fiaba, di chimera.
Pensava che quello che provava, era tutto quello che la gente cerca per una vita intera e che molto spesso non riesce a trovare, accontentandosi di una vita banale.
Già sentiva la mancanza di quelle braccia forti e protettive dove si era sentita al sicuro e accettata per quello che lei si sentiva veramente di essere.
Già sentiva la mancanza di quel petto sotto il quale, batteva un cuore capace di comprenderla meglio di chiunque altro.
Un cuore capace di amarla incondizionatamente.
Già le mancava lui, di cui si era innamorata perdutamente, fin troppo in fretta, così tanto che non poteva essere vero e non poteva durare.
Fu così che sentì avanzare di nuovo la solitudine, che aveva creduto di allontanare ma che invece era solo rimasta nascosta per tenderle di nuovo la sua trappola.
Si disse che era tutto troppo bello, che non poteva durare e fra le lacrime e i pensieri insidiosi, non si accorse di un sasso che sporgeva dal prato del parco del circuito e così inciampò, rischiando di cadere rovinosamente e battere la testa, se non fosse che si sentì afferrare da dietro.
Lei stordita e sconvolta, si voltò e vide che ad afferrarla, impedendole serie conseguenze, era stato niente di meno che Liam, pilota di punta del campionato.
Sconvolta, le ci vollero alcuni attimi prima di capire chi fosse.
In preda allo sconforto, non riuscì a propinare neanche una parola.
Liam le impose con decisione di rialzarsi mentre le diceva:
"Vieni! Non qui!"
La condusse alla sua auto parcheggiata poco distante.
La fece salire e la condusse fuori dal circuito.
Quando furono lontani, le chiese:
"Allora, tu sei la stagista del mio Sir, vero?"
Lei guardava senza troppo interesse il paesaggio scorrere fuori dal finestrino, mentre si passava i palmi delle mani sulle guance, cercando di fermare le lacrime che ancora le rigavano il viso.
Intanto il telefono non smetteva di vibrare e lo schermo di illuminarsi rivelando il nome di lui che cercava disperatamente di mettersi in contatto con lei.
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COME NELLE FAVOLE, PER SEMPRE. SIR E FENICE
RomanceScozia, giorni nostri. Lui, un cinquantenne titolare di una squadra di corse automobilistiche, vedovo e costretto sulla sedia a rotelle dopo un incidente, accetta di fare da tutor per uno stage di lavoro presso il suo team ad una ragazza poco più ch...