ALLA LUCE DEL SOLE
Lei corse di nuovo in direzione del paddock.
Si trovò nei pressi dei cancelli di varco e quando il tornello si sbloccò permettendole il passaggio, si diresse verso il box.
Lo vide in mezzo al viale che ancora discuteva animatamente con Walters e Harris.
Quando lui si accorse di lei, non ebbe bisogno di altro: si fece largo tra la folla, per raggiungerla e quando la ebbe nuovamente fra le sue braccia, le disse:
"Perché? Perché sei andata via? Io mi sono innamorato di te. Non puoi..."
Lei non ebbe nemmeno la volontà di rispondere perché sapeva già cosa fare.
Liam aveva ragione: ci sono persone che sognano per una vita intera il grande amore, quello che ti distrugge il cuore, quello che impari a sognare da bambina con le favole, quello che ricorderai alla fine della vita.
Ci sono persone che sperano di trovare una magia come quella senza avere mai l' opportunità di viverla davvero, mentre loro si sono cercati, si sono attratti e ora dovevano combattere per stare insieme.
Combattere per stare insieme, combattere per non essere giudicati anche se qualsiasi cosa fosse detta non era importante, perché quella magia l' avrebbero vissuta comunque.
Aveva lottato per avere la sua opportunità di riscatto.
Voleva solo poter dimostrare a se stessa il proprio valore, voleva solo cercare la sua strada, il suo posto nel mondo.
Mai avrebbe pensato di poter guadagnare molto di più.
Quel sentimento dolce e crudele allo stesso tempo, che ti scava nell' anima, aveva più valore di tutto, persino di quel lavoro che a pochi è permesso anche solo immaginare.
Per quel sentimento e la sublime sensazione di benessere che dava, nulla aveva più valore di quello.
Si era detta che Liam aveva ragione: una cosa così rara e preziosa valeva ogni sacrificio e nell' istante in cui, facendosi largo fra la caotica massa di gente, lo intravide, in quel momento non ebbe dubbi.
C'erano ancora cose che non sapeva di lei, cose che ancora andavano dette, raccontate, nebbie da dissolvere e demoni da combattere.
Ma lui ormai era irrimediabilmente suo e non vi avrebbe rinunciato per niente e nessuno al mondo.
Quando gli fu davanti, capì che doveva fare qualcosa che avrebbe fatto capire a tutti, che sarebbe stata disposta a tutto pur di non rinunciare a lui.
E se dovevano per forza parlar male di loro, che al meno lo avessero fatto per qualcosa di vero e senza congetture.
Non gli diede quasi il tempo di aprire bocca se non per lasciargli pronunciare quel "...Mi sono innamorato di te..."
Gli si gettò addosso, sedendosi sulle sue gambe, le braccia attorno al suo collo e senza dire nulla, posò le labbra sulle sue.
Un lungo appassionato bacio che sapeva di verità, di battaglia, di cicatrici e di rinascita.
Preso alla sprovvista, quando si rese conto di quello che lei aveva scatenato in lui, la cinse con quelle braccia che lei tanto amava, che la facevano sentire al sicuro, che la avevano condotta per quel viaggio, per portarla lì fino a lui, che l' aveva presa per mano e insegnato che era lei, la sola artefice del proprio futuro.
La strinse a sé sotto lo sguardo attonito di tutto il paddock, con i giornalisti che si accalcavano l' un l' altro per accaparrarsi uno scatto per fare notizia.
La prese con le sue labbra, fra le sue braccia consegnandoli ogni pezzetto di sé.
"Non ti azzardare mai più a scappare via, mi hai capito. Rinuncerei a tutto pur di averti, perché so che c'è chi mi ama ora e che brama per avermi. Io sono tuo, bambina."
Lei non riusciva a respirare senza di lui sulla sua pelle.
Lo aveva baciato davanti a tutti, dichiarando la natura di quella settimana passata con lui, cominciata come uno stage con un uomo burbero, lontana da casa in una terra nuova e divenuta poi una storia d' amore fra un uomo e una ragazza, fatta di desiderio, passione e salvezza.
Una storia per cui ora avrebbero dovuto combattere per poter stare insieme contro il pregiudizio delle convenzioni sociali.
Sarebbero stati giudicati e condannati dalle male lingue, ma non importava perché nonostante la differenza di età e le voci che già serpeggiavano, loro sarebbero rimasti insieme di fronte a tutti senza nascondersi.
Lei vide solo lui di fronte a sé e in quell' istante capì, ciò di cui avrebbe dovuto essere certa fin dall' inizio: che lui era suo, senza condizioni e che lei bramava inconsapevole, una libertà già sua.
"Mi dispiace, mi sono fatta prendere dal panico e ho avuto paura di perderti, ora che ti ho trovato... Se devo rinunciare a qualcosa lo farò, ma non voglio perdere te. Non mi importa quello che pensano o dicono gli altri. Voglio stare con te."
Le lacrime iniziarono a sgorgare senza che lei riuscisse a controllarsi.
Lui la vide inerme senza la sua corazza, di fronte a tutti, che svelava al mondo ciò che provavano l' uno per l' altra.
Nonostante fosse senza difese, era lì ad incassare i pugni per difendere ciò che avevano vissuto e continuavano a far crescere.
Era diventata una guerriera, senza nemmeno rendersi conto di quanta forza e coraggio aveva dimostrato, per poter amare lui di fronte a tutti.
"La mia Fenice. Ti rendi conto di cosa hai fatto? Sei più pazza di me."
La baciò ancora, travolto dalla passione.
Distaccandosi le sorrise.
"Sono pazzo di te."
Harris e Walters guardavano attoniti insieme a tutto il resto del paddock, esattamente come tutto il suo team che si era radunato per assistere alla scena e che ora esultava a ciò che avevano visto.
"Vieni, tu non vai da nessuna parte. Questo è il tuo posto, accanto a me."
E si diressero verso il box della sua scuderia, fra applausi e esultazioni e un mormorio generale.
Quando passarono a fianco ad Harris e Walters lui si fermò per un istante.
"Fatemi causa se riuscite. Lei è mia. Questo è il suo posto, è nata per questo. Se lo merita e non permetterò a nessuno di ostacolarla. Rileggetevi il contratto. Impugnatelo se riuscite, ma non troverete da nessuna parte il minimo cavillo a cui potervi appellare per impedirle di stare con me, qui, al mio box e soprattutto nel mio letto. State alla larga da lei o scatenerò contro di voi tutto ciò che ho in mio potere."
E riprese a dirigersi verso il box, con lei al suo fianco.
Voci e male lingue già si levavano in aria miste tra esultazioni, fischi e applausi di coloro che divennero i suoi colleghi.
Entrarono tutti al box e si chiusero dentro.
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COME NELLE FAVOLE, PER SEMPRE. SIR E FENICE
RomanceScozia, giorni nostri. Lui, un cinquantenne titolare di una squadra di corse automobilistiche, vedovo e costretto sulla sedia a rotelle dopo un incidente, accetta di fare da tutor per uno stage di lavoro presso il suo team ad una ragazza poco più ch...