35. NELLA MISCHIA

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NELLA MISCHIA

Fuori dall' albergo li aspettava Angus.

Quando la vide avvolta nel suo abito da sera blu, non nascose il suo stupore.

"Se posso permettermi, sei semplicemente divina stasera."

E le porse la mano per aiutarla a salire.

"Grazie Angus."

Salì anche lui a fianco a lei.

Lui non smetteva di fissarla e lei guardava nervosamente fuori dal finestrino mentre la città sfrecciava via.

Era incapace di restare ferma con le mani, continuava ad incrociare le dita.

Lui le prese fra le sue.

"Non capisco il motivo del tuo nervosismo. Tranquillizzati. Ci divertiremo, vedrai. Cerca di restare calma."

Lei si sistemò meglio sul sedile.

"Non lo so è come se avessi la sensazione che stia per succedere qualcosa, è una brutta sensazione, ma c'è di più. Non è solo questo. Ritrovarmi nella stessa stanza, per quanto grande sia, con Harris, mi mette i brividi. Ma questo è il male minore."

Allora dimmi cosa ti affligge! Vediamo se riesco a dissolvere le tue paure. Forza! Racconta."

Dapprima titubante, prese fiato e iniziò a parlare.

"Amo tutto quello che fai per me. Mi sento coccolata, protetta e rispettata e perfino viziata. Ma quando prima hai detto che avevi un incontro di lavoro, ho cercato di fidarmi, ma poi ti ho visto parlare con quella signora bionda, giù nella hall. Ho visto come eravate in confidenza. Mi sono lasciata prendere dalle gelosia e mi sono sentita male. Ho visto che ti toccava, ti posava le mani addosso..."

Lui la obbligò a guardarlo.

"Un attimo: stai cercando di dirmi che sei gelosa? Hai davvero paura che una qualunque donna possa sedurmi e portarmi via da te? Dimmi una cosa: cosa credi che provi per te? Come faccio a dimostrarti che tu sei l' unica che voglio al mio fianco e convincerti che ho chiuso con le altre? Perché non me lo hai detto subito? Hai lasciato che le tue paure prendessero il sopravvento!

Non capisci che sono solo e soltanto tuo?"

"Ho paura ancora adesso."

"Ma perché ti piace complicarti così la vita? Sentì, ti fidi me se ti dico che lei non è più niente, che ormai io appartengo solo a te?"

"Più niente? E prima?"

"Posso dirti che, tutto quello che faccio o dico, lo faccio per noi. Nessuna può più interessarmi, se non tu. Stai tranquilla. Anzi, vieni qui vicino a me e spegni quel cervello, prima di rovinarti la tua meritata serata. Sei bella, intelligente e mi hai fatto perdere la testa per te, così velocemente che senti il bisogno di continue certezze perché hai paura di perdere tutto. Forse per la prima volta, senti di aver qualcosa di bello, a cui tieni davvero e hai paura che possa esserti portato via. Ti dimostrerò fino a che punto mi spingerò per averti, ma tu intanto fidati di me."

Lei si accostò a quel petto che aveva imparato a conoscere così bene, dove si sentiva al sicuro, dove fin quando era al suo fianco era tutto perfetto.

Poi lui continuò.

"La gelosia fa parte di te. Sei una persona passionale e quando ami qualcuno lo fai con tutta te stessa, fino al punto che ti lasci sopraffare dalle tue stesse emozioni. Devi fidarti di me."

Lei si strinse forte a lui.

"Non è di te che non mi fido. Sono le altre che dovrebbero stare alla larga dal mio uomo, se non vogliono conoscere anche la rabbia."

COME NELLE FAVOLE, PER SEMPRE. SIR E FENICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora