6. VOGLIO LEI

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VOGLIO LEI

Non gli fu semplice prendere la decisione di accettare l' incarico.

Al contrario, era molto restio.

Aveva sempre preteso la prontezza e la disponibilità.

Non aveva voglia di aspettare che qualcuno si formasse per essere operativo.

Per questo non credeva nel programma di stage formativo, ma avrebbe potuto giovare alle finanze del team, in quanto avrebbe favorito un flusso di fondi non trascurabili.

L' unico problema è che erano presenti 10 team: la probabilità che il suo fosse scelto, era di solo il 10% e quindi piuttosto bassa.

Non sapeva se sperare di essere scelto e quindi aggiudicarsi il fondo istituito, oppure sperare di non essere scelto così da non prendersi la palla al piede della formazione dello stagista.

Una volta fatta la selezione comunque, lo stagista avrebbe scelto la scuderia con cui avrebbe voluto formarsi e, li per lì per il team era pressoché impossibile rifiutarsi.

Non era convinto, ma poi gli capitò in mano la lettera motivazionale di lei e ne fu rapito.

Non volle aspettare di essere scelto perché spinse in commissione affinché lei fosse assegnata a lui e al suo team.

Si augurò di impegnarsi a starle accanto anche quando lo stress dello studio sarebbe stato opprimente.

L' avrebbe incoraggiata in vista degli esami che regolarmente avrebbe affrontato e in base ai risultati sarebbe cambiato l' apporto dei fondi, perciò era anche stimolato a dare il meglio.

In qualche modo vedeva in lei la sua testardaggine e la sua voglia di imparare tutto ciò che poteva, oltre alla sua voglia di libertà riscatto personale.

Più leggeva quel rapporto più le pareva di conoscerla.

Più le parole gli fluivano nella mente, più lei si infiltrava nella sua carne, facendosi sempre più largo in lui.

Lei credeva ancora in quegli attimi scritti nei libri della letteratura inglese di Shakespeare, di Thomas Hardy o delle sorelle Bronte o ancora di Jane Austen.

Le piaceva leggere di quelle storie che la portavano via dalla realtà che le faceva tanto male e che cercava, nonostante tutto, di poterla sentire sua.

Era una sognatrice, ma al tempo stesso aveva dentro di sé, tanta voglia di far uscire la leonessa dentro di lei e così, parola dopo parola, si convinse che doveva conoscerla e doveva provarci.

Sentiva di doverglielo, meritava un' opportunità.

Si sentiva attratto da quello spirito impavido e selvaggio, assetato di libertà e riscatto.

Il giorno dopo il suo arrivo a casa, si dovette allontanare per affari e mentre tornava a casa, vide una libreria di un piccolo borgo nella periferia di Edimburgo.

Entrò e non ebbe dubbi su cosa cercare.

Si sentiva in colpa per come l' aveva accolta a casa sua e per quella sua ospitalità tanto distante e fredda.

La verità è che si sentiva agitato e teso in sua presenza.

Averla vicina era intimidatorio, nonostante quello burbero fosse lui.

Ecco perché si era mostrato duro e ora, era sopraffatto dal senso di colpa verso quella ragazza che attraverso quei libri, stava gridando il suo desiderio di essere follemente amata come in quelle pagine.

Si ricordò di quei libri, di quelle storie che amava e dei brividi che provava nel leggerle e che in fondo sognava, di poter vivere anche lei un giorno.

Appena entrato in libreria, chiese dei grandi classici inglesi.

Si prese del tempo e con calma passò in rassegna i volumi nello scaffale, alcuni più nuovi e altri più datati.

Ci mise un po' e aveva quasi rinunciato alla sua missione di trovare qualcosa per farsi perdonare, quando gli occhi ricaddero su uno scaffale in basso.

Vide un vecchio libro rilegato in finta pelle blu notte: era sgualcito, datato e le stampe dorate sulla copertina erano a tratti sbiadite, ma non faticò molto a leggere il titolo.

Lo prese in mano e in quel momento, riconobbe di aver trovato ciò che stava cercando.

Le vecchie pagine ormai ingiallite nei bordi, avevano il profumo di inchiostro invecchiato.

Era chiaro che quel libro ne aveva viste parecchie e sicuramente le parole che narravano la storia di quell' amore tormentato, avevano fatto sognare chiunque le avesse lette.

Si convinse che quel libro era adatto al suo scopo e si diresse verso il bancone, deciso ad aggiudicarselo.

Lo fece incartare accuratamente, mentre scriveva su un bigliettino una citazione di quel libro.

Dopo di ché, fece ritorno in auto seguito dal suo autista Angus, per fare ritorno a casa e dove, dopo molto tempo, c' era finalmente qualcuno ad aspettarlo.

COME NELLE FAVOLE, PER SEMPRE. SIR E FENICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora