LA MIA RAGAZZA
Nel sentire quelle parole, lei fu prese alla sprovvista.
Si sentì pervadere da un calore immediato.
Il cuore accelerò come non aveva fatto fino a quel momento.
Con le mani che sudavano per l' emozione, si coprì la bocca.
Grande era il coraggio del suo gesto.
Non le importava più di chi le era accanto o di chi non le stava con gli occhi addosso.
Lei vedeva solo lui e il suo cuore palpitante d' amore per lei.
L' emozione era tale che non riuscì a contenerla dentro e così la vista iniziò ad inebriarsi per le lacrime che le inondavano gli occhi.
Passò le mani sulle guance per asciugare il viso.
Lui riagganciò il microfono e scese dal palco per dirigersi verso di lei facendosi strada fra i tavoli, ma non fece in tempo a raggiungerla, perché lei si alzò dalla sedia e gli corse incontro.
Si sedette sulle sue gambe come aveva fatto nel paddock e lo baciò.
Fu un bacio lungo, vero. Profondo come quelli nei film.
Lui la cinse a sé stringendola con le sue braccia che avevano imparato a prendersi cura di lei, che l' avevano sorretta e cullata e ora non solo la stringevano, ma dichiaravano apertamente quanto amassero tenerla vicina ed esplorare le sue curve.
Mentre le loro labbra sancivano senza timore ciò che ormai era sotto gli sguardi di tutti, altrettante mani applaudivano festeggiando quel amore che nessuno pensava mai potesse prendere sembianze reali perdurando fino a quel giorno, mentre fischi di approvazione si levavano per la sala.
Quando si guardarono, lei gli disse:
"Tu sei pazzo. Sei completamente pazzo!"
"Ne dubitavi per caso? E più tardi ti porterò in una stanza qui vicino e farò sentire loro anche una versione della mia donna che si perde fra i piacere del sesso."
"Non oserai vero? Ti amo da pazzi."
"Sei mia e ora non puoi negarlo. Ho i testimoni."
Le pose un altro fugace bacio, dopo di che si rivolse ai commensali che ancora applaudivano fragorosamente.
"Signori, a voi, la mia ragazza."
Un ovazione ancora più rumorosa si alzò nella sala, mentre lui la riaccompagnava al loro tavolo.
Quando furono in prossimità del tavolo, Liam si alzò e la accolse con un forte abbraccio sincero.
"Ti avevo detto di non preoccuparti. Tienitelo stretto. Ti ama davvero."
"Grazie Liam per essere mio amico."
"Non devi nemmeno dirlo."
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COME NELLE FAVOLE, PER SEMPRE. SIR E FENICE
RomanceScozia, giorni nostri. Lui, un cinquantenne titolare di una squadra di corse automobilistiche, vedovo e costretto sulla sedia a rotelle dopo un incidente, accetta di fare da tutor per uno stage di lavoro presso il suo team ad una ragazza poco più ch...