33. DIAMANTE GREZZO

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Lui si preparò per tempo.

Si assicurò di non aver dimenticato nulla in camera.

Prima di uscire, afferrò il piccolo astuccio che aveva portato con sé, nascosto in valigia.

Si diede un ultimo sguardo allo specchio, sistemò il colletto della camicia e il nodo della cravatta.

Finalmente si decise a scendere nella hall per attendere che lei fosse pronta.

Arrivato nella hall, si guardò intorno, ma di lei come previsto, non vi era ancora nessuna traccia, dato che era in anticipo di un quarto d'ora.

Quindi si diresse verso la zona relax e ordinò un bicchiere di tè freddo.

Improvvisamente si sentì chiamare.

Si voltò e si ritrovò Liam che si avvicinava.

"Anche tu sei in questo albergo?"

"A dire il vero, no Sir. Sono solo passato a salutare un' amica prima della festa. Volevo farle i miei complimenti di persona per il superamento dei test. Dov'è ora?"

Lui si fece perplesso.

"Non è della mia donna che stai parlando vero? Sono geloso e non voglio che nessuno le ronzi intorno! Men che meno tu."

Scoppiarono in una risata.

"Scherzo ovviamente! Mi fai compagnia? Cosa prendi?"

"No, grazie. Sono a posto. Piuttosto dov'è lei? Dove la tieni nascosta?" chiese Liam.

"Le ho lasciato una stanza a prepararsi con calma, così da non avermi fra i piedi."

"Capisco. Sarai impaziente di vederla vestita come una vera lady?"

"Credimi. Lo è sempre stata anche senza abito da sera."

"Quindi che farete stasera? Apparirete come la coppia più chiacchierata del circus, sotto gli occhi di tutti e incuranti delle chiacchiere? Sarà sicuramente nervosa."

"Nervosa? Sono sicuro che sia un complimento al momento..."

In quel momento lo sguardo di Liam si spostò alla scalinata dietro alle spalle di lui, attirato da un velo blu, che muovendosi sembrava danzasse nell' aria lasciando percepire le gambe celate al di sotto di esso, che percorrendo le scale, risultavano eleganti e perfettamente sinuose.

In fondo all' abito che trasluceva di luci riflesse, si intravedevano le piccole ballerine di tartan calzarle perfettamente ai piccoli piedini da Cenerentola.

Lo sguardo di Liam risalì la figura che si accostava al corrimano con una mano, mentre l' altra stringeva una piccola pochette abbinata alle scarpe.

Il lungo abito dalla scollatura a cuore, era completato da un coprispalle della stessa tonalità e uno sciarpa bianco panna di chiffon che appoggiava sugli avambracci ricadendo morbida sulla schiena. I lunghi capelli ondulati, incorniciavano la sua figura in completa armonia del viso di lei, ai cui lati risplendevano del luccichio degli orecchini.

Lei, agganciato lo sguardo di Liam, continuò scendendo un gradino dopo l' altro, mentre le si disegnava un sorriso accentuato dal rossetto lucido color pesca sulle labbra.

Ogni dettaglio di lei richiamava passione e armonia allo stesso tempo.

Era una figura leggera e perfettamente delineata, esaltata dal vestito.

Liam si lasciò scappare:

"...ma per la miseria! E chi immaginava che potesse essere così bella!"

Lui che sorseggiava il thè, sentite quelle parole, distolse lo sguardo dal bicchiere che reggeva in mano: "...cosa?"

Vide Liam allontanarsi da lui per dirigersi verso le scale e raggiungere lei, ormai prossima a calpestare gli ultimi scalini.

Liam infilò la mano nella tasca interna della giacca del completo e ne estrasse lo smartphone.

"Fermati lì e non ti muovere di un millimetro."

Il sorriso di lei si allargò ancora di più e mantenendo la mano appoggiata al corrimano, si immobilizzò sorridendo, fissando la telecamera.

Alle spalle di Liam, lui aveva posato il bicchiere sul tavolino che aveva di fronte e aveva disegnato una espressione di incredulità e stupore, per poi muoversi con evidente ammirazione verso lei che attendeva di ricongiungersi a lui.

"Non ci posso credere. Ti sta a pennello. Mio Dio, sei bellissima."

Le disse lui ammaliato.

"Mi devi dire come hai fatto ad organizzare tutto questo."

"Un buon mago non svela mai i suoi segreti."

Lei guardò Liam, che riponeva lo smartphone nel taschino, per poi avvicinarsi a lei porgendole le mani.

"Tu cosa ci fai qui?"

"Ho saputo che sareste venuti e sono venuto a congratularmi per i tuoi risultati. Ma soprattutto volevo vedere come stavi in abito da sera."

"Come facevi a saperlo?"

"Un amico. Sai anche io ho degli amici." Si voltò sorridendo verso di lui che si guardavano reciprocamente compiaciuti.

"Lascia che ti faccia i miei complimenti per quanto tu sia splendida, stasera. Avevi già gli occhi puntati addosso. Ora perderanno anche la testa per te."

"Ti prego non dire così. Sono già nervosa."

"Ti augurerei buona fortuna ma non ne hai bisogno, perché te la crei da sola. Giurerei di essere geloso ora. Se solo ti avessi conosciuta prima di lui, ti avrei chiesto io di accompagnarmi."

Le sorrise.

Poi continuò:

"Si sta facendo tardi. Io mi incamminerei. Altrimenti troverò traffico. Ancora auguri e ..."

Si avvicinò a lei, le cinse in un abbraccio.

"...Sei splendida stasera. Ricorda: A testa alta."

Lui vide Liam stringerla.

Quando la lasciò prese il palmo della mano di lei e le posò un leggero bacio.

Lui, scherzosamente disse:

"Ok, basta così. Allontanati da lei, prima che si materializzi la mia gelosia."

Liam la lasciò:

"Ragazzi, ci vediamo alla festa. A dopo."

Si allontanò sorridendo e con l' indice sotto il mento fingendo di spingerlo in alto, mentre le ripeteva:

"A testa alta".

COME NELLE FAVOLE, PER SEMPRE. SIR E FENICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora