Appena Oscar uscì, Jolanda si lasciò cadere di nuovo sul divano. Possibile che avesse avuto la sua prima visione? Quel dubbio tornò ad assalirla. Si coprì il viso passandosi le mani tremanti tra i capelli con rabbia mista a disperazione. Come se quel semplice gesto bastasse a cancellare le immagini che continuavano a tornarle in mente. No, si ripeté, sarebbe stato un macabro scherzo del destino. Era solo la preoccupazione che scoprisse cosa nascondeva a farle immaginare certe cose, provò a rassicurarsi.
Perché mai avrebbe dovuto vedere Oscar coperto di sangue? A meno che non fosse a causa tua, le ripeté una vocina insidiosa. Jolanda sapeva che starle vicino era pericoloso, per questo si teneva alla larga da tutti. Al principio aveva odiato quella vita solitaria, solo lei e sua nonna. Con il tempo però ci aveva fatto l'abitudine, tanto che ora era quasi vero il contrario. Non che fosse un'eremita certo. Frequentando la scuola sarebbe stato impossibile, solo che la solitudine non le dispiaceva più come un tempo.
Malgrado Jolanda cercasse di relegare quanto appena accaduto in un contesto puramente logico, non poteva fermare quella sensazione di panico che la assaliva ad ondate appena pensava a Oscar. Invece del suo volto generalmente sorridente o a volte meditabondo, quando non capiva cosa stesse accadendo, aveva visto due occhi vitrei incastonati in un viso freddo e pallido.
Quella scena era talmente vivida, da apparirle reale e minacciosa; al pari degli uomini che la inseguivano da tutta la vita. Sapeva già cosa fare per tenerlo al sicuro. Mancava poco ai test, ancora una settimana e poi lo avrebbe tenuto lontano come faceva con gli altri. Così nessuno gli avrebbe mai fatto del male. Se necessario avrebbe proposto a Ramona di trasferirsi altrove. Le sarebbe dispiaciuto lasciare la scuola, malgrado quelle tre arpie non era poi così male lì... pazienza si disse. Meglio quello che avere il sangue di un innocente sulle sue mani.
Oscar fermò l'auto nel viale e si apprestò ad entrare, il padre era già tornato, la Range Rover nera era parcheggiata lungo il viale, di fianco alla sua. Salì le scale di corsa e infilando la chiave nella toppa, spinse l'uscio ed entrò.
_Sono a casa!_annunciò andando in bagno a lavarsi le mani. Quando varcò la porta della cucina la cena era già in tavola e i suoi lo stavano aspettando.
_Mangia finché è ancore caldo_ suggerì la madre, notando il suo turbamento. Oscar era suo figlio e per quanto si sforzasse di nasconderle le sue emozioni, riusciva sempre a capire quando qualcosa non andava.
_Sì, sono affamato._ Oscar fece onore alla cena, poi con la scusa (che tanto scusa non era) di dover studiare, se ne tornò in camera. Tra otto giorni avrebbe dovuto sostenere il test d'ingresso, rammentò a se stesso, riprendendo il libro di letteratura. Sebbene Jolanda avesse un pessimo carattere, era davvero un'eccellente tutor. Con il suo aiuto era riuscito a recuperare quasi del tutto, perciò le possibilità di superarlo erano piuttosto alte.
Ripassò le opere più importanti di Shakespeare, gli piacevano le commedie, ma stranamente erano le tragedie ad appassionarlo di più. Forse perché si sentiva un pò come i personaggi di quelle opere immortali. La prima volta che aveva letto Romeo e Giulietta aveva pensato che quelli erano due pazzi. Credeva che fosse impossibile innamorarsi di qualcuno al primo sguardo. Mettersi contro la propria famiglia, arrivare addirittura a togliersi la vita, qualcosa di inconcepibile per lui. Continuava a pensarla così chiaro, solo che adesso era meno scettico riguardo alla prima parte della tragedia, quella dell'innamorarsi a prima vista. Gli era successo qualcosa di simile quando aveva visto Jolanda la prima volta nel corridoio della scuola. A differenza dei due innamorati però, lui non era ricambiato. Per cui grazie a Dio gli sarebbe stata risparmiata quella brutta fine, pensò con una punta di amarezza. Non che preferisse un finale tragico, quello no, ma non gli sarebbe dispiaciuto se Jolanda fosse stata meno ostile nei suoi confronti.
Chiuse il libro e si gettò sul letto. Sospirò piano chiedendosi perché Jolanda si comportasse così. Suo cugino gli aveva raccontato che da quando era arrivata era stata cordiale con tutti, ma non aveva fatto niente per stringere amicizie, al contrario, le scoraggiava richiudendosi a riccio finché le persone non si allontanavano da lei. Lo faceva anche con lui, continuamente, con la sola differenza che lui era troppo cocciuto per mollare. Si era riproposto di scoprire cosa nascondeva e ci sarebbe riuscito, a qualunque costo.
Angolo autrice:
eccomi di nuovo, cosa credete che accadrà ora? Secondo voi Jolanda ha davvero avuto una premonizione? Oscar riuscirà a scoprire cosa nasconde? Aspetto di sentire cosa ne pensate. A presto GiftStone.

STAI LEGGENDO
A costo della vita
FantasyIl giorno in cui la madre e le sorelle vengono brutalmente uccise, comincia per Jolanda il viaggio che la porterà verso il suo destino. Sempre in fuga, dovrà trovare colui che può salvarle la vita, vendicando la morte dei suoi familiari.